venerdì 31 luglio 2015

Presentazione del libro: "BONIFICA E RIFORMA una testimonianza vissuta"Venerdì 7 agosto 2015 ore 19 e 30 Castello Aragonese Otranto (Lecce)


Venerdì 7 agosto 2015
ore 19 e 30
Castello Aragonese
Otranto (Lecce)
Botanica Ornamentale e l'Associazione dei Dottori in Agraria e Forestali della provincia di Lecce, sono liete di invitarLa alla
presentazione del libro: "BONIFICA E RIFORMA una testimonianza vissuta".
La presentazione è prevista per Venerdì 7 agosto, alle ore 19 e 30, presso il Castello Aragonese di Otranto
Interverranno gli autori:
Leonardo Branco
Tommaso Farenga
Antonio Bruno
La Sua presenza è particolarmente gradita

mercoledì 29 luglio 2015

Expo Consorzi di Bonifica un progetto pilota per il “governo” del territorio


Un progetto pilota per il “governo” del territorio è stato presentato ad Expo Milano nell’ambito di un convegno organizzato da ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) e Coldiretti Calabria, nel corso del quale è stato sottoscritto un apposito protocollo con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) regionale per l’utilizzo dell’innovativo strumento da parte degli enti locali. Si tratta di uno strumento “open source”, realizzato grazie ad un finanziamento di 200.000 euro da parte della Regione Calabria per l’evoluzione del precedente sistema SIBICAL. 
L’area scelta per la sperimentazione è quella del comprensorio del Consorzio di bonifica Bacini Tirreno Cosentino (con sede a Scalea). La novità è la mole di dati (analitici, ma anche storici: un patrimonio di conoscenza mai “messo a sistema” prima)  raccolta per ogni parcella di territorio (fino a 34 elementi!), dando vita così ad uno strumento di “area vasta”, utile per la programmazione territoriale, la salvaguardia idrogeologica, il contrasto agli abusi edilizi.
“E’ questo il primo strumento realizzato in Italia – commenta Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - a testimonianza del nuovo ruolo di ente intermedio, cui si candidano i Consorzi di bonifica nel momento, in cui le Province vengono soppresse.”


Fonte: http://www.anbi.it/art/articoli/554-presentato-ad-expo-milano-dalla-calabria-uno-strumento-di-ge#.VbkRCr2a9QU

sabato 25 luglio 2015

Xyella e Disseccamento degli olivi del Salento il Dottore Agronomo Cristian Casili ha riferito di alcuni risultati, seppur provvisori, delle ricerche di campo dei ricercatori che fanno ben sperare


LECCE - Si è tenuto ieri sera a Corigliano D'otranto il primo tavolo tecnico multidisciplinare sul tema Xylella organizzato dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Al tavolo a cui hanno partecipato anche esperti di fama internazionale quali prof. Cristos Xyloyannis ed il prof. Marco Scortichini, batteriologo che da oltre 20 studia la Xylella, sono emersi studi “molto interessanti” per il problema fitosanitario degli ulivi salentini affetti dal CoDiRO (complesso del disseccamento rapido). A introdurre i lavori è stato l'agronomo salentino Cristian Casili, consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, che segue la problematica dal 2013. Presente anche l’eurodeputata M5S Rosa D'Amato, tra i promotori di questo tavolo che segue quello già fatto a Bruxelles qualche mese fa.

Nel corso dell’incontro il consigliere Casili ha riferito di “alcuni risultati, seppur provvisori, delle ricerche di campo dei ricercatori che fanno ben sperare”. In particolare le ricerche del Prof. Scortichini del CRA di Caserta e di Copagri e l'università di Foggia che attraverso l'utilizzo di microorganismi e microelementi distribuiti per via fogliare, radicale e sul tronco, dopo pochi mesi dall'inizio delle prove hanno dimostrato che il trattamento su piante con evidenti sintomi di disseccamento diffuso sul chioma e presenza di xylella hanno avuto una regressione. “Queste prove sperimentali – ha proseguito Casili - fanno ben sperare nel controllo e gestione di Xylella fastidiosa senza ricorrere ad inutili e dannosi programmi di eradicazione”.

“Emiliano aveva promesso un tavolo di lavoro sul tema che non c’è mai stato ed anche questa volta ci abbiamo pensato noi - dichiarano i consiglieri regionali pentastellati - adesso proporremo al governo regionale un allargamento della ricerca ad altri profili professionali come fisiologi e batteriologi la cui presenza è essenziale per comprendere la complessità del fenomeno. L'approccio dovrà essere di tipo multidisciplinare ed in questo devono essere coinvolti anche tutti gli attori locali che vivono sulla propria pelle questa importante fitopatia, oltre all'università di Lecce che deve essere urgentemente accreditata al fine di monitorare ed effettuare le analisi in loco”.

mercoledì 22 luglio 2015

NON DEVONO PAGARE GLI AVVISI BONARI DEL CONSORZIO DI BONIFICA I PROPRIETARI DI immobili urbani ricadenti nelle aree comunali delimitate ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada)

