venerdì 20 dicembre 2013

Emergenza Ulivi Salento: assessore Puglia, da Ue no a tagli


Non ci sarà alcun abbattimento per le piante di ulivi nell’area ionico-salentina della provincia di Lecce. Lo assicura l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, dopo aver ricevuto informazioni dirette da Bruxelles dove la Commissione oggi ha esaminato, attraverso il Comitato Fitosanitario permanente Europeo, l’emergenza ‘Xylella Fastidiosa’ sugli ottomila ettari di uliveti del Salento. “In Europa avevano tutt’altra idea – osserva Nardoni in una nota – ma va dato atto ai tecnici dell’Osservatorio Fitosanitario regionale coordinati dal Antonio Guario, e al gruppo di coordinamento che ha lavorato sul campo, di essere riusciti a scardinare una decisione che avrebbe potuto rappresentare una vera e propria iattura per il comparto agricolo pugliese. E’ stata durissima – aggiunge – ma abbiamo spuntato il miglior risultato possibile, segno di un lavoro svolto con tempestività, grazie alle risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione, su un’emergenza sconosciuta e completamente inedita per il territorio europeo”. L’assessore annuncia “buone notizie” anche per quanto riguarda i vivai. Le piante “saggiate e in cui le analisi proveranno l’assenza della Xylella potranno essere liberalizzate – spiega Guario – e possiamo dare già per certa la possibilità di commercializzazione di vite, agrumi e delle piante di ortaggi coltivati in serre con protezione anti insetti”. Gli ulivi restano, comunque, sotto ‘sorveglianza speciale’ e tutte le decisioni assunte oggi a Bruxelles, conclude la nota, potranno essere riviste e aggiornate nell’aprile 2014.

martedì 17 dicembre 2013

la banca dei semi Giovedì 19 dicembre 2013 ore 18.00 a Tuglie


Libero Olio in libero stato


Giovedì 19 dicembre All’Ombra del Barocco di Lecce ospita un incontro con Luigi Caricato in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Libero Olio in libero stato”. 


Ambasciatore dell'olio d'oliva nel mondo, Luigi Caricato è uno dei più preparati conoscitori della realtà olivicola internazionale e italiana. Ogni anno chiama a raccolta numkerose realtà del settore che si confrontano a Milano in opccasione di Oliofficina. Il suo lavoro ha avuto il merito di stimolare una riflessione interdisciplinare attorno all’olio extravergine di oliva. Non a caso Giuseppe Pontiggia amava chiamarlo “Il papa dell’olio”, per la sua attività di esperto e studioso dell’olio. All'incontro, in propgramma giovedì 19 dicembre alle 20 (ingresso gratuito) negli spazi di All'Ombra del Barocco di Lecce, interverranno anche il produttore Gaetano Marangelli (Cantine Menhir di Minervino), l'imprenditrice Daniele Marzano (Pastificio del Duca di Tuglie) e la giornalista Gabriella della Monaca. L’evento è in collaborazione con l’associazione UP uniti per il paesaggio.

venerdì 13 dicembre 2013

“Disciplina dell'agriturismo”


Confederazione italiana agricoltori
Associazione Provinciale di Lecce


Lecce, 13.12.13


Agli operatori agrituristici e agricoli
Carissimi,
come sapete, il Consiglio Regionale Puglia, ha approvato, il 5 dicembre scorso, la

LEGGE REGIONALE

Disciplina dell'agriturismo”

Al fine di approfondire i contenuti della legge, è convocato un incontro di lavoro, con gli operatori in indirizzo

GIOVEDI’ 19 DICEMBRE
ALLE ORE 10,00

presso l’azienda agrituristica di Rocco Avantaggiato

MASSERIA SANT’ANGELO
CORIGLIANO D’OTRANTO
Contrada Sant'Angelo   TEL.0836.320575 CELL.338.9793329



Data l’importanza che riveste la legge, per il nostro territorio e per le nostre aziende, siete invitati a partecipare.
Cordiali saluti.

