Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sulla Tracciabilità Blockchain nella Filiera Agricola
Intervistatore: Buongiorno, Dottor Bruno, e grazie per essere con noi oggi. Il tema della tracciabilità blockchain per la filiera agricola sta diventando sempre più attuale e sembra offrire soluzioni concrete per migliorare la qualità e la sicurezza alimentare. In che modo la tracciabilità abilitata dalla blockchain può contribuire alla filiera agricola?
Dott. Antonio Bruno: Buongiorno e grazie a voi. La tracciabilità blockchain nella filiera agricola consente di identificare rapidamente e ritirare lotti fraudolenti o di bassa qualità, un’operazione che, in una catena tradizionale, sarebbe molto più complessa e costosa. Questo sistema permette non solo di ridurre le perdite economiche derivanti da interruzioni della distribuzione, ma soprattutto di proteggere la salute dei consumatori.
Intervistatore: Interessante. Parlando di un sistema basato su blockchain, quali sono le sfide principali per l'implementazione di questa tecnologia?
Dott. Antonio Bruno: È una domanda cruciale. L'implementazione di un sistema di tracciabilità basato su blockchain richiede il coinvolgimento di tutti i partecipanti alla filiera: dai produttori agli enti governativi, passando per i trasformatori. È importante ricordare che ogni attore ha motivazioni e obiettivi diversi. Per questo è stato costruito un modello di gioco che simula le scelte strategiche dei vari soggetti – produttori, trasformatori e governo – per valutare come i diversi incentivi o costi possano influenzare le loro decisioni.
Intervistatore: Mi ha accennato a questo modello di gioco. Potrebbe spiegarci i risultati principali ottenuti?
Dott. Antonio Bruno: Certo. Una delle conclusioni principali è che i governi, con le loro azioni normative, svolgono un ruolo chiave come promotori della tracciabilità agricola. Quando i benefici sociali superano i costi della regolamentazione, le agenzie governative sono incentivate a mantenere una strategia rigorosa per incoraggiare produttori e trasformatori ad adottare la tracciabilità, utilizzando un mix di incentivi e sanzioni.
Intervistatore: E come reagiscono i produttori e i trasformatori in questo contesto?
Dott. Antonio Bruno: È un processo graduale e non privo di resistenze. L’implementazione della tracciabilità tramite blockchain, infatti, avviene in tre fasi. All’inizio, i produttori e i trasformatori possono essere titubanti, soprattutto per via dei costi elevati e delle difficoltà legate alle infrastrutture tecnologiche, specialmente per i piccoli produttori. Durante la fase di sviluppo, invece, le rigide normative governative cominciano a fare effetto, spingendo alcuni soggetti a scegliere la tracciabilità, anche se il fenomeno del "free-riding" rimane una sfida. Infine, nella terza fase, i benefici della tracciabilità superano i costi, e l'adozione di questa strategia diventa sostenibile e vantaggiosa per tutti.
Intervistatore: Ha citato il "free-riding". In che modo questo fenomeno influisce sulle scelte strategiche di produttori e trasformatori?
Dott. Antonio Bruno: Il "free-riding" è un comportamento in cui i soggetti evitano di sostenere i costi della tracciabilità contando sui vantaggi creati dagli altri. Più alto è il beneficio percepito dal free-riding, minore è la probabilità che produttori e trasformatori adottino la tracciabilità blockchain. Questo è particolarmente evidente nelle prime fasi, quando l’adesione al sistema di tracciabilità potrebbe essere percepita come un costo non necessario. Tuttavia, con l’implementazione di incentivi mirati e sanzioni per i non aderenti, il governo può rendere il free-riding sempre meno attraente, portando a una maggiore adesione.
Intervistatore: Dal punto di vista politico, quali sono le implicazioni per i governi?
Dott. Antonio Bruno: Le proposte politiche suggeriscono che i governi debbano sostenere attivamente la tracciabilità tramite blockchain. Questo potrebbe avvenire fornendo sovvenzioni, sussidi e supporto alle infrastrutture, specialmente nelle aree rurali meno sviluppate. Gli incentivi finanziari sono particolarmente efficaci nel promuovere comportamenti di tracciabilità, più delle sanzioni. Inoltre, migliorare la formazione e l'educazione dei produttori, così come favorire l’accesso a tecnologie digitali e infrastrutture di rete, potrebbe fare una grande differenza.
Intervistatore: Vede benefici anche per i produttori e i trasformatori?
Dott. Antonio Bruno: Assolutamente. Per i produttori, la tracciabilità blockchain può rappresentare un'opportunità per espandere il proprio mercato, creando un legame diretto con i consumatori e migliorando la gestione scientifica delle risorse. Per i trasformatori, investire in tracciabilità offre l'opportunità di migliorare la propria immagine e attrarre consumatori attenti alla trasparenza e alla sicurezza dei prodotti.
Intervistatore: Dottor Bruno, ringraziandola per queste spiegazioni così dettagliate, le chiedo: quali sono le direzioni future della ricerca in questo ambito?
Dott. Antonio Bruno: La complessità della filiera agricola richiede una visione ampia e integrata. Il nostro modello ha esaminato le dinamiche di base tra produttori, trasformatori e governo, ma l’evoluzione futura dovrà considerare altri stakeholder, come i distributori e i consumatori finali, integrando casi concreti. È necessario continuare a esplorare come l’affidabilità dei dati e la fiducia tra i partecipanti possano favorire la scelta della tracciabilità, creando un sistema realmente efficiente e collaborativo.
Intervistatore: Grazie, Dottor Bruno, per questa panoramica approfondita.
Nessun commento:
Posta un commento