Esprimo viva
soddisfazione per l’emendamento approvato dal Consiglio Regionale a Bari che
assegna 100mila euro per uno studio finalizzato all’utilizzo delle cave
dismesse così come era previsto dal progetto di massima presentato il 26
maggio a Bari e il 3 giugno 2011 nel Convegno Internazionale tenutosi a Tricase
di cui allego il documento finale a firma del Presidente Giulio Sparascio CHE CHIEDEVA CHE i Consorzi di Bonifica della Puglia procedano alla progettazione e alla esecuzione dei lavori per la reimmissione delle cave nel circuito degli usi collettivi dopo la fine delle attività trasformandole in specchi d’acqua. .
Auspico che
lo studio venga effettuato in tempi brevi in maniera tale da dare alla Regione
Puglia una fruizione dell’acqua sicuramente innovativa e originale.
Antonio Bruno Consigliere della FIDAF Federazione Nazionale dei Dottori in Agraria e Forestali http://www.fidaf.it/index.php/la-fidaf/
Presentato
oggi 26 maggio 2011 a Bari il progetto 100 laghi del Salento leccese durante
l'evento conclusivo delle attività delle Scuole di partecipazione e cantieri
C.A.S.T. http://portale.formez.it/content/scuole-di-partecipazione-e-cantieri-cast-bari-levento-conclusivo-delle-attivit%C3%A0
Il progetto è stato presentato dal Dott.
Antonio Bruno
Oreste
Caroppo Presidente de "La Rinascita del Salento", movimento aderente
alla rete del Coordinamento Civico mi ha scritto dopo un contatto sulla chat di
facebook in cui l’ho invitato a intervenire al Convegno Internazionale “i 100
laghi del Salento leccese” che si terrà a Tricase il prossimo 3 giugno 2011
nella splendida Sala del Trono di Palazzo Gallone in Piazza Pisanelli a partire
dalle 9.00.
Documento finale
del Convegno Internazionale “i 100 laghi del Salento leccese”
Comitato di
Azione per il Paesaggio ( C.A.P. )
Palazzo dei
Principi Gallone
Piazza
Pisanelli
Tricase
(Lecce)
Documento
finale del Convegno Internazionale “i 100 laghi del Salento leccese”
Considerato
1. che in
Puglia sono 617 le cave - attive: 212 a Bari, 121 a Foggia, 54 a Brindisi, 126
a Lecce e 73 a Taranto e che l’attività estrattiva riveste una notevole
importanza sia sotto il profilo economico che ambientale; in particolare la
Puglia risulta essere al terzo posto in Italia per volume di materiale
estratto.
2. che il
numero delle cave risulta distribuito più o meno uniformemente nelle cinque
province.
3. che se da
una parte l’attività estrattiva risulta essere un importante fattore per
l’economia della Regione (legata soprattutto all’imprescindibile necessità di
reperimento di materiale per l’edilizia) dall’altra, causa il ritardo con cui
la normativa è intervenuta a regolamentarla ha spesso indotto un notevole
impatto sul territorio modificando in modo anche irreversibile la morfologia,
l’idrografia, e in definitiva il suo ecosistema.
4. che il
tema della tutela ambientale nei territori in cui viene estratta la pietra e
più in generale il tema del recupero di vaste aree degradate acquista per la
regione pugliese una rilevanza indiscutibile soprattutto in un contesto
territoriale in cui la questione degrado legato alle attività estrattive - in continua
trasformazione e espansione - e la necessità di un recupero consono alle
esigenze umane e ambientali, divengono sempre più urgenti.
5. che è
necessario ridefinire l’orizzonte culturale che consenta la reimmissione delle
cave nel circuito degli usi collettivi anche dopo la fine delle attività,
fornendo la possibilità di reinventare il paesaggio antropico e la sua
relazione con il paesaggio naturale.
Preso atto
1. che
riciclare l'acqua reflua urbana ed utilizzarla in agricoltura contribuisce ad
alleviare i problemi legati alla scarsità dell'acqua e a ridurne
l'inquinamento, e che tale pratica non è attualmente diffusa quanto dovrebbe,
secondo un recente rapporto della FAO.
2. che
l'utilizzo in agricoltura delle acque reflue trattate risulta esser praticato
in circa 50 paesi, per una superficie complessiva pari al 10% di tutte le terre
irrigate, così come si può leggere nel rapporto "La ricchezza dei rifiuti:
l'economia dell'utilizzo delle acque reflue in agricoltura", pubblicato
nella Settimana Mondiale dell'Acqua (Stoccolma, 5-11 settembre 2010).
3. che tra i
sistemi in grado di offrire un immediato contributo alla soluzione del problema
acqua (spreco, scarsità, crescenti costi dell'approvvigionamento) vi sono
quelli basati sul recupero e riciclaggio delle acque piovane (o acque
meteoriche).
./.
Il Comitato
di Azione per il Paesaggio
costituitosi
a Tricase in data 3 giugno 2011 a seguito del Convegno “ I 100 Laghi del Salento
Leccese “
propone
che i
Consorzi di Bonifica della Puglia procedano alla progettazione e alla
esecuzione dei lavori per la reimmissione delle cave nel circuito degli usi
collettivi dopo la fine delle attività trasformandole in specchi d’acqua.
Per
raggiungere tale fine si utilizzeranno le acque di prima pioggia trattate,
quelle di seconda pioggia e i reflui depurati e resi batteriologicamente puri
attraverso opportune tecniche “ naturali “ , quali la fitodepurazione.
Inoltre il
comitato propone che tali specchi d’acqua abbiano la funzione di invasi
naturali di accumulo della risorsa idrica da destinare al riuso in agricoltura,
nell’industria e per gli usi domestici nonché alla fruizione per il tempo
libero dopo opportuna risistemazione paesaggistica degli spazi circostanti .
IL
COORDINATORE
(Giulio
Sparascio)
Bibliografia
:
-ALESSANDRO
REINA - Politecnico di Bari, La Regione Puglia è tra le prime in Italia per
attività del recupero estrattivo
-Rapporto di
Legambiente sulla gestione dell’attività estrattiva nel territorio italiano
-Atti del
Convegno “i 100 laghi del Salento leccese” , Tricase 03/06/2011
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