73100 LECCE - Piazza Mazzini-gall.36 Tel.0832 443411 – Fax 0832.443422 –
E-mail: lecce@cia.it - sito web: www.cia.it - C.F.: 93022840750 - P.IVA: 03149950754


mercoledì 11 dicembre 2013

corso serale gratuito per il conseguimento della qualifica di operatore agrituristico


Anche quest'anno l'Istituto agrario di Maglie, in collaborazione con il CTP di Maglie, offre l'opportunità di partecipare ad un corso serale gratuito per il conseguimento della qualifica di operatore agrituristico. La durata del corso è di 300 ore con riconoscimento dei crediti formativi e lavorativi.
Per le iscirizioni consultate la locandina qui pubblicata, mentre per delucidazioni e/o chiarimenti potete venirici a trovare o telefonare ai numeri riportati nella locandina.

workshop “Buone pratiche per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese agroalimentari pugliesi”


Promosso da Programma Sviluppo il 12 dicembre 2013 dalle ore 9.00 presso le Officine Cantelmo di Lecce
Il Centro di Formazione Professionale Programma Sviluppo (sede di Galatina), in collaborazione con la Facoltà di Economia dell’Università del Salento, il Pastificio e Molino Tandoi di Corigliano d’Otranto (LE) e l’ITC Michele Laporta di Galatina (LE), presentano il workshop dal titolo “Buone pratiche per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese agroalimentari pugliesi”.
L’evento rientra nelle attività previste dal percorso formativo di Tecnico Superiore della trasformazione dei prodotti agroindustriali (P.O. Puglia FSE 2007-2013 – Asse IV – Capitale Umano – Avviso n. LE/14/2011 – D.D. n. 84 del 19/06/2012). L’incontro, rivolto in particolare alle aziende agroalimentari e agli operatori del settore della web communication, sarà aperto dal direttore generale di Programma Sviluppo – dr. Silvio Busico e dal direttore della sede formativa di Galatina (LE) – dr. Antonio Palumbo.
L’Assessore provinciale alla formazione professionale e politiche del lavoro – dr. Ernesto Toma, l’Assessore regionale allo sviluppo economico – dr.ssa Loredana Capone e l’Assessore comunale alle politiche sociali, alle politiche comunitarie e all’Innovazione Tecnologica – Ing. Alessandro Delli Noci provvederanno ai saluti istituzionali. E’ previsto l’intervento del dr. Cosimo Prisciano, Responsabile Italia Lavoro Puglia, che illustrerà le opportunità offerte da Italia lavoro in Puglia.
A seguire, alle ore 10.15, il Preside della Facoltà di Economia dell’Università del Salento e Delegato del Rettore alle relazioni con il territorio, prof. Amedeo Maizza, modererà la tavola rotonda dal titolo “Buone pratiche per le innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese agroalimentari pugliesi”. Interverranno sei delle aziende più importanti e interessanti del settore agroalimentare pugliese.
I relatori esporranno le loro esperienze aziendali e saranno presentate le strategie migliori per coniugare tradizione e innovazione, valorizzare e commercializzare i prodotti agroalimentari pugliesi, in particolare vino, sugo, conserva, olio, pasta, prodotti dolciari e da forno.
Alle ore 12.00, un gruppo di docenti della Facoltà di Economia dell’Università del Salento presenteranno le loro attività di ricerca sulle potenziale del web 2.0. In particolare, ilProf. Oronzo Trio presenterà una proposta operativa intitolata Dalle ricerche di mercato sul web all’internazionalizzazione delle imprese; la Prof.ssa Paola Scorranoillustrerà un applicativo per il settore agroalimentare; la dr.ssa Lea Iaia e la dr.ssa Federica Cavallo parleranno dalla loro ricerca sulla Web communication per i prodotti tipici. Alle ore 13.00 seguirà una degustazione dei prodotti enogastronomici offerta dalle aziende partner che predisporranno nella mattinata dei corner aziendali.

martedì 10 dicembre 2013

Apparato radicale di una pianta di olivo con pacciamatura in paglia o “inerbimento controllato”



