domenica 7 agosto 2016

Grano varietà Senatore Cappelli ottenuto nel 1915 della varietà locale tunisina Jeanh Rhetifah

Se si dovesse parlare di Strampelli mettendo in evidenza quello che di davvero rivoluzionario egli ha compiuto, prima di altri breeders, sul grano tenero (resistenza alle ruggini, riduzione della statura della pianta, precocità di spigatura e maturazione), tutti si dovrebbero inevitabilmente convincere che lo scienziato è stato soprattutto un innovatore. Invece, accostando Strampelli unicamente al grano duro “Cappelli” - certamente la meno innovativa delle sue creazioni - si è portati ad esaltare la tradizione, ovvero il miglioramento fatto senza nemmeno quel minimo d’innovazione che, all’epoca del nostro amico con baffi e cappello, era dato unicamente dall’ibridazione, ossia dall’incrocio intervarietale o intergenerico. (Tratto da Povero Nazareno Strampelli, “prigioniero” del grano Cappelli…! di Sergio Salvi https://agrariansciences.blogspot.it/2016/08/povero-nazareno-strampelli-prigioniero_7.html?utm_medium=twitter&utm_term=agricoltura,+scienza,+produzione,+fame,+ogm,+cibo&utm_source=twitterfeed )
Il grano duro Senatore Cappelli

strampelli1-200Nel 1907 il deputato del Regno Raffaele Cappelli, permise a Strampelli di effettuare delle semine sperimentali su dei campi di sua proprietà vicino a Foggia, essendo lui stesso interessato all’agricoltura. Come già aveva fatto per il grano tenero, Strampelli selezionò e incrociò sia grani duri autoctoni del sud d’Italia e delle isole sia provenienti da altri paesi del mediterraneo. Nel 1915 selezionò una varietà autunnale con buone qualità di adattabilità e adatta alla pastificazione, ottenuto della varietà locale tunisina Jeanh Rhetifah. È il grano che nel 1923 verrà rilasciato omaggiando con il nome Raffaele Cappelli, nel frattempo divenuto senatore. Strampelli rilascia altre varietà di grano duro come il Milazzo e il Tripolino, ma è il Senatore Cappelli che diventa un successo tra gli agricoltori italiani, nonostante fosse alto e suscettibile all’allettamento. Era infatti molto più produttivo dei grani duri utilizzati in precedenza. Le rese passarono dalle 0,9 tonnellate per ettaro del 1920 a 1,2 della fine degli anni ’30. (Tratto da  Il Senatore Cappelli e gli altri grani di Nazareno Strampelli di Dario Bressanini http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/03/22/il-senatore-cappelli-e-gli-altri-grani-di-nazareno-strampelli/comment-page-1/ )

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