Emergenza Idrica nel Foggiano e Prospettive di Adattamento tramite l'Aridocoltura: Analisi e Strategie
1. Introduzione L'estate 2025 si prospetta critica per l'agricoltura nella regione del Foggiano, Puglia, a causa della grave emergenza idrica in atto. Secondo le dichiarazioni del presidente di ANBI Puglia, Giuseppe De Filippo, la scarsità di piogge ha portato a un livello d'invaso drasticamente ridotto nella diga di Occhito, con l'effetto che su circa 143.000 ettari di terreni gestiti dal Consorzio di Bonifica, oltre 100.000 non potranno essere irrigati, mentre i restanti riceveranno solo il 60% dell'acqua necessaria. A questa situazione si aggiunge un quadro regionale allarmante con una disponibilità idrica inferiore di 82 milioni di metri cubi rispetto all'anno precedente (Coldiretti, 2025).
2. Il contesto climatico e la sfida dell'agricoltura in aree aride A livello globale, l'agricoltura sta affrontando sfide crescenti a causa dei cambiamenti climatici, con periodi di siccità sempre più prolungati e fenomeni piovosi concentrati in brevi intervalli temporali. In molte aree del mondo come il Medio Oriente, l'India, l'Australia, e parti dell'Africa e del Sud America, la disponibilità idrica annua è inferiore a 300 mm, rendendo insostenibile l'agricoltura convenzionale (FAO, 2012). In tali contesti si impongono strategie alternative, come l'aridocoltura.
3. Aridocoltura: definizione e principi base L'aridocoltura è un insieme di pratiche agronomiche e tecniche gestionali mirate a rendere possibile la coltivazione in ambienti con scarsa disponibilità idrica. Essa si basa su tre principi fondamentali: (1) aumentare la capacità del suolo di trattenere acqua, (2) migliorare l'efficienza dell'uso dell'acqua da parte delle piante, e (3) ridurre al minimo le perdite per evaporazione e traspirazione (Hatfield & Dold, 2019).
4. Tecniche applicabili nel contesto pugliese Alla luce della crisi idrica in Puglia, l'adozione di pratiche aridocolturali si presenta come una risposta necessaria:
Sistemazioni superficiali: creazione di micro-bacini e rilievi per facilitare l'infiltrazione e ridurre il ruscellamento superficiale.
Lavorazioni profonde del suolo: incrementano la porosità e la capacità di ritenzione idrica, favorendo lo sviluppo radicale in profondità.
Uso di ammendanti organici: migliorano la struttura del suolo, aumentando la capacità di trattenere l'umidità.
Pacciamatura: copertura del suolo con materiali naturali o plastici per ridurre l'evaporazione.
Rotazioni con maggese: lasciando il terreno a riposo si favorisce la ricarica delle riserve idriche nel suolo.
Barriere frangivento: riducono l'effetto dell'evaporazione indotta dal vento.
Controllo delle infestanti: per minimizzare la competizione idrica con le colture principali.
5. Casi di studio a livello internazionale Numerosi paesi hanno adottato con successo pratiche di aridocoltura. In Israele, ad esempio, si fa uso estensivo di tecnologie avanzate per l'irrigazione a goccia e il recupero delle acque reflue. In Egitto, l'agricoltura lungo il Nilo sfrutta ancora il principio dell'esondazione controllata per mantenere fertili i suoli. In Australia, l'uso combinato di pacciamatura, lavorazioni conservative del suolo e scelta di varietà colturali resilienti ha permesso di mantenere produttività anche in contesti di cronica scarsità idrica (UNCCD, 2020).
6. Conclusioni L'emergenza idrica pugliese è parte di un problema più ampio che tocca vaste regioni del mondo. L'adozione sistematica dell'aridocoltura e l'investimento in infrastrutture resilienti al cambiamento climatico sono azioni necessarie per garantire la sostenibilità dell'agricoltura.
Bibliografia
FAO (2012). Coping with Water Scarcity: An Action Framework for Agriculture and Food Security.
Hatfield, J.L., & Dold, C. (2019). Water-use efficiency: Advances and challenges in a changing climate. Frontiers in Plant Science, 10, 103.
UNCCD (2020). The Global Land Outlook. United Nations Convention to Combat Desertification.