NON DEVONO PAGARE GLI AVVISI BONARI DEL CONSORZIO DI BONIFICA I PROPRIETARI DI immobili urbani ricadenti nelle aree comunali delimitate ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada)
Moltissimi mi chiedono come mai pur avendo fabbricati in centri urbani che ricadono nei Bacini Idrografici dei Consorzi di Bonifica non hanno ricevuto l’avviso bonario per il pagamento.
La ragione risiede nella Legge Regionale n. 37 del 1 agosto 2014 che appunto autorizza i consorzi di bonifica commissariati a sospendere la riscossione per questi immobili.
Per i motivi esposti i proprietari di immobili urbani ricadenti nelle aree comunali delimitate ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) CHE HANNO RICEVUTO PER ERRORE L’AVVISO BONARIO DEL CONSORZIO NON DEVONO PAGARE E DEVONO COMUNICARE TALE CIRCOSTANZA AGLI UFFICI DEL CONSORZIO.
LEGGE REGIONALE 1 agosto 2014, n. 37
“Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014”.
Art. 24
Contributi di bonifica
1. Per l’anno 2014, i consorzi di bonifica commissariati sono autorizzati a sospendere la riscossione del tributo 630 relativo agli immobili urbani ricadenti nelle aree comunali delimitate ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), per la verifica della sostenibilità delle eventuali anomalie.
2. A copertura delle minori entrate per i consorzi di bonifica conseguenti all’attuazione del comma 1 è istituito nel bilancio regionale autonomo, nell’ambito della U.P.B. 01.04.04, il capitolo di spesa n. 112075, denominato “Trasferimenti compensativi ai consorzi di bonifica per le minori entrate derivanti dall’art. 24 l.r. 37/2014”, con una dotazione finanziaria per l’esercizio finanziario 2014, in termini di competenza e cassa, di euro 1,5 milioni.

lunedì 20 luglio 2015

Il Salento ha bisogno di un gruppo di scienziati con una specializzazione una diversa dall’altra che in modo multidisciplinare indaghino il nostro Paesaggio.


In  Prefettura per dare un contributo. Tutti animati da buona volontà ma alla fine della discussione qual è il messaggio che è passato? Giuro che non lo so! Ma io so perchè ci sono andato.
Io sono andato in Prefettura per dire con forza al  commissario Ue alla Sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, al  ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al commissario per l’emergenza Giuseppe Silletti 

che il Salento ha bisogno di un gruppo di scienziati con una specializzazione una diversa dall’altra che in modo multidisciplinare indaghino il nostro Paesaggio per dare una risposta alla domanda:

“Tutto il Mondo è a conoscenza che alcuni olivi del Salento leccese sono malati e che alcuni di questi sono compromessi e altri distrutti dal disseccamento. Sino ad oggi 20 luglio 2015 c’è chi sostiene che le cause siano:
1.       per causa di un batterio trasmesso da un insetto vettore,
2.       altri che non sono d’accordo con i primi e dicono che i responsabili sono funghi,
3.       altri ancora sostengono che la causa sia da attribuirsi a un complesso di esseri viventi
4.       ed infine altri in ultimo per l’azione di sostanze chimiche e minerali

io chiedo a Voi Signori Scienziati che cosa possiamo fare tutti noi imprenditori, professionisti, agricoltori, Hobby Farmer e cittadini per salvaguardare e sviluppare il nostro territorio?”
Sono amareggiato perché ho avuto l’impressione che questa proposta non sia stata compresa. Ecco perché la scrivo, adesso, qui.
Grazie per l’attenzione
Antonio Bruno


sabato 18 luglio 2015

Il Salento non ha bisogno di “scienziati solisti” premi Nobel


Alcuni olivi del Salento leccese sono malati: un complesso di esseri viventi e di sostanze chimiche e minerali ci fanno osservare alcuni olivi compromessi e altri distrutti dal disseccamento. 
Ma è il paesaggio del Salento leccese che non è in armonia tanto che gli ecosistemi che lo compongono non sono in equilibrio.
I virus, i batteri, i funghi, gli insetti, le piante, i pesci, gli animali e l’uomo sono tutti esseri viventi.
Nessun essere vivente può vivere da solo,
Il Paesaggio del Salento leccese è una costellazione di ecosistemi che obbediscono alla dinamica della vita delle specie vegetali che non vivono isolate le une dalle altre, ma formano spontaneamente delle comunità vegetali. 
La vita, per le piante come l'olivo e anche per lo stesso uomo, è un intreccio di relazioni ed integrazioni. 
Nessuno può vivere isolato.
Il paesaggio è la manifestazione di queste relazioni nato non solo dalle interazioni tra la componente fisica (roccia e suolo) e quella vivente (fauna e vegetali) ma anche dalla presenza dell’uomo che ne diventa quindi un elemento essenziale.
Ciò rende tutti noi, tutti gli abitanti del Salento, nessuno escluso, responsabili dei luoghi nei quali viviamo e ai quali apparteniamo.
Se non conosciamo profondamente questo Paesaggio che in definitiva significa la conoscenza delle relazioni tra tutti gli ecosistemi non sapremo mai come tornare all’equilibrio e all’armonia del nostro paesaggio.

