Saggio sullo studio: "Economic and Social Impacts of
Olive Quick Decline Syndrome: Analysing Data From the Italian Farm Accountancy
Network"
Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico
Introduzione
L'olivicoltura è da secoli un pilastro dell'economia e della
cultura del Salento, in Puglia. Tuttavia, l'invasione di Xylella fastidiosa
subsp. pauca (Xfp), un batterio patogeno che causa il Complesso del
Disseccamento Rapido dell'Olivo (OQDS), ha messo in ginocchio questo settore,
con ripercussioni economiche, sociali e ambientali di vasta portata. Lo studio
pubblicato su Plant Pathology nel 2025, condotto da Calderoni et al., offre una
valutazione approfondita degli impatti socio-economici di Xfp sulle aziende
olivicole del Salento, utilizzando un approccio metodologico rigoroso basato su
dati della Rete di Contabilità Agricola (FADN). Questo saggio analizza i
risultati dello studio, le sue implicazioni e le possibili soluzioni per
affrontare questa crisi.
Il contesto: Xylella fastidiosa e il Salento
La Puglia, e in particolare il Salento, rappresentano il
cuore della produzione olivicola italiana, contribuendo in modo significativo
alla produzione nazionale di olio d'oliva. Tuttavia, a partire dal 2013,
l'arrivo di Xfp ha causato il disseccamento e la morte di milioni di ulivi
secolari, trasformando il paesaggio e minacciando l'economia locale. Lo studio
di Calderoni et al. si concentra sul periodo 2008–2021, confrontando i dati
pre- e post-invasione per quantificare l'impatto di Xfp.
Metodologia: Un approccio controfattuale
Lo studio utilizza due metodologie statistiche avanzate: il
Propensity Score Matching (PSM) e il Difference-in-Difference (DiD). Il PSM è
stato impiegato per confrontare le aziende olivicole del Salento (trattate,
ovvero colpite da Xfp) con aziende simili in altre regioni italiane non colpite
(gruppo di controllo). Il DiD, invece, ha permesso di misurare le variazioni
negli indicatori economici e sociali prima e dopo l'invasione di Xfp.
I dati analizzati includono indicatori economici come il
Margine Operativo Lordo (GOM), la Produzione Vendibile Lorda (GSP) e il Reddito
Netto Totale (TIN), oltre a indicatori sociali come le ore lavorative totali e
le unità di lavoro impiegate.
Risultati principali
Impatto economico:
Il Margine Operativo Lordo (GOM) delle aziende colpite è
diminuito di circa 837 € per ettaro, con una perdita totale stimata di 132
milioni di € nell'area infetta.
La Produzione Vendibile Lorda (GSP) è scesa da 2379 €/ettaro
(pre-Xfp) a 1878 €/ettaro (post-Xfp), mentre la media nazionale è rimasta
significativamente più alta a 3885 €/ettaro.
Il Reddito Netto Totale (TIN) ha subito una riduzione di 878
€/ettaro, evidenziando un grave declino della redditività delle aziende.
Impatto sociale:
Le ore lavorative totali sono diminuite di 7 ore/ettaro, con
una perdita complessiva di 1.050.000 ore nell'area colpita.
Questo declino ha avuto un impatto diretto sull'occupazione,
riducendo le opportunità di lavoro per i braccianti e i lavoratori stagionali.
Confronto con altre regioni:
Le aziende del Salento hanno mostrato prestazioni
socio-economiche inferiori rispetto alle aziende non colpite in altre regioni,
ma comparabili a quelle di altre aree ugualmente colpite da Xfp.
Implicazioni e soluzioni proposte
Lo studio evidenzia la necessità di interventi urgenti per
mitigare gli impatti di Xfp. Tra le soluzioni proposte, spiccano:
Compensazione finanziaria:
È essenziale stabilire un budget di compensazione per gli
agricoltori colpiti, ma lo studio suggerisce che i fondi non dovrebbero essere
distribuiti direttamente ai proprietari. Invece, le risorse finanziarie
dovrebbero essere affidate a un Ente pubblico tecnico, composto da Agrotecnici,
Periti Agrari e Dottori Agronomi e Forestali. Questo Ente avrebbe il compito di
rigenerare il paesaggio rurale, ripristinando gli oliveti e il territorio
colpito, per poi restituirlo ai proprietari una volta ottenuti risultati
concreti.
Supporto tecnico e formazione:
Gli agricoltori hanno bisogno di accesso a varietà di olive
resistenti a Xfp e di formazione su pratiche agricole sostenibili.
L'introduzione di cultivar resistenti, come il Leccino, potrebbe rappresentare
una soluzione a lungo termine.
Preservazione del paesaggio e della cultura:
La perdita degli ulivi secolari non è solo un danno
economico, ma anche culturale e paesaggistico. È fondamentale investire in
iniziative di ripristino del paesaggio e di conservazione delle tradizioni
locali, come la potatura manuale e la costruzione di muretti a secco.
Collaborazione internazionale:
Data la natura transnazionale della minaccia rappresentata
da Xfp, è essenziale promuovere la cooperazione internazionale per condividere
conoscenze, esperienze e risorse.
Critiche e limiti dello studio
Sebbene lo studio offra una valutazione approfondita degli
impatti di Xfp, presenta alcuni limiti:
Dipendenza dai dati FADN: I dati della Rete di Contabilità
Agricola potrebbero non coprire tutte le realtà locali, specialmente le piccole
aziende a conduzione familiare.
Focus sul breve periodo: Lo studio si concentra su un arco
temporale limitato (2008–2021), mentre gli impatti di Xfp potrebbero
manifestarsi in modo più significativo nel lungo termine.
Mancanza di analisi ambientali: Lo studio non approfondisce
gli impatti ambientali di Xfp, come la perdita di biodiversità e i cambiamenti
negli ecosistemi locali.
Conclusioni
Lo studio di Calderoni et al. rappresenta un contributo
fondamentale per comprendere gli impatti socio-economici di Xylella fastidiosa
nel Salento. I risultati evidenziano una crisi profonda, che richiede
interventi urgenti e coordinati a livello locale, nazionale e internazionale.
La proposta di un Ente pubblico tecnico per la rigenerazione del paesaggio rurale
è particolarmente promettente, poiché combina competenze tecniche e
scientifiche con una visione a lungo termine. Tuttavia, è essenziale che
qualsiasi intervento tenga conto non solo degli aspetti economici, ma anche di
quelli culturali, sociali e ambientali, per garantire un futuro sostenibile per
il Salento e le sue comunità.
Bibliografia
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Bozzo, F. (2025). Economic and Social Impacts of Olive Quick Decline Syndrome:
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