venerdì 25 ottobre 2024

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: la convivenza con il lupo in Salento

 


Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: la convivenza con il lupo in Salento

Intervistatore: Buongiorno, Dottore Bruno. Oggi vorremmo approfondire il ritorno del lupo nel territorio salentino e il ruolo della Comunità locale per la gestione di questa specie. Qual è il quadro attuale della popolazione di lupi in Salento?

Antonio Bruno: Buongiorno. Preciso che le informazioni in mio possesso derivano dalla consultazione dei mezzi di informazione. Sì, il monitoraggio recente ha confermato che in Salento ci sono circa dieci coppie di lupi, con le rispettive cucciolate. Tuttavia, a causa di fattori come incidenti stradali e altre cause di morte precoce, solo un paio di questi giovani lupi riescono a sopravvivere e raggiungere l’età adulta. Quindi, possiamo dire che la popolazione di lupi si è stabilizzata dopo una fase di aumento.

Intervistatore: Qual è stato l’approccio adottato per monitorare il lupo e quali sono stati gli strumenti utilizzati?

Antonio Bruno: Dalla stampa ho appreso che la Provincia di Lecce, con il biologo Giacomo Marzano alla guida, ha realizzato un monitoraggio capillare grazie a foto-trappole, analisi di escrementi e segnalazioni da privati e istituzioni come l’ASL, il Corpo Forestale e la Polizia Provinciale. Questi dati sono cruciali per capire non solo il numero di lupi ma anche le loro abitudini, le aree di spostamento e la loro interazione con l’ambiente e le altre specie. Si tratta di un lavoro complesso e interdisciplinare, essenziale per promuovere la coesistenza con i lupi in aree densamente popolate.

Intervistatore: La convivenza tra l’uomo e il lupo non è sempre semplice, specialmente per chi possiede animali domestici o da reddito. Che linee guida sono state proposte?

Antonio Bruno: Il vademecum (*) presentato offre consigli pratici per prevenire conflitti con i lupi, mirati sia ai proprietari di animali da reddito sia agli appassionati di attività all’aperto. Ad esempio, è consigliato recintare gli animali, evitare di lasciare cibo per strada e rispettare i siti riproduttivi dei lupi. Questo è importante per evitare che i lupi si abituino troppo alla presenza dell’uomo. Sono suggeriti anche comportamenti da adottare in caso di incontro diretto: è meglio non fuggire ma farsi sentire e mantenere una postura sicura.

Intervistatore: Secondo il monitoraggio, il lupo ha dimostrato un’ottima capacità di adattamento. Come si inserisce questa specie in un ambiente così fortemente antropizzato?

Antonio Bruno: Il lupo è un super-predatore che, grazie alla sua capacità di adattamento, ha trovato nel Salento un habitat favorevole, nonostante l’alta presenza umana. Infatti, contribuisce anche a mantenere l’equilibrio ecologico: contenendo la proliferazione di cinghiali, volpi e cani randagi, il lupo svolge un ruolo importante nell’ecosistema. Tuttavia, la presenza di tante attività umane richiede un monitoraggio continuo e una sensibilizzazione che aiuti la popolazione a rispettare e convivere con questo animale.

Intervistatore: Qual è il valore di un’iniziativa come quella del progetto “Hic Sunt Lupi” per il territorio e per la conoscenza scientifica?

Antonio Bruno: “Hic Sunt Lupi” è fondamentale per ampliare la conoscenza della specie e promuovere azioni di gestione sostenibile del lupo. Questa iniziativa, in collaborazione con il CNR e l’Università La Sapienza, permette di monitorare i comportamenti dei lupi in tempo reale, informando le amministrazioni e sensibilizzando la popolazione. Grazie a questi studi, si può garantire una gestione più consapevole della biodiversità locale, proteggendo sia l’uomo che la fauna selvatica.

Intervistatore: In conclusione, quale messaggio possiamo trarre sul ritorno del lupo?

Antonio Bruno: Il ritorno del lupo in Salento può essere visto come un’opportunità per ristabilire un equilibrio ecologico naturale, oltre che per rieducarci a una convivenza rispettosa con le specie selvatiche.

(*) Queste le BUONE PRASSI da seguire, evitando di attirare i lupi nei pressi degli abitati ed abituarli alle presenza umana:

Animali da reddito: Non abbandonare resti di animali macellati in azienda; chiudere i capi durante la notte all’interno della stalla o in recinti con cani da guardia; per la custodia del bestiame dotarsi di cani da guardia adeguati nella razza e nel numero.

Animali da compagnia: non fornire cibo a cani o gatti, né in ambiente selvatico né urbano e periurbano; non lasciare animali da compagnia incustoditi, in particolare dal tramonto in poi. Il lupo è capace di oltrepassare muri di recinzione di oltre 2 mt. di altezza, e dotarsi di recinti metallici chiusi anche nella parte superiore.

Attività all’aperto: non frequentare i siti riproduttivi dei lupi, per evitare che si crei assuefazione alla presenza umana; nelle passeggiate nei boschi tenere il cane al guinzaglio; alla vista di un lupo non fuggire, parlare ad alta voce aspettando che si allontani ed eventualmente agitare le braccia.Fine modulo

 














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