Bisogna partire da questo. Il Salento non ha bisogno di “scienziati solisti” premi Nobel, il Salento ha bisogno di un gruppo di scienziati con una specializzazione una diversa dall’altra che in modo multidisciplinare indaghino il nostro Paesaggio.

venerdì 17 luglio 2015

XYLELLA, A QUANDO UN’INFORMAZIONE CHIARA E CORRETTA?

XYLELLA, A QUANDO UN’INFORMAZIONE CHIARA E CORRETTA?
di Mimmo Ragno

Ieri qualcuno mi ha chiesto se il problema Xylella esiste veramente o se è trattato di una bufala colossale. Domanda lecita, perché con la Xylella si rischia veramente di perdere ogni orientamento se si dà ascolto a tutte le voci e articoli che compaiono sui media, che affermano tutto e il contrario di tutto. Dell’altro ieri la notizia sulla stampa che solo l’1,8 delle piante di olivo esaminate dai ricercatori è infetto da Xylella, fonte il Ministero dell’agricoltura,
(http://www.cia.it/…/Re…/35b83b98-4268-45ff-a304-edf688693a97 )
per cui l’intero impianto dell’ “affaire” secondo alcuni andrebbe rivisto e ridimensionato. Interviste, lettere, comunicati stampa in tal senso che non vi dico. Speranzoso scarico il file ( finalmente una buona notizia ) e do un’occhiata veloce al rapporto, per capire subito che non è così. Il rapporto del Ministero, in base ai dati forniti dal Commissario, dice sostanzialmente che, dalle analisi svolte dall’ottobre 2014 al giugno 2015, nella parte esterna alla provincia di Lecce , quella in violetto dalla cartina, solo una percentuale ridotta di piante esaminate è colpita da Xylella. Le zone in azzurro e verde risultano invece esenti. Molto bene, altrimenti se i dati fossero stati diversi avrebbe voluto dire che l’infezione ( xylella o qualsiasi altra diavoleria ) sta dilagando. Ma questo è riferito esclusivamente alle nuove e ultime analisi, che si sono concentrate, correttamente, per la quasi totalità sulla verifica dell’espansione della Xylella negli ultimi 9 mesi al di fuori dell’area infetta e considerata irrecuperabile della provincia di Lecce. Cosa detta in maniera estremamente chiara e visualizzata nelle diverse cartine del rapporto, in cui vengono localizzati i campioni effettuati. Non si dice nulla sull’area infetta, quella marrone, che copre più dell’80% della provincia di Lecce.
Comunque i dati si possono ricavare dai risultati dei campionamenti ( area infetta provincia di Lecce – Oria – zona di contenimento ) e sono terrificanti. In quest’area sono stati eseguiti 803 rilievi, il 3% del totale, di cui 160 positivi alla Xylella ( il 20% ) . Se si estendesse tale dato all’intera area, vorrebbe dire, in linea di massima, che 1,5 – 2 milioni di olivi degli 11 milioni presenti in provincia di Lecce sono già infetti; un dato che va oltre le più pessimistiche previsioni. In realtà tale estrapolazione sarebbe molto scorretta: il campione è poco rappresentativo per un’area così vasta e andrebbero valutate altre variabili. Ma il dato è comunque estremamente preoccupante!!
Comunque, per tornare all’informazione corretta, mi aspetterei che in questo caso fosse: 1) In Italia le zone infette da Xylella sono presenti nelle province di Lecce e Brindisi; 2) nelle zone esterne all’area infetta non risultano piante contagiate, mentre nella zona di contenimento sono presenti in misura ridotta; 3) nell’area infetta di Lecce i dati sono molto preoccupanti, ma andranno confermati con più approfondite analisi. O qualcosa di simile. Diverso che da dire “ Xylella, malato solo l’1,8% degli ulivi “, e via dicendo, senza alcuna precisazione neanche nell’articolo, no? Penso che la corretta informazione sia la base della democrazia e contribuisca in maniera determinante alla formazione delle scelte politiche e della pubblica opinione. Soprattutto in casi come questo dove, volenti o nolenti, c'è un'emergenza in atto che ha interessato nel giro di 2 anni l'economia, la cultura e il paesaggio di un'intera provincia, dallo Ionio all'Adriatico. Per questo come cittadino mi ritengo molto danneggiato dagli operatori dei media che puntano solo al sensazionalismo o comunque lavorano con approssimazione e superficialità, senza informarsi . Esiste un’etica del giornalismo o no? E in cosa consiste? Eppure a volte basterebbero 5 minuti per leggere le fonti. O, se proprio non si è capaci, almeno guardare le figure, come in questo caso !!