Apparato radicale di una pianta di olivo con pacciamatura in paglia o “inerbimento controllato”. Si parla di “inerbimento controllato” quando si effettuano 2 - 3 sfalci annui dell’erba che naturalmente cresce negli oliveti. La pacciamatura invece è la copertura del suolo con paglia o altro materiale inerte naturale.
Entrambe queste tecniche vengono utilizzate per “proteggere” il terreno da un’eccessiva esposizione ai raggi solari estivi.
A sinistra: apparato radicale di una pianta di olivo in terreno diserbato chimicamente.
A destra: apparato radicale di una pianta di olivo lavorato a 20 cm di profondità (aratura).
Il diserbo (utilizzo di sostanze chimiche per impedire la crescita di erbe spontanee) non permette lo sviluppo della radice nella sua superiore del terreno, laddove, invece, normalmente si direzionano i “capillari” assorbenti.
Le arature invece tagliano completamente queste radici.
L’inerbimento controllato, in pratica, non ostacola lo sviluppo dei capillari in superficie e, poiché gli olivi sono piante xerofite, cioè vegetali adattati a vivere in ambienti caratterizzati da lunghi periodi di siccità ma che cercano l’umidità atmosferica del primo mattino, io consiglierei un inerbimento controllato per alcuni anni (3/4) e successivamente un’ aratura superficiale in modo da rinnovare questi capillari e permettere ai microorganismi terricoli di potersi anch’essi rinnovare e quindi ripopolare il suolo agricolo.
Apparato radicale di una pianta di olivo con pacciamatura in paglia o “inerbimento controllato”. Si parla di “inerbimento controllato” quando si effettuano 2 - 3 sfalci annui dell’erba che naturalmente cresce negli oliveti. La pacciamatura invece è la copertura del suolo con paglia o altro materiale inerte naturale.
Entrambe queste tecniche vengono utilizzate per “proteggere” il terreno da un’eccessiva esposizione ai raggi solari estivi.

Fonte: Giuseppe Bene 

https://www.facebook.com/302336363209228/photos/a.302392433203621.66514.302336363209228/466307573478772/

“La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione
agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità,
la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli
animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con
sostanze e procedimenti naturali.
Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale”. (Regolamento (CE) n. 834/2007).

L’agricoltura biologica si fonda su principi, oltre che su pratiche comuni, ideati per minimizzare l’impatto umano nell’ambiente e allo stesso tempo permettere al sistema agricolo di operare nel modo più naturale possibile.
Le pratiche agricole biologiche includono:
 la rotazione delle colture per un uso efficiente delle risorse locali;
 limiti molto ristretti nell’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, antibiotici nell’allevamento degli animali, additivi negli alimenti e coadiuvanti;
 il divieto di organismi geneticamente modificati (OGM);
 l’uso efficace delle risorse del luogo, come l’utilizzo del letame per fertilizzare la terra o la coltivazione dei foraggi per il bestiame all’interno dell’azienda agricola;
 la scelta di piante e animali che resistono alle malattie e si adattano alle condizioni del luogo;
 l’allevamento degli animali a stabulazione libera, all’aperto nutriti con foraggio biologico;
 l’utilizzo di pratiche di allevamento appropriate per le differenti specie di bestiame.

lunedì 9 dicembre 2013

L’agricoltura biologica in Puglia


I prodotti dell’agricoltura biologica costituiscono uno dei segmenti di mercato più interessanti e dinamici all’interno del più ampio settore agro-alimentare italiano e ciò è reso ancor più interessante se si considera che la sua espansione sia avvenuta in tempi abbastanza recenti. Infatti, è proprio dai primi anni novanta che si è verificata una crescita senza precedenti nel numero di aziende e delle relative superfici biologiche e in conversione, che ha coinvolto, anche se gradualmente e in tempi diversi, ogni parte del nostro paese.
In Puglia, la crescita esponenziale dell’agricoltura biologica nella seconda metà degli anni ‘90 si è arrestata nel 2000 (circa 6.700 operatori e oltre 146.000 ettari coltivati a biologico). Negli anni successivi, è seguita una crisi del settore biologico terminata nel 2004 (figura 2.4.2) quando gli operatori hanno raggiunto un minimo di quasi 3.400 e la superficie coltivata in biologico è di circa 86.600 ettari, proprio in concomitanza della scadenza degli impegni quinquennali assunti dai beneficiari nell’ambito del Programma Agroambientale Regionale 1994-1999.
Dal 2005 al 2008, dopo un’iniziale crescita in concomitanza dell’attuazione del PSR 2000-2006, , si è registrata una sostanziale stabilità che vede nel 2011 la presenza di oltre 5.000 operatori e di circa 136.300 ettari.
Nel 2009, si è verificata una crescita consistente di operatori (circa 6.300) e di superfici coltivate con il metodo biologico (circa 140.000 ettari). Quanto anzi detto, si può attribuire principalmente alla riapertura dei bandi per l’adesione alla misura 214 - azione 1 “Agricoltura biologica”, del Programma di sviluppo rurale (PSR) 2007-2013 della Regione Puglia.
Sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio Regionale sull’Agricoltura Biologica della Regione Puglia[1] e del SINAB[2] su dati degli organismi di certificazione, gli operatori biologici pugliesi riferiti al 31 dicembre del 2011 sono 5.081, mentre le superfici investite a coltivazioni condotte con metodi biologici sono pari a 136.330 ettari (indicatore comune correlato agli obiettivi n. 15). Questi valori pongono la Puglia ai primi posti tra le regioni italiane sia se si considera il numero di operatori biologici (10,5%) sia se si prendono in considerazione le superfici biologiche e in conversione (12,4%).
Nello specifico, sul territorio regionale è presente il 7,5% dei trasformatori esclusivi italiani di prodotti biologici, un risultato che pone la Puglia al sesto posto in Italia dopo Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Sicilia e Toscana. La SAU in Puglia investita in agricoltura biologica, nel 2011, rappresenta il 9.7% di quella dell’intero settore agricolo pugliese.
 - Evoluzione delle superfici e degli operatori del biologico in Puglia - 2000-2011