L’articolo
sulla crisi idrica nel Foggiano e l’estratto teorico-didattico
sull’aridocoltura pongono in relazione una stessa urgenza: la scarsità d’acqua
per l’agricoltura. Tuttavia, mentre il primo espone un’emergenza contingente,
il secondo suggerisce un cambio di paradigma produttivo per affrontare queste
crisi con strategie strutturali di lungo periodo. Da questo confronto possiamo
formulare diverse ipotesi di soluzione per la Capitanata attraverso le
pratiche di aridocoltura, supportate dalla letteratura scientifica e da
casi di studio internazionali.
🔍 Confronto e ipotesi di soluzione
1. Sostituzione delle colture idrovore con specie
xerofite
Problema: Il Foggiano è grande produttore di
pomodoro e asparagi verdi, colture ad alta domanda idrica.
Soluzione
aridocolturale: Introdurre
o ampliare colture più adatte a climi aridi come:
- ceci, lenticchie, fave (leguminose resistenti alla
siccità)
- grano duro a ciclo breve
- pistacchio, carrubo, mandorlo, che hanno una buona
resilienza in ambienti siccitosi
📚 Esempio: In Israele, sono stati sviluppati ibridi
di ceci e lenticchie ad altissima tolleranza alla siccità per la produzione
in zone desertiche (Blum et al., 2011).
2. Tecniche di conservazione dell’umidità nel suolo
Problema: Nei territori pugliesi, l’acqua
piovana è scarsa e concentrata in pochi mesi.
Soluzione
aridocolturale:
- lavorazioni profonde
pre-invernali per
aumentare la macro-porosità e la capacità di ritenzione idrica
- maggese annuale per rigenerare le riserve
idriche del suolo
- pacciamatura organica o
plastica per
limitare l’evaporazione
📚 Esempio: Nelle regioni aride del Rajasthan
(India), la pacciamatura con foglie di Neem ha aumentato la resa del
miglio del 25% grazie alla riduzione dell’evaporazione del suolo (Sharma et
al., 2015).
3. Raccolta e conservazione delle acque piovane
Problema: Le dighe esistenti non bastano, i
nuovi progetti richiederebbero decenni.
Soluzione
aridocolturale:
- micro-bacini aziendali di
raccolta piovana
- canali in terra battuta e
terracing per rallentare il deflusso
- vasche di laminazione per
l’acqua piovana
📚 Esempio: In Etiopia, i farm pond
(stagni aziendali) hanno migliorato la resilienza delle comunità agricole,
garantendo fino a 3 mesi di irrigazione per ortaggi di sussistenza (FAO, 2017).
4. Irrigazione localizzata ad alta efficienza
Problema: Non si può irrigare a scorrimento
o sommersione.
Soluzione
aridocolturale:
- irrigazione a goccia con sensori di umidità
- uso di acque reflue trattate, dove possibile
- fertirrigazione di precisione per ottimizzare il bilancio
idrico-nutrizionale
📚 Esempio: In California, l’uso dell’irrigazione
a goccia ha ridotto del 40% il consumo idrico per le coltivazioni di mandorle
(Goldhamer & Fereres, 2001), senza perdita di resa.
5. Gestione del paesaggio e barriere frangivento
Problema: I venti aumentano
evapotraspirazione e disperdono l’umidità.
Soluzione
aridocolturale:
- barriere frangivento vegetali (es. file di cipressi o piante
resistenti alla siccità)
- siepi multifunzionali per creare microclimi agricoli
📚 Esempio: In Niger, la riforestazione a fasce
ha aumentato del 30% la ritenzione idrica del suolo e ridotto le perdite per
evaporazione (Reij et al., 2009).
🔧 Conclusione operativa
Azioni da proporre per il Foggiano
- Avviare piani territoriali
di riconversione colturale su base agro-climatica
- Incentivare con fondi PAC
l’introduzione di tecniche di aridocoltura
- Sostenere la formazione
degli agricoltori su queste tecniche
- Realizzare microinfrastrutture
idriche sostenibili e a basso impatto
L’aridocoltura,
quindi, non è solo una risposta emergenziale, ma una strategia di
adattamento climatico e di resilienza agricola strutturata, già
adottata con successo in molte aree aride del mondo. Implementarla nel Foggiano
può diventare non solo una necessità, ma un’opportunità per un'agricoltura più
intelligente e sostenibile.
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