95% degli olivi compromessi o distrutti in 7.200 ettari: Osservazioni effettuate dagli agricoltori della Voce dell'olivo presentate nella Giornata di Studio dell'Università del Salento dal Presidente della Dop Terra d'Otranto Dott. Giovanni Melcarne

 Osservazioni effettuate dagli agricoltori della Voce dell'ulivo presentate nella Giornata di Studio dell'Università del Salento dal Presidente della Dop Terra d'Otranto Dott. Giovanni Melcarne

Le foto coprono circa 7.200 (settemiladuecento) ETTARI DI SUPERFICIE
Di questi 7.200 ettari il 45% sono OLIVETI ovvero 3.240 ETTARI DI OLIVETO
Numero di OLIVI PER ETTARO 95
Numero di OLIVI NEI 3.240 ETTARI 307.800
NUMERO DI ALBERI CHE NON PRESENTANO SINTOMI OVVERO CHE POTREBBERO ESSERE TOLLERANTI O RESISTENTI AL DISSECCAMENTO 5% OVVERO 15.390 OLIVI

NUMERO TOTALE DI OLIVI CHE SONO COMPROMESSI O DISTRUTTI DAL DISSECCAMENTO 292.410 OVVERO IL 95% DEGLI OLIVI TOTALI

I 2.184 Ettari di superficie territoriale del Comune di Martano non sono inclusi in nessun Bacino idrografico per cui i proprietari degli immobili ricadenti nel territorio del Comune non ricevendo beneficio non devono pagare il tributo 630 al Consorzio di Bonifica Ugento e Li Foggi

In merito al manifesto apparso nel sito del Comune di Martano  http://www.comune.martano.le.it/IMAGES/LIFOGGI.jpg 
è opportuno che tutti i cittadini sappiano che I 2.184 Ettari di superficie territoriale del Comune di Martano non sono inclusi in nessun Bacino idrografico per cui i proprietari degli immobili ricadenti nel territorio del Comune non ricevendo beneficio non devono pagare il tributo 630 al Consorzio di Bonifica Ugento e Li Foggi
La scheda relativa al Comune contenuta nel piano di classifica è la seguente:
mentre il manifesto fatto affiggere dal Comune è quello che segue



giovedì 16 luglio 2015

Osservazioni sul disseccamento di alcuni olivi del Salento leccese.