Fonti: 2000-2007: Cardone e Pellegrino (2008); 2008-2009: elaborazioni Osservatorio Regionale sull'Agricoltura Biologica - Regione Puglia-IAMB su dati OdC; 2010-2011: SINAB 

OdC; 2010-2011: SINAB
La distribuzione degli operatori biologici pugliesi distinti per tipologia mostra come ben 4.607 sono produttori e produttori-trasformatori (90.7%), mentre i trasformatori sono presenti in numero di 464 (9.1%), e gli importatori sono appena sei.
La distribuzione delle superfici biologiche regionali, distinte per tipologie colturali, mostra nel 2011 una prevalenza di quelle investite a olivo (28,9%), seguite da quelle dedicate a cereali (20.8%), poi, le foraggere (13,5%) e i fruttiferi includendo anche agrumi e vite (12,3%).
La zootecnia biologica in Puglia, nel 2011, continua a essere di scarsa rappresentatività con appena ventisei aziende zootecniche, che pongono la Regione agli ultimissimi posti. L’acquacoltura pugliese è rappresentata da tre aziende sulle venti a livello nazionale.
In base ai dati del VI Censimento agricoltura 2010, la distribuzione delle colture biologiche a livello provinciale evidenzia la supremazia della provincia di Bari con il 34% dell’intera superficie biologica regionale, seguita da Foggia 24%, Taranto 12%, Lecce 11%, BAT 10%, e, infine, Brindisi 8% 

Distribuzione superficie bio totale in Puglia
Fonte: ISTAT, VI° Censimento Agricoltura 2010

