Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: La Crisi della Produzione di Mandorle tra California e Puglia
Intervistatore: Dottor Bruno, di recente abbiamo
visto come la siccità stia influenzando la produzione agricola sia in
California che in Puglia. Può spiegare quali sono le principali sfide per il
settore mandorlicolo in queste regioni?
Antonio
Bruno: La siccità
è sicuramente una delle sfide più significative che entrambe le regioni stanno
affrontando. In California, la situazione è critica da diversi anni, tanto che
nel 2015 il governatore Jerry Brown ha introdotto per la prima volta
limitazioni sull'uso dell'acqua, chiedendo una riduzione del 25% nei consumi
idrici urbani. Questa crisi idrica ha colpito duramente le risorse sotterranee,
con una perdita stimata di 20 chilometri cubi di acque sotterranee tra il 2003
e il 2010 solo nella Central Valley. Purtroppo, questo non ha fermato
l'espansione della produzione di mandorle, una coltura che richiede un enorme
quantitativo di acqua. In Puglia, la situazione è simile: le alte temperature e
la siccità hanno portato a un calo del raccolto stimato oltre il 50%. Questo ha
avuto un impatto diretto sulla disponibilità delle varietà locali di mandorle,
spingendo alcuni produttori a importare varietà straniere, principalmente dalla
Spagna.
Intervistatore: Parlando della California,
sappiamo che è il principale produttore di mandorle nel mondo. Qual è l'impatto
della produzione di mandorle sull'ambiente e sull'approvvigionamento idrico?
Antonio
Bruno: La
California produce circa l'80% delle mandorle consumate a livello globale, e
quasi il 70% del raccolto viene esportato, con la Cina come principale
importatore. Il problema principale è che le mandorle sono una coltura ad alto
consumo idrico. Serve quasi un gallone d'acqua, cioè circa quattro litri, per
produrre una singola mandorla. Questo elevato fabbisogno idrico ha spinto molti
agricoltori a ricorrere alle falde acquifere, ma con conseguenze preoccupanti:
la riduzione delle riserve idriche sotterranee e il rischio di
desertificazione. Inoltre, le alte temperature stanno ulteriormente complicando
la situazione. Nonostante queste difficoltà, il mercato delle mandorle in
California è fiorente, con un valore di circa 4,8 miliardi di dollari, il
triplo rispetto a dieci anni fa.
Intervistatore: Passando alla Puglia, quali sono
le principali problematiche affrontate dai produttori di mandorle locali?
Antonio
Bruno: In Puglia,
la siccità ha spinto gli agricoltori ad anticipare i tempi di raccolta,
riducendo notevolmente la produzione di quest'anno. Le rinomate varietà locali,
come la mandorla di Toritto "Filippo Cea", la Genco e la Tuono, stanno
subendo un calo produttivo a causa del clima. Questa situazione ha portato
all'introduzione di varietà spagnole sul mercato, il che ha avuto effetti
negativi sui produttori locali. Inoltre, c'è una crescente preoccupazione
riguardo alle mandorle importate da paesi extracomunitari, che vengono spesso
vendute come prodotti "Made in Italy", ingannando i consumatori e
penalizzando i produttori italiani. Per contrastare questi fenomeni, è
fondamentale valorizzare le mandorle autoctone attraverso la cooperazione tra
produttori e l'adozione di marchi di origine come Dop o Igp, che possono
garantire qualità e autenticità.
Intervistatore: Quali misure potrebbero aiutare a
migliorare la situazione per i produttori di mandorle in Puglia?
Antonio
Bruno: È
necessario un approccio integrato che coinvolga sia le istituzioni politiche
che le organizzazioni di produttori. Le cooperative possono svolgere un ruolo
cruciale, aiutando i produttori a unire le forze per ottenere un miglior valore
aggiunto. Allo stesso tempo, è essenziale che le istituzioni politiche
forniscano un adeguato sostegno finanziario, come incentivi per la
mandorlicoltura nelle misure agro-climatiche ambientali, cosa che attualmente
non avviene in misura sufficiente. Inoltre, la ricerca agronomica dovrebbe
concentrarsi su protocolli innovativi ed economicamente sostenibili per
ottimizzare la produzione, mantenendo alti gli standard qualitativi e
proteggendo le varietà locali da possibili contaminazioni con mandorle ibride o
di provenienza estera.
Intervistatore: In conclusione, quali sono le
prospettive future per il settore mandorlicolo, sia in California che in
Puglia?
Antonio
Bruno: Il settore
mandorlicolo ha davanti a sé sfide significative legate al cambiamento
climatico e alla gestione sostenibile delle risorse idriche. In California, è
cruciale sviluppare sistemi di irrigazione più efficienti e ridurre la
dipendenza dalle falde sotterranee. In Puglia, oltre alla gestione dell'acqua,
è necessario proteggere e promuovere le varietà locali attraverso una forte
cooperazione e il riconoscimento di marchi di qualità. Se affrontate
adeguatamente, queste sfide possono trasformarsi in opportunità per innovare il
settore e valorizzare un prodotto di eccellenza che è parte integrante della
tradizione culturale e gastronomica di entrambe le regioni.
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