Evitare duplicazioni inutili: un’opportunità di collaborazione tra il progetto "Memoria Verde" e l’Orto Botanico di Unisalento
Il paesaggio salentino, segnato dall’epidemia di Xylella fastidiosa, necessita di iniziative che non solo preservino la memoria storica degli ulivi monumentali, ma che evitino anche la dispersione di risorse in progetti sovrapponibili. In questo contesto, il progetto "Memoria Verde", proposto da Mario Monopoli, potrebbe trovare un’importante sinergia con il progetto "Cerchie di Memoria" dell’Orto Botanico dell’Università del Salento, già avviato con obiettivi analoghi.
Una visione comune per la conservazione degli ulivi monumentali
L’idea di Monopoli prevede la conservazione dei tronchi degli ulivi millenari colpiti dalla Xylella, trasformandoli in elementi artistici e scientifici di testimonianza storica. Questo approccio mira non solo alla tutela del paesaggio mediterraneo, ma anche alla sensibilizzazione del pubblico attraverso installazioni culturali e percorsi interattivi. Parallelamente, l’Orto Botanico di Unisalento ha già avviato il progetto "Cerchie di Memoria", che punta alla creazione di una mostra permanente con sezioni di tronchi d’ulivo per conservare la memoria biologica della crisi fitosanitaria che ha colpito il Salento.
Una collaborazione per ottimizzare le risorse
Entrambi i progetti condividono l’intento di valorizzare i resti degli ulivi monumentali e di educare la comunità alla resilienza della natura. Tuttavia, portare avanti due iniziative simili in parallelo potrebbe comportare il rischio di una duplicazione degli sforzi e di uno spreco di risorse economiche e logistiche.
Una collaborazione tra "Memoria Verde" e l’Orto Botanico di Unisalento permetterebbe di unire competenze e risorse, creando un’unica iniziativa strutturata che ottimizzi i fondi disponibili e massimizzi l’impatto sul territorio. In particolare, l’integrazione tra le due iniziative potrebbe portare a:
Una gestione condivisa della raccolta e conservazione dei tronchi d’ulivo, evitando dispersioni di materiale e costi superflui;
Un coordinamento scientifico con il coinvolgimento di agricoltori, studiosi e tecnici, già previsto dall’Orto Botanico;
Una promozione unificata del progetto a livello locale e nazionale, rafforzando l’attrattività turistica e culturale;
L’accesso a finanziamenti più consistenti grazie a una progettualità congiunta e ben strutturata.
Evitare le solite duplicazioni all’italiana
L’Italia è spesso teatro di iniziative parallele che, pur animate da buone intenzioni, finiscono per sovrapporsi e disperdere risorse preziose. In questo caso, un’azione concertata tra "Memoria Verde" e "Cerchie di Memoria" eviterebbe di ripetere gli errori del passato, dando vita a un progetto unitario e di maggiore impatto.
L’auspicio è che le istituzioni locali, le università e le organizzazioni coinvolte colgano questa opportunità per fare sistema, creando un modello di conservazione efficace e duraturo per il paesaggio salentino, trasformando il dolore della perdita in una memoria viva e condivisa.
Nessun commento:
Posta un commento