La voce del Dottor Antonio Bruno: Urgenza di un’azione statale per salvaguardare il paesaggio rurale
Il paesaggio rurale italiano, elemento identitario del nostro Paese, versa
in una situazione di abbandono preoccupante, e secondo il Dottor Antonio Bruno,
agronomo e profondo conoscitore delle dinamiche agricole, è ora più che mai
necessario che lo Stato intervenga con decisione per preservarlo. Questa
negligenza verso i terreni rurali non riguarda solo l’aspetto paesaggistico, ma
rappresenta anche una perdita di risorse preziose e opportunità per le comunità
locali, specialmente per i giovani imprenditori.
Un esempio virtuoso di ciò che può essere fatto arriva dalla Diocesi di
Nardò-Gallipoli, dove da cinque anni è attivo il progetto “Opera Seme Farm”.
Questo progetto nasce con un duplice scopo: da una parte, recuperare i terreni
agricoli abbandonati, spesso distrutti dalla Xylella, e dall’altra fornire un
sostentamento alimentare alle famiglie indigenti della zona. Come spiega lo
stesso Dottor Bruno, si tratta di un esempio concreto di come un’economia
circolare, se ben gestita e supportata, possa coniugare la valorizzazione del
territorio con il benessere della comunità.
“Opera Seme Farm” coinvolge circa 15 aziende agricole locali, cantine,
frantoi e laboratori artigianali, con una produzione che spazia dall’olio
extravergine d’oliva ai vini Igp Puglia, dai legumi alle conserve artigianali,
dai prodotti da forno alla pasta e ai sughi. Grazie all’accordo con la Diocesi,
i terreni abbandonati nella zona di Galatone sono stati concessi in comodato
d’uso gratuito, permettendo la ripiantumazione di oltre 500 alberi di ulivo
leccino, di cui quest’anno verranno raccolti i primi frutti per la produzione
di olio extravergine.
Il Dottor Bruno evidenzia come questa iniziativa rappresenti un chiaro
esempio di “filiera agroalimentare etica”. Non solo questi prodotti arrivano
sulle tavole delle mense Caritas della zona, ma sono anche venduti sotto il
marchio “Opera Seme”, attraverso una piattaforma online che consente di spedire
in tutta Italia e in Europa. Questo canale di vendita supporta la cooperativa
Ipso facto, prevalentemente composta da giovani e donne, sostenendo così
l’occupazione locale e promuovendo un modello di economia di comunione.
Don Giuseppe Venneri, direttore della Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli,
sottolinea l’importanza di un’economia che mette al centro la persona e la
giustizia sociale: “Stiamo dimostrando che si può fare un’economia differente,
mantenendo alta la qualità dei prodotti, e che esistono imprenditori per bene,
che pagano al giusto prezzo i lavoratori”. E questo aspetto si lega proprio
alla riflessione del Dottor Bruno: quando acquistiamo un olio extravergine a un
prezzo troppo basso, dovremmo chiederci da dove provengano quelle olive e se
siano stati rispettati i diritti dei lavoratori.
In conclusione, il Dottor Antonio Bruno ribadisce l’urgenza di un intervento
statale per replicare modelli virtuosi come quello di “Opera Seme Farm” in
tutto il Paese, prima che il nostro patrimonio agricolo e paesaggistico vada
perso definitivamente. Un’azione statale non solo contribuirebbe alla
valorizzazione dei territori e alla lotta contro la povertà, ma permetterebbe
anche a una nuova generazione di agricoltori di restituire valore e dignità a
un paesaggio che è il cuore pulsante della nostra cultura e della nostra
identità.
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