Osservazioni sul disseccamento di alcuni olivi del Salento leccese.
di Antonio Bruno
Spesso rifletto sulle immagini che quotidianamente accompagnano il mio viaggio da San Cesario di Lecce alla volta di Ugento e io o non so voi cosa osservate, io sulla Lecce - Gallipoli - Ugento vedo sempre più disseccamento degli olivi.
Le osservazioni che ho fatto personalmente del disseccamento di alcuni olivi della Provincia di Lecce mi hanno restituito l'evidenza di una progressione dello stesso sulla SS 101 dallo svincolo Ugento – Casarano sino a quello San Donato di Lecce da sud Ovest verso nord Ovest, sulla SP 66 da Ugento a Taurisano da Ovest verso Est e la SP 361 da Collepasso a Maglie ovvero da sud est a nord ovest. Se confronto le mie osservazioni con le ipotesi sin qui formulate dagli scienziati, dagli addetti ai lavori e dai semplici cittadini sui social network, l’unica di queste ipotesi che offre una PARZIALE spiegazione a queste mie osservazioni, è quella che ritiene che il disseccamento sia determinato dal batterio Xylella fastidiosa subspecie pauca ceppo CoDiRO e che l’infezione si diffonda ad opera di un insetto vettore che si sposta lungo le vie di comunicazione e quindi corrisponderebbe alle caratteristiche dell'insetto Philaenus spumarius (Hemiptera: Aphrophoridae). La formulazione di tale ipotesi però non spiega perché alcuni olivi di cui è stata accertata da anni l'infezione ad opera del batterio e che sono a sud ovest, sono ancora vivi, né il perché a est non ci siano sintomi percepibili e laddove sono presenti non è osservabile la stessa progressione osservata a Ovest.
C'è l'ipotesi del prof. Cristos Xiloyannis, secondo la quale, i disseccamenti sono determinati dalle pratiche agricole che dagli anni 50 del secolo scorso sino ai giorni nostri vengono poste in essere nell'olivicoltura salentina. Mi riferisco all'agricoltura semplificata che fa ricorso alla concimazione, al diserbo e alla difesa dai parassiti attraverso prodotti chimici di sintesi.
A questo proposito le notizie riportate nel sito della Regione Puglia informano delle analisi positive o negative alla Xylella geoferenziate e ho potuto osservare che nella zona est vengono riportate zone con alberi risultati positivi e che quindi sono infettati dal batterio Xylella fastidiosa. Considerato che la  tecnica colturale dell'agricoltura semplificata che, come noto, fa ricorso alle concimazioni chimiche, ai diserbanti e ai fitofarmaci, è più o meno la stessa in tutta la provincia di Lecce non riesco a spiegarmi come mai i sintomi di disseccamento siano così evidenti nella parte ovest della Penisola salentina mentre non siano percepibili a est.
Le buone pratiche sono poco diffuse a est così come a ovest!
Come è possibile che nonostante l'uso degli erbicidi e l'assenza di concimazione organica nè il ricorso alle potature annuali gli olivi siano senza evidenti disseccamenti?
Più volte ho chiesto, a tutti i politici che hanno partecipato ai convegni in cui sono stato invitato come relatore, che ci fossero qui nel Salento leccese gli scienziati che QUOTIDIANAMENTE verificassero i disseccamenti per poter indagare al fine di scoprirne le cause e per cercare di tentare di trovare le cure.
Nel Salento c'è un Ateneo che potrebbe dare accoglienza anche mettendo a disposizione i luoghi fisici per ricercatori che intendessero lavorare in questo senso.
Leggo ogni giorno molte opinioni sul disseccamento degli olivi ma, da quando per la prima volta il 5 luglio 2013 ne parlammo insieme ad altri a Parabita, tutti continuano insistentemente a chiedere con urgenza la ricerca scientifica. Sia in quella sede, che in tutte le altre che mi hanno visto prendere parte ai lavori, io e i colleghi della mia associazione ci siamo messi a disposizione per dare un contributo al nostro territorio sottoposto a questa grave crisi.
Anche oggi, in presenza di opinioni diverse sul disseccameento di alcuni olivi del Salento leccese tutti chiedono che sia avviata la ricerca scientifica, libera e aperta a tutti gli scienzati del mondo, nonché la ricerca empirica affidata a chiunque desideri metterla in atto.
Penso che la strada che metta tutti insieme i salentini è quella di scienziati all’ascolto di chi è in campagna ogni giorno per lavorarci.
Penso che gli scienziati che avranno dalla loro parte i salentini saranno quelli che faranno visite quotidiane presso gli oliveti per osservarne i cambiamenti.
Sono certo che se gli scienziati non avranno tutte le informazioni necessarie, per forza di cose, ci comunicheranno dubbi, e che in conseguenza la strada dell’osservazione e della ricerca sia l’unica da percorrere.
C’è l’obiezione di chi come me vede avanzare il disseccamento ogni giorno e che vorrebbe fare qualcosa. Per fare qualcosa è necessario avere tutte le informazioni per sapere cosa fare.
E’ l’analogia che ho ascoltato per la prima volta a Caserta dal Prof Pietro Perrino che mi ha spiegato:
1.     L'energia è quella cosa che fa fare cose alle cose.
2.     L'informazione è quella cosa che dice alle cose cosa fare.
Le informazioni che mancano, se e quando le avremo, eviteranno lo spreco di energia in polemiche informate da credenze e non da informazioni corrette e scientificamente provate. Quando avremo le informazioni corrette tutte le energie del Salento andranno in un unica direzione ovvero quella della salvaguardia e valorizzazione del nostro paesaggio rurale.
Infine ci sono le notizie che circolano sui media e sui social nerwork di tutta una serie di osservazioni di popolazioni di olivi che non presentano sintomi di disseccamento. Io stesso ne ho riferito nell'ottobre del 2014. La domanda è: “Queste popolazioni di olivi sono resistenti o tolleranti al disseccamento?”
Ricordo a me stesso che la resistenza o la tolleranza al disseccamento di popolazioni di olivo va indagata. Ci vogliono dei veri e propri scenziati che osservino queste popolazioni. Se la popolazioni di Leccino, Frantoio, Coratina, Pendolino, Bella di Cerignola e Cipressino, sono tolleranti o resistenti al disseccamento tutto questo potrà essere accertato scientificamente. Ma anche popolazioni di olivi ogliarola leccese e cellina di Nardò che risultino privi di disseccamenti vanno indagate dagli scienziati. In arboricoltura si utilizzano cloni e quindi nell'ipotesi che alcunim alberi di olivo risultino resistenti o tolleranti al disseccamento c'è la possibilità di moltiplicarli per sostituire gli olivi ormai secchi.
Ecco perchè c'è la necessità di scienziati che si occupino del paesaggio del Salento leccese. A questo punto ricordo a me stesso ciò che mi ha insegnato mio padre "ciabattino non oltre le scarpe" e, nella fattispecie, significa che io devo rammentare a me stesso che non faccio lo scienziato e che invece qui, ora, chi serve, sono gli scienziati. Tutto il resto è ARIA FRITTA.
P.S. Sutor, ne ultra crepidam (Ciabattino, non [andare] oltre le scarpe) è una locuzione latina utilizzata per dissuadere dall'esprimersi coloro che tendono a parlare di materie o argomenti di cui non hanno nessuna competenza.

Tavola 3 Distretti irrigui e opere del Consorzio di Bonifica "Ugento e Li Foggi"


Tavola 2 Perimetro di contribuenza consortile e suddivisione in sottobacini idraulici del CONSORZIO DI BONIFICA "UGENTO E LI FOGGI"


Tavola 1 Comprensorio consortile inquadramento territoriale CONSORZIO DI BONIFICA "UGENTO E LI FOGGI"



NON DEVONO PAGARE GLI AVVISI BONARI DEL CONSORZIO DI BONIFICA I PROPRIETARI DI immobili urbani ricadenti nelle aree comunali delimitate ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada)



Moltissimi mi chiedono come mai pur avendo fabbricati in centri urbani che ricadono nei Bacini Idrografici dei Consorzi di Bonifica non hanno ricevuto l’avviso bonario per il pagamento.
La ragione risiede nella Legge Regionale n. 37  del 1 agosto 2014 che appunto autorizza i consorzi di bonifica commissariati a sospendere la riscossione per questi immobili.
Per i motivi esposti i proprietari di immobili urbani ricadenti nelle aree comunali delimitate ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) CHE HANNO RICEVUTO PER ERRORE L’AVVISO BONARIO DEL CONSORZIO NON DEVONO PAGARE E DEVONO COMUNICARE TALE CIRCOSTANZA AGLI UFFICI DEL CONSORZIO.

