sabato 21 settembre 2024

Intervista al Dott. Antonio Bruno sulla tutela ambientale

 

Intervista al Dott. Antonio Bruno sulla tutela ambientale


Intervistatore: Buongiorno, Dott. Bruno. Oggi parleremo di un tema molto attuale: la stewardship, ovvero la gestione responsabile delle risorse naturali. Qual è, secondo lei, l'importanza di questo concetto nel contesto attuale?

Dott. Antonio Bruno: Buongiorno. La stewardship è cruciale perché rappresenta un modo di pensare e agire che può fare la differenza nel nostro approccio alla sostenibilità. È fondamentale non solo per preservare gli ecosistemi e la biodiversità, ma anche per garantire un uso sostenibile delle risorse, come aria, acqua e suolo, in un momento in cui il cambiamento climatico sta avendo effetti devastanti.

Intervistatore: Recentemente, Ipsos ha condotto un'indagine che mostra una divisione tra apatici, scettici e impegnati nella difesa dell'ambiente. Cosa ne pensi di questi dati?

Dott. Bruno: I risultati sono piuttosto preoccupanti. In Italia, il 42% della popolazione si mostra apatica o scettica riguardo alle questioni ambientali. Questo è un chiaro indicativo di una disconnessione tra le persone e le problematiche ambientali, che può ostacolare l'adozione di politiche più sostenibili. Dobbiamo lavorare per sensibilizzare e coinvolgere anche questo gruppo, altrimenti rischiamo di non riuscire a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

Intervistatore: Nella ricerca si fa anche riferimento a due gruppi tra gli "impegnati": gli ottimisti angosciati ei guardiani del pianeta. Qual è la differenza tra questi due approcci?

Dott. Bruno: Gli ottimisti angosciati sono coloro che, pur vivendo un'ansia per le problematiche ambientali, mantengono una certa fiducia nel progresso e nella capacità di innovazione. D'altra parte, i guardiani del pianeta hanno una visione più critica e collettivista, con una forte urgenza per il cambiamento sistemico e un'attenzione particolare alle ingiustizie sociali. È importante che entrambe le visioni collaborino per costruire soluzioni efficaci.

Intervistatore: Parlando di giustizia sociale, come si può collegare questo aspetto alla gestione ambientale?

Dott. Bruno: La giustizia sociale è una parte integrante della stewardship. Non possiamo affrontare la crisi ambientale senza considerare gli impatti sociali delle nostre azioni. La transizione verso un modello più sostenibile deve essere equa e inclusiva; altrimenti, rischiamo di aumentare le disuguaglianze esistenti. La sfida è quella di creare un'economia più armonica, che distribuisca equamente i benefici ei costi della transizione green.

Intervistatore: Quali sono, secondo lei, i passi concreti che dovrebbero essere intrapresi per migliorare la situazione attuale?

Dott. Bruno: Dobbiamo promuovere politiche pubbliche che incentivano l'uso sostenibile delle risorse, supportando anche l'educazione ambientale per sensibilizzare le nuove generazioni. Inoltre, è fondamentale coinvolgere le comunità locali nel processo decisionale e garantire che le soluzioni proposte siano accessibili a tutti, specialmente ai più vulnerabili.

Intervistatore: Infine, quale messaggio vuole lasciare ai lettori riguardo alla stewardship?

Dott. Bruno: Il messaggio chiave è che ognuno di noi ha un ruolo nel proteggere il nostro pianeta. La stewardship non è sola responsabilità dei governi o delle grandi aziende; anche le scelte quotidiane dei singoli cittadini possono fare la differenza. È il momento di passare dalle parole ai fatti e di impegnarsi attivamente per un futuro sostenibile.

Intervistatore: La ringrazio, Dott. Bruno, per il suo tempo e per le sue preziose considerazioni.

Dott. Bruno: Grazie a voi. È sempre un piacere discutere temi così importanti.

 

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