La vendita dei prodotti biologici al consumatore in Puglia avviene attraverso diversi canali. Il più comune rimane quello della vendita diretta, segue quello degli agriturismi, secondo dati 2012. La presenza dei ristoranti è marginale e non ci sono mercatini. Il canale di vendita dell’e-commerce in Puglia ha un ruolo importante se rapportato al contesto nazionale, che evidenzia la buona capacità degli operatori biologici pugliesi di vendere i prodotti bio tramite internet.
Numero operatori bio pugliesi - 2012
Se analizziamo il numero di operatori bio in relazione alla popolazione residente, la Puglia è sopra la media italiana solo per l’e-commerce.
 - Numero operatori bio pugliesi per 100.000 abitanti - 2012
Occorre evidenziare come nella filiera biologica pugliese, le fasi a valle della produzione agricola e, in particolare, nel settore della commercializzazione, siano un punto di debolezza.
Nell’ambito del Programma d’Azione Nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici “Aumento della domanda interna e comunicazione istituzionale”, la Regione Puglia ha inteso rispondere agli obiettivi d’informazione e promozione dei prodotti biologici, come descritto nell’accordo Stato-Regioni. Infatti, ha predisposto due Programmi regionali:
·                        Biologicopuglia, che si suddivide in due sub-azioni: a) Biologicopuglia a portata di click: Ideazione e creazione di materiale informativo; b) Biologicopuglia informa: Creazione di canali d’informazione presso scuole di ogni ordine e grado.
·                        Interventi d’informazione e comunicazione sui prodotti biologici pugliesi, che si suddivide in due sub-azioni: a) Divulgazione e informazione per operatori e consumatori; b) Analisi sistema distributivo.
Nell’ambito del contesto socio-economico del settore biologico pugliese, si ritiene utile citare uno studio[1], realizzato per il Progetto NOVAGRIMED[2] della Regione Puglia, su “Analisi dei punti di forza e di debolezza del settore biologico in Puglia dall’azienda alla vendita” condotto dallo IAMB nel 2010.
Secondo il suddetto studio, gli stakeholder intervistati hanno dato molta importanza tra i punti di debolezza soprattutto a quelli riguardanti le difficoltà commerciali del settore: la mancanza di cooperazione tra i produttori, un’offerta disaggregata, la difficoltà di penetrazione nei mercati, la logistica inefficiente, i consumi bassi, i prezzi bio troppo vicini a quelli del convenzionale, i bassi investimenti alla promozione del Biologico-Puglia. Anche molta rilevanza è stata data come Punto di debolezza alle difficoltà nella gestione agronomica del biologico in campo, in particolare, in merito al controllo fitosanitario, fertilità dei suoli e contaminazione chimica dall’esterno. Tra le debolezze del settore, abbastanza importanza è stata attribuita alla forte dipendenza degli operatori bio dal supporto pubblico che si concretizza nell’applicare il metodo biologico solo in caso di presenza di Pagamenti agro ambientali del PSR. Poca importanza è stata data alla conoscenza storica del biologico pugliese, così come alla poca consapevolezza del forte legame che esiste tra biologico e tipicità.
Tra i Punti di forza, gli intervistati hanno espresso un giudizio di molta importanza alla ricchezza nel territorio rurale pugliese di ecotipi che favoriscono la biodiversità, in stretto rapporto con l’agricoltura biologica, così come alla crescente attenzione pubblica alla biodiversità, all’ambiente, alla salute e alla sicurezza alimentare. Mentre, poca importanza è stata data alla tradizione storica pugliese nel biologico e anche alla limitata pressione esercitata dalle aree industriali e da quelle urbane sul territorio rurale.




[1] Osservatorio Regionale sull’Agricoltura Biologica, promosso dalla Regione Puglia e realizzato con il supporto tecnico dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, nell’ambito del Programma regionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in Puglia approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 160 del 19/02/2008 (BURP n. 36 del 05/03/2008).
[2] Sistema Informativo Nazionale Agricoltura Biologica.

CIA Lecce NUOVA PAC 2014 – 2020



La Confederazione Italiana Agricoltori, in Collaborazione con  MONTERVERGINE SOCIETA’ SEMPLICE AGRICOLA, organizza per il giorno   
                       
LUNEDI’ 9 dicembre  alle ore 18.00

Presso il FRANTOIO MONTEVERGINE
 IN VIA PROV.LE  PER CANNOLE A SERRANO,
un seminario divulgativo  sulla

NUOVA PAC 2014 – 2020
(integrazione olio - seminativi-zootecnia- tabacco  )

Negro  Roberto           : Responsabile Provinciale CAA CIA
                                     Illustrazione  Nuova Politica Agricola Comunitaria

Sparascio Giulio         : Presidente Provinciale  Cia
                                                 Conclusioni                                                          

Al fine di dare massima divulgazione  tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

Confederazione Italiana Agricoltori
MONTEVERGINE SOCIETA’ SEMPLICE AGRICOLA

Puglia: la DOP Patata novella di Galatina si avvicina

Puglia: la DOP Patata novella di Galatina si avvicina

Va avanti senza ostacoli la procedura per la DOP Patata novella di Galatina (provincia di Lecce). Si è conclusa la fase nazionale, con la richiesta dell'associazione di produttori e l'assemblea pubblica di condivisione a Racale, fino alla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale della Repubblica italiana per eventuali opposizioni; si apre quella europea.

Il Disciplinare che indica la zona vocata, i sistemi di produzione della caratteristica patata novella, è stato inviato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla Commissione dell'Unione europea. A Bruxelles vi sarà un ulteriore periodo di pubblicazione e infine il decreto di riconoscimento della Denominazione di origine protetta.