LEGGE REGIONALE 1 agosto 2014, n. 37
“Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014”.
Art. 24
Contributi di bonifica

1. Per l’anno 2014, i consorzi di bonifica commissariati sono autorizzati a sospendere la riscossione del tributo 630 relativo agli immobili urbani ricadenti nelle aree comunali delimitate ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), per la verifica della sostenibilità delle eventuali anomalie.
2. A copertura delle minori entrate per i consorzi di bonifica conseguenti all’attuazione del comma 1 è istituito nel bilancio regionale autonomo, nell’ambito della U.P.B. 01.04.04, il capitolo di spesa n. 112075, denominato “Trasferimenti compensativi ai consorzi di bonifica per le minori entrate derivanti dall’art. 24 l.r. 37/2014”, con una dotazione finanziaria per l’esercizio finanziario 2014, in termini di competenza e cassa, di euro 1,5 milioni.


mercoledì 15 luglio 2015

La dimostrazione dell’utilità del Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi”

La dimostrazione dell’utilità del Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi”
di Antonio Bruno
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Ma a cosa serve il Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi”? che cosa fa? Che beneficio ottiene un proprietario di un pezzetto di Paesaggio rurale del Salento leccese dall’azione del Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi”?
La risposta a tutte queste domande è contenuta in questa nota.
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Perché pagare il Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi”
C’è un dibattito tra i proprietari del Paesaggio rurale del Salento leccese che riguarda il Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”. Questo dibattito scaturisce da una domanda: “Quale beneficio mi da il Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”?
La domanda è legittima perché a qualunque corrispettivo deve corrispondere una prestazione, nessuno di  sognerebbe mai di dare un corrispettivo in Euro a un meccanico se non abbiamo un automobile da riparare, oppure a un dentista se nessuno dei nostri denti ci fa male. Non è così?
La risposta data dalla Conferenza Stato Regioni
Ed ecco che per chiarire quale beneficio ottiene un proprietario di un pezzetto di Paesaggio rurale del Salento leccese dal Consorzio di Bonifica “Ugento e LI Foggi” ci viene in soccorso l’intesa tra lo Stato e le Regioni che ha definito il beneficio nell’attuazione dell’articolo 27 del decreto legge numero 248 del 2007 convertito con modificazioni nella legge numero 31 del 2008.
Si legge “il beneficio è riferito alle azioni di manutenzione, esercizio e sorveglianza del reticolo idrografico e degli impianti di irrigazione” e continua poi definendo in che cosa consiste il beneficio per il pezzetto di Paesaggio rurale: “consiste nella conservazione o nell’incremento del valore degli immobili”.

Il beneficio del Salento leccese
In pratica il beneficio che il proprietario di un pezzetto di Paesaggio rurale ottiene dal Consorzio può essere percepito immediatamente in questo modo: “il pezzetto di Paesaggio rurale non si allaga quando ci sono gli eventi estremi di pioggia, come quelli che accadono ogni venti anni ma che tutti dimenticano perché c’è un reticolo idrografico che fa defluire le acque meteoriche manutenuto dai Consorzi di Bonifica” . Questo beneficio si traduce in una conservazione del valore del pezzetto di Paesaggio rurale perché c’è una rete di canali che fanno defluire quelle acque che non ristagnano allagando la campagna e le cittadine del Salento leccese così come accadeva con certezza come si può leggere nella relazione scritta dal Marchese Pareto nel 1865 dopo una visita alle Province del Regno e quindi anche nel Salento leccese.
Ampia trattazione della situazione la puoi trovare nella mia nota “Le paludi del Salento leccese prima della Bonifica” il cui link è nella Bibliografia di questa nota.
Invece i proprietari di un pezzetto di Paesaggio rurale che può essere irrigato grazie a un Distretto irriguo gestito dal Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” ecco che c’è un incremento di valore della fondo perché appunto viene definito “irriguo” cioè è un fondo che ha pa possibilità di irrigare le coltivazioni. Mi sembra tutto chiaro vero?
Ulteriore chiarimento
E’ ammirevole come lo Stato e le Regioni hanno definito con chiarezza cos’è il beneficio, basterebbe questo per non avere alcun dubbio. Ma l’ottimo lavoro della Conferenza ha fatto di più scendendo nel particolare della definizione del beneficio.

