L’acqua per l’agricoltura nel Salento leccese è fornita da
pozzi che emungono la risorsa dalla falda profonda: “L’eccessivo sfruttamento
degli acquiferi carsici del Salento ha prodotto, da tempo, l’insorgere del
fenomeno della salsificazione delle acque di falda. L’uso di acque salmastre
per l’irrigazione delle colture può determinare, nel lungo termine, la perdita
del potenziale biologico dei suoli. Pertanto, vi è l’esigenza di utilizzare
acqua anche da altre fonti approvvigionamento ...(MARCO DELLE ROSE, MICHELE DE
MARCO, ANTONIO FEDERICO, CORRADO FIDELIBUS,GAETANO INTERNÒ, WALTER ORGIATO,
ALBERTO PISCAZZI STUDIO PRELIMINARE SUL RISCHIO DI DESERTIFICAZIONE NEL
TERRITORIO CARSICO DI LECCE).
I cambiamenti climatici del Salento leccese
In Italia e soprattutto negli ambienti meridionali come il
nostro territorio del salento leccese così come anche in altri Paesi del mondo
ormai sono chiari gli effetti dei cambiamenti climatici. Ve ne siete accorti? A
forti ed intense piogge seguono lunghi periodi di siccità con conseguente
carenza di acqua. Diventa anche altrettanto evidente come la qualità delle
acque (convenzionali e non convenzionali) stia diventando sempre peggiore.
Proprio per questo motivo si può notare come negli ultimi decenni si sono
intensificati studi e pubblicazioni sul tema “ depurazione delle acque” e
“riutilizzo dei reflui depurati”.
Divieti di balneazione nei periodi di piogge persistenti
Nonostante ciò, si nota la continua lamentela da parte dei
sindaci che sono obbligati a mettere davanti al loro litorale divieti di
balneazione; continuano i problemi di efficienza depurativa nei periodi di
piogge persistenti in quanto le acque meteoriche venendo convogliate in
fognatura alterano l’attività di nitrificazione/denitrificazione (depurazione
biologica).
Infatti, le acque di pioggia gelide come noto (le acque
meteoriche di dilavamento e gli impianti di depurazione urbani: problemi
progettuali e gestionali S. Papiri, G. Bertanza, S. Todeschini 2008) abbassano
per giorni l’attività depurativa compromettendo l’efficienza di nitrificazione
e denitrificazione a discapito dell’ambiente.
La depurazione delle acque e il loro riuso c’è solo
all’Estero
Il motivo perché tutto ciò continua ad accadere è sempre lo
stesso: gli studi sulla depurazione ed il riutilizzo dei reflui aumentano
insieme ai progetti, anno dopo anno, ma queste applicazioni e progettazioni le
vediamo realizzare e funzionare solo all’estero. La Spagna infatti è un esempio
per la quantità di acque reflue riutilizzate in agricoltura, come anche la
Germania è un esempio sull’efficienza di raccolta delle acque di pioggia di
interi quartieri a Berlino; accumulandole in delle cisterne e con trattamenti
di filtrazione e disinfezione le riutilizzano per l’irrigazione del verde pubblico.
In Italia invece si spreca ancora acqua potabile per l’irrigazione dei campi,
salinificando sempre di più le falde ed irrigando il verde pubblico di ogni
singola città o paese con acqua che arriva direttamente dall’acquedotto,
opportunamente trattata e potabilizzata con i cospicui costi che tutto ciò
comporta, senza pertanto preservandone la risorsa.
Cambiare la gestione degli scarichi del Salento leccese
Penso che sia arrivato il momento, specialmente per la
Puglia ed in particolare per il Salento Leccese, di cambiare gestione di
scarichi. Infatti accumulando le acque reflue civili depurate e le acque di
pioggia nelle cave dismesse abbiamo la conseguenza di ridurre i massicci
prelievi dalla falda (come previsto da normative Europee ed italiane ) sperando
in un lento ma possibile addolcimento delle falde già salinificate.
L’inquinamento delle acque di prima pioggia
Ulteriore attenzione deve essere indirizzata verso recenti
studi che dimostrano come una parte significativa della massa inquinante derivante
dagli eventi di pioggia, specialmente dopo lunghi periodi di asciutto, vengono
recapitate in corpi idrici o nel suolo; queste sono definite le acque di prima
pioggia che una volta dilavate le superfici industriali-commerciali o grandi
bacini scolanti impermeabili come centri urbani, se non correttamente raccolte
e trattate recano un forte impatto negativo sull’ambiente (tutto ciò in
occasione di eventi meteorici brevi e di forte intensità, come sono appunto
quelli peculiari del clima italiano e del Salento leccese). Diventa importante
capire l’influenza di queste intense contaminazioni nel territorio. In tal
proposito diversi studi sono stati effettuati in tutta Italia, a partire dalle
analisi delle acque sverzate da scaricatori di piena nei corpi idrici
superficiali, spesso molto piccoli da non permettere un’ autodepurazione di
tali ecosistemi acquatici tra un evento meteorico e l’altro. In molti casi per
ovviare a tali problemi d’inquinamento da acque di prima pioggia si sono
costruite a valle degli scaricatori di piena delle vasche di prima pioggia che
trattengono le acque più inquinate per poi inviarle ai depuratori entro le
48-72 ore dopo l’evento meteorico.
Utilizziamo le acque di seconda pioggia
Le acque di seconda pioggia invece spesso vengono infiltrate
nel terreno , sverzate in corpi idrici superficiali o convogliate a mare invece
di riutilizzarle per eventuali usi irrigui di varia natura o per lo spegnimento
di incendi molto frequenti durante tutto il periodo estivo nel nostro
territorio.
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