Fonte: http://www.freshplaza.it/article/59933/Puglia-la-DOP-Patata-novella-di-Galatina-si-avvicina

Le aree agricole della Regione Puglia ad elevata valenza naturalistica


Il termine “Aree Agricole ad Alto Valore Naturale (High Nature Value Farmland – HNVF) è stato usato per le prime volte agli inizi degli anni ’90  (Baldock et al. 1993; Beaufoy et al. 1994) per indicare sistemi agricoli a basso impatto ambientale, associati ad alti livelli di biodiversità.
Il concetto si è poi evoluto (Andersen et al. 2003), comprendendo aree che abbiano un elevato livello di biodiversità e anche una presenza di specie da tutelare di particolare interesse per l’Europa. Da ciò il fatto che le HNVF si sovrappongono sia alle aree agricole ad elevato valore di biodiversità (identificabili in base al CORINE Land Cover), ma anche ad aree produttive con un importante retaggio culturale riconosciuto dalla popolazione locale e quindi con un valore determinante e importante per la storia del territorio e per la sua valorizzazione.
Sulla base di una prima ricognizione effettuata utilizzando CORINE Land Cover, furono identificate alcune aree a potenziale eleggibilità in quanto HNVF. Le aree identificate presentano:
1) aree agricole parzialmente seminaturali caratterizzate da un’agricoltura di tipo prettamente “estensivo” come pascoli e prati permanenti e aree comprendenti particolari elementi strutturali quali siepi, fasce inerbite;
2) i seminativi non irrigui ricedenti in siti Natura 2000 in quanto habitat seminaturali e habitat di specie;
Rientrano in questo contesto molte delle aree rurali che ricadono all’interno delle aree protette, della Rete Natura 2000 e gran parte delle aree agricole montane e marginali.
In Puglia, in base a questa prima analisi, furono identificate alcune categorie di aree agricole, naturali e umide che assommano a 573.332,33 ettari e rappresentano il 29,62 % circa della superficie regionale.
A queste aree si potrebbe aggiungere anche la categoria degli oliveti però soltanto per quanto riguarda la parte corrispondente agli oliveti secolari monumentali. Gli oliveti secolari monumentali caratterizzano fortemente la nostra regione dal punto di vista paesaggistico, conservano una livello di biodiversità elevato a causa delle loro caratteristiche strutturali e sono gestiti in modo estremamente estensivo, hanno in sé un elevato retaggio culturale e sono estremamente importanti per la storia del territorio e pertanto per la sua valorizzazione.
La presenza diffusa di alberi di olivo molto antichi e monumentali che caratterizzano il paesaggio è una peculiarità dell’olivicoltura nel bacino del Mediterraneo. Quindi, anche a livello UE e a livello extra-UE gli oliveti monumentali non solo sono tra le aree agricole con un più alto livello di biodiversità, ma anche tra quelle che detengono un importante retaggio culturale ed un valore sociale riconosciuto dalle popolazioni locali. Questo scenario ha fatto sì che nell’ambito del progetto LIFE+ Cent.Oli.Med. (LIFE 07 NAT/IT/000450) sotto la guida del MATTM e la collaborazione del MiPAAF, alcuni tra gli Stati maggiori produttori di olio e di olive dell’area mediterranea (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Tunisia e Libano) siano giunti ad una definizione condivisa degli oliveti monumentali come HNVF e alla redazione di un approccio multi-scala e multi-livello per la conservazione degli oliveti secolari nella regione euro-mediterranea (La Posta A. et al., 2012).
La Regione Puglia, già dal 2007 con la legge regionale 14 del 2007 è stata pioniera nell’identificare negli olivi ed oliveti monumentali un elemento di forza per l’attivazione di processi integrati per uno sviluppo rurale sostenibile basato sulle risorse territoriali. Come tale nell’ambito del processo di redazione di questo “Piano d’Azione Euro-Mediterraneo” è stata oggetto di molta attenzione.
Attualmente l’azione di valorizzazione di questi importanti elementi del territorio pugliese parte dall’attuazione di un attività di censimento a carico degli olivi monumentali presenti sul territorio con finalità di conservazione e valorizzazione del contesti territoriali in cui questi sono presenti.
Ulteriori elementi a sostegno degli oliveti secolari tradizionali sono stati attivati nell’ambito delle misure del PSR Puglia 2007-13,  per le quali si è deciso di attribuire a queste aree agricole un maggior punteggio di partenza finalizzato a facilitare l’accesso alla graduatoria per l’ottenimento dei contributi in relazione ad alcune misure di specifica valenza paesaggistica e territoriale.