Beneficio di presidio idrogeologico
Qualcuno potrebbe obiettare che il suo pezzetto di Paesaggio rurale non si allagherebbe mai, nemmeno se si scatenasse il diluvio Universale, che non c’è nessun canale nel quale confluiscono le acque meteoriche. Appunto queste persone non pagano perché non risulta un beneficio “DIRETTO” ma la funzione dei Consorzi è utile anche a quei proprietari che non ricadono nei bacini idrigrafici e non pagano.
Non pagano anche se quel pezzetto di Paesaggio ha certamente il beneficio di presidio idrogeologico in quanto attraverso quegli interventi per mantenere l’efficienza dell’intero reticolo può vivere in un ambiente fruibile da lui stesso o da altri.
Ad esempio il proprietario di un agriturismo o il concessionario di una spiaggia dove si attua il turismi balneare ha delle presenze turistiche ma io mi faccio e faccio a questi imprenditori la domanda seguente: “Chi andrebbe a villeggiare in una Provincia in cui ci sono le paludi?”. Se come ovvio la risposta è negativa è del tutto evidente che l’azione del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li foggi” da un beneficio di presidio idrogeologico che è il vantaggio a tutto il territorio beneficio che gli imprenditori traggono dal complesso degli interventi volto al mantenimento dell’efficienza e della funzionalità del reticolo idraulico e delle opere solo che in questo caso NON RICADENDO IN UN BACINO IDROGRAFICO QUESTI IMPRENDITORI NON PAGANO NULLA.
Beneficio di Natura idraulica
Se il ondo non si allaga grazie alla presenza del reticolo idrografico mantenuto dal Consorzio è chiaro che c’è il beneficio. Per quanto riguarda gli eventi estremi è noto che se una cosa è accaduta vent’anni fa per noi donne e uomini non è mai accaduta, ed ecco perché costruiamo sulle falesie da crollo o sulle pendici del Vesuvio oppure quelle dell’Etna e poi vogliamo che lo Stato di metta in sicurezza oppure se una eruzione vulcanica o un crollo di falesia ci distrugge la proprietà chiediamo il risarcimento danni. Lo stesso accade per le alluvioni!
Sull'Italia gli 'eventi estremi con piogge sempre più intense e vento forte ''sono triplicati rispetto agli anni '60-'90'' ed è quanto sostiene Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all' Università di Firenze e direttore dell'Istituto di Biometeorologia del CNR. I fenomeni di alluvione ormai sono tipici sulla nostra penisola da circa 18 anni. Secondo il professore Maracchi più che alla tropicalizzazione questa intensità dei fenomeni è legata al fatto che c'è più energia.
Beneficio di disponibilità irrigua
Chi ha la possibilità di usufruire dell’acqua di un distretto del Consorzio di Bonifica il suo pezzetto di Paesaggio rurale vale di più rispetto al pezzetto del vicino che invece non può prendere l’acqua dal Consorzio. Tutto questo per il vantaggio che trae oltre che per gli altri benefici anche per le opere di accumulo, derivazione, adduzione, circolazione e distribuzione di acque irrigue.
Le Regioni possono definire ulteriori tipologie di Benefici
La Regione Puglia può individuare ulteriori tipologie di Benefici. Il Consorzio di Bonifica “Ugento e Li foggi” è da sempre è impegnato nell’erogazione di queste ulteriori tipologie di Benefici che di seguito specifico.
Interventi Manutentori sulle strade Comunali extraurbane
I 78 Comuni che ricadono nel Comprensorio del Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi” anche se sono competenti sulle strade classificate comunali extraurbane, chiedono al Consorzio interventi di manutenzione consistenti nello sfalcio delle erbe sulle banchine e chiusura delle buche.
Tali richieste derivano essenzialmente dal fatto che il percorso delle strade interessano più territori Comunali e , nello spirito di collaborazione tra Enti, il Consorzio non può esimersi dall’intervenire. Questo è uno dei casi di competenza derivata che determina un vantaggio per i proprietari del Paesaggio rurale del Salento leccese e in conseguenza da loro un beneficio.
Consulenza agronomica e fitosanitaria
E’ noto che gli agricoltori sulle questioni di natura agronomica e fitosanitaria sono supportati quasi del tutto da tecnici commerciali, i quali diffondono “consigli” che non possono essere avulsi dall’interesse di propagandare i loro prodotti. Ecco la necessità che impone al Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi” di svolgere una capillare attività di assistenza senza trascurare la ricerca e la sperimentazione.
Progettazione di opere di bonifica proposte a finanziamento e in attesa di realizzazione
Come è evidente la progettazione di queste opere ha un costo che è di fatto un vantaggio per i proprietari del Paesaggio rurale
Tenuta e aggiornamento del Catasto Consortile
Si emettono certificazioni e visure molto utilizzate dai proprietari del Paesaggio rurale ricadenti nel comprensorio del Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi” Tale attività è un vantaggio e quindi rappresenta un beneficio.
Acque meteoriche che cadono sulle strade statali, provinciali, comunali e ferrate
La pioggia come noto cade anche su queste strade che le sgrondano disordinatamente sui territori confinanti. Inoltre queste strade a volte costituiscono delle vere e proprie dighe che bloccano il deflusso naturale causando allagamenti. L’attività di sistemazione idraulica supplementare effettuata dal Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi” è un vantaggio e quindi un beneficio per i proprietari del Paesaggio rurale ma è del tutto evidente che siccome la causa di tali interventi non è da ascriversi a loro il beneficio conseguente è per coloro i quali hanno realizzato tali strade.
Conclusioni
I lavori e gli interventi di manutenzione effettuati silenziosamente dal Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi” negli anni, giorno dopo giorno, hanno permesso di evitare allagamenti e danni. Il rischio idraulico non può mai essere eliminato del tutto e in alcune zone, esistono ancora delle criticità, che devono essere eliminate. Ma i residenti di varie zone dei 78 Comuni della Provincia di Lecce ricadenti nel Comprensorio del Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi” sanno bene che, prima della realizzazione degli impianti consortili, gli allagamenti e le paludi erano la normalità e si ripetevano con la frequenza delle piogge. Non è un caso se oggi non è più così. Molti di quegli stessi cittadini lo sanno e ci riconoscono il lavoro svolto. Ci piacerebbe che lo ricordassero anche i nostri detrattori, nella politica, nelle associazioni di categoria e nell’opinione pubblica, che per tutto l’anno continuano a ipotizzare l’abolizione dei Consorzi. Proprio l’assenza di alluvioni e di problemi fa infatti dimenticare il lavoro costante e fondamentale dei nostri tecnici per la sicurezza idraulica. Non vorremmo dover sperare nell’arrivo di un’alluvione per far loro capire l’importanza del nostro lavoro e per poter continuare ad operare in serenità per la sicurezza di tutti.
Bibliografia
Raffaele Pareto, Sulle Bonificazioni, risaje e irrigazioni del Regno d’Italia. Milano 1865
Antonio Bruno, Le paludi del Salento leccese prima della Bonifica http://centrostudiagronomi.blogspot.com/2011/01/le-paludi-del-salento-leccese-prima.html


