Intervista
al Dottore Agronomo Antonio Bruno: la convivenza con il lupo in Salento
Intervistatore: Buongiorno, Dottore Bruno. Oggi
vorremmo approfondire il ritorno del lupo nel territorio salentino e il ruolo
della Comunità locale per la gestione di questa specie. Qual è il quadro
attuale della popolazione di lupi in Salento?
Antonio
Bruno:
Buongiorno. Preciso che le informazioni in mio possesso derivano dalla consultazione
dei mezzi di informazione. Sì, il monitoraggio recente ha confermato che in
Salento ci sono circa dieci coppie di lupi, con le rispettive cucciolate.
Tuttavia, a causa di fattori come incidenti stradali e altre cause di morte
precoce, solo un paio di questi giovani lupi riescono a sopravvivere e
raggiungere l’età adulta. Quindi, possiamo dire che la popolazione di lupi si è
stabilizzata dopo una fase di aumento.
Intervistatore: Qual è stato l’approccio adottato
per monitorare il lupo e quali sono stati gli strumenti utilizzati?
Antonio
Bruno: Dalla
stampa ho appreso che la Provincia di Lecce, con il biologo Giacomo Marzano
alla guida, ha realizzato un monitoraggio capillare grazie a foto-trappole,
analisi di escrementi e segnalazioni da privati e istituzioni come l’ASL, il
Corpo Forestale e la Polizia Provinciale. Questi dati sono cruciali per capire
non solo il numero di lupi ma anche le loro abitudini, le aree di spostamento e
la loro interazione con l’ambiente e le altre specie. Si tratta di un lavoro
complesso e interdisciplinare, essenziale per promuovere la coesistenza con i
lupi in aree densamente popolate.
Intervistatore: La convivenza tra l’uomo e il lupo
non è sempre semplice, specialmente per chi possiede animali domestici o da
reddito. Che linee guida sono state proposte?
Antonio
Bruno: Il
vademecum (*) presentato offre consigli pratici per prevenire conflitti con i
lupi, mirati sia ai proprietari di animali da reddito sia agli appassionati di
attività all’aperto. Ad esempio, è consigliato recintare gli animali, evitare
di lasciare cibo per strada e rispettare i siti riproduttivi dei lupi. Questo è
importante per evitare che i lupi si abituino troppo alla presenza dell’uomo.
Sono suggeriti anche comportamenti da adottare in caso di incontro diretto: è
meglio non fuggire ma farsi sentire e mantenere una postura sicura.
Intervistatore: Secondo il monitoraggio, il lupo
ha dimostrato un’ottima capacità di adattamento. Come si inserisce questa
specie in un ambiente così fortemente antropizzato?
Antonio
Bruno: Il lupo è
un super-predatore che, grazie alla sua capacità di adattamento, ha trovato nel
Salento un habitat favorevole, nonostante l’alta presenza umana. Infatti,
contribuisce anche a mantenere l’equilibrio ecologico: contenendo la
proliferazione di cinghiali, volpi e cani randagi, il lupo svolge un ruolo
importante nell’ecosistema. Tuttavia, la presenza di tante attività umane
richiede un monitoraggio continuo e una sensibilizzazione che aiuti la
popolazione a rispettare e convivere con questo animale.
Intervistatore: Qual è il valore di un’iniziativa
come quella del progetto “Hic Sunt Lupi” per il territorio e per la conoscenza
scientifica?
Antonio
Bruno: “Hic Sunt
Lupi” è fondamentale per ampliare la conoscenza della specie e promuovere
azioni di gestione sostenibile del lupo. Questa iniziativa, in collaborazione
con il CNR e l’Università La Sapienza, permette di monitorare i comportamenti
dei lupi in tempo reale, informando le amministrazioni e sensibilizzando la
popolazione. Grazie a questi studi, si può garantire una gestione più
consapevole della biodiversità locale, proteggendo sia l’uomo che la fauna
selvatica.
Intervistatore: In conclusione, quale messaggio
possiamo trarre sul ritorno del lupo?
Antonio
Bruno: Il ritorno
del lupo in Salento può essere visto come un’opportunità per ristabilire un
equilibrio ecologico naturale, oltre che per rieducarci a una convivenza
rispettosa con le specie selvatiche.
(*) Queste
le BUONE PRASSI da seguire, evitando di attirare i lupi nei pressi degli
abitati ed abituarli alle presenza umana:
Animali da
reddito: Non abbandonare resti di animali macellati in azienda; chiudere i capi
durante la notte all’interno della stalla o in recinti con cani da guardia; per
la custodia del bestiame dotarsi di cani da guardia adeguati nella razza e nel
numero.
Animali da
compagnia: non fornire cibo a cani o gatti, né in ambiente selvatico né urbano
e periurbano; non lasciare animali da compagnia incustoditi, in particolare dal
tramonto in poi. Il lupo è capace di oltrepassare muri di recinzione di oltre 2
mt. di altezza, e dotarsi di recinti metallici chiusi anche nella parte
superiore.
Attività all’aperto: non frequentare i siti riproduttivi dei lupi, per evitare che si crei assuefazione alla presenza umana; nelle passeggiate nei boschi tenere il cane al guinzaglio; alla vista di un lupo non fuggire, parlare ad alta voce aspettando che si allontani ed eventualmente agitare le braccia.
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