Meditazioni di un Dottore Agronomo sul pezzo scritto dal collega Donatello Sandroni
Ho letto il tuo pezzo “Meditazioni di un giornalista: la
Direttiva "Usi sostenibili"
Non la faccio lunga. Non sono d’accordo su questa difesa dei
contadini. Primo i contadini sono gli imprenditori agricoli a titolo principale
poco più di 900mila persone in tutta Italia e gestiscono pochissima superficie
agricola. La maggior parte del Paesaggio rurale è in mano agli Hobby Farmers.
E che dire dei pesticidi e del loro uso. Sai perfettamente che
basta frequentare un corso di poche ore per avere l’autorizzazione a usare (o
abusare) i fitofarmaci e gli erbicidi.
Io ti posso dire della Provincia di Lecce dove lavoro io e
riporto parte della relazione FLORA
SPONTANEA NEGLI OLIVETI DEL SALENTO: ANALISI DEL CONTINGENTE FLORISTICO DEL
1977 E SITUAZIONE ATTUALE
“Analizzando
qualitativamente la flora relativa ai due periodi studiati, il corteggio
floristico del 1977 evidenzia specie tipiche della macchia mediterranea, spesso
presente ancora sui bordi dei campi e quindi utilizzata come siepe o bordura
del campo per segnare i confini.
Invece, gli
oliveti moderni sono generalmente privi di siepi, se non con qualche lembo di
muretto a secco che ancora resiste, ospitando e fungendo esso stesso come
rifugio per flora e fauna. La flora che li caratterizza è composta da specie
annuali, in genere di piccole dimensioni, con ciclo vitale breve,
caratterizzate da grande produzione di semi e abituate a vivere in ambienti con
disturbo antropico frequente. Aumentano anche le specie esotiche presenti e il
loro valore di copertura”
Io stesso ho fatto una proposta che puoi leggere qui:
Io abito nella Terra che subisce i veleni dell’ILVA di
Taranto e quelli della Centrale a carbone FEDERICO II di Brindisi che non sono
niente in confronto a ciò che viene messo in atto dai “poveri contadini” per
assoluta inconsapevolezza.
Abbiamo affidato il Paradiso Terrestre in mano ai CHIMICI e
PIROMANI che bruciano i residui dell’oliveto ammorbando l’aria.
Io penso che c’è bisogno di mettere fine a questo scempio e
che ciò potrà accadere solo se tutte le pratiche agricole nel Paesaggio Agrario
saranno preventivamente prescritte e successivamente verificate dai Dottori
Agronomi. Non c’è da fare altro. Aver lasciato il Paesaggio Agrario in mano alla
logica del mercato e della finanza ha generato i danni che sono sotto gli occhi
di tutti.
Cari saluti
Antonio Bruno
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