martedì 14 luglio 2015

GLI AVVISI DI PAGAMENTO DEI CONSORZI DI BONIFICA PAGATI SOLO DA CHI HA UN BENEFICIO


Le domande che vengono poste circa gli avvisi di pagamento giunti AI CONSORZIATI CHE RICEVONO UN BENEFICIO dai consorzi di bonifica per l’erogazione dei servizi sono finalizzate a conoscere quali siano stati i lavori.
Qui di seguito riporto i lavori di Manutenzione del Consorzio di Bonifica di Ugento:
Mentre qui di seguito riporto i lavori di Manutenzione del Consorzio di Bonifica dell’Arneo:

Ricordo che questi lavori sono stati effettuati nei bacini idrografici per EVITARE CHE SI VERIFICHINO GLI ALLAGAMENTI CHE DETERMINANO DANNI A COSE E PERSONE CHE RICADONO NEL BACINO.
GLI AVVISI BONARI DI PAGAMENTO SONO STATI INVIATI ESCLUSIVAMENTE AI PROPRIETARI DI IMMOBILI CHE HANNO QUESTO BENEFICIO.

CHI NON RICADE IN QUESTI BACINI IDROGAFICI NON RICEVENDO BENEFICIO NON DEVE PAGARE POICHE’ L’AVVISO GLI E’ STATO RECAPITATO PER ERRORE. IN QUESTO CASO BASTA RECARSI PRESSO LA SEDE DEL CONSORZIO E FARE PRESENTE L’ERRORE PER ESSERE IMMEDIATAMENTE ESENTATI DAL PAGAMENTO ED ESCLUSI DAGLI ELENCHI DEI BENEFICIARI.

Elenco Lavori di manutenzione del Consorzio Arneo





I lavori effettuati nel 2014 dal Consorzio di Bonifica Ugento e Li foggi

  1. Lavori di rinaturalizzazione del Canale Fontanelle e la messa in sicurezza del complesso carsico denominato “Vora Spedicaturo” negli agri di Surano e Nociglia. Importo €. 3.600.000,00. Data prevista per l’ultimazione il 31/07/2015;
  2. Lavori di Rinaturalizzazione del canale “Felline Moccuso” in agro di Ugento per un importo di €. 2.710.000,00 lavori che si prevedono di ultimare per il 12/11/2015.

L. R. n.37 dell'1.08.2014
IMPORTO FINANZIAMENTO €.1.313.382,65
1)-INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA CANALE “SAMARI OVEST” (Sottobacino
1)-agro di Gallipoli. Importo €. 64.500,00 Lavori ultimati in data 31/5/2015 – Emesso 1° SAL di e 48.478,13
2)- INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA CANALI “4 – 4.1 - 4.2 e 4.1.2.” (Sottobacino
1)-agro di Parabita. Importo €. 65.000,00 Lavori ultimati in data 31/05/2015 – Emesso 1° SAL di € 48.440,83
3)-INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA CANALE e VORA “FORESTA”- (Sottobacino
2)-agro di Collepasso e Supersano.Importo €. 61.000,00 Lavori in corso - Data ultimazione :17/07/2015
4)- INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA VORE “FAO”- “AVISO” e CASTAGNA -(Sottobacino 2)-agro di Supersano e Scorrano. Importo €. 65.000,00 Lavori in corso - Data di ultimazione :10/08/15 (prev.)
5)-INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA CANALE “RUGA LO PATRI” -(Sottobacino 3)-agro di Neviano. Importo €. 62.000,00 Lavori ultimati in data 15/06/15 - Emesso 1° SAL di € 48.452,52 
6)-INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA CANALE “IDRO” -(Sottobacino 4)-agro di Otranto. Importo €. 63.000,00 Lavori iniziati in data 22/05/2015 – Data ultimazione :30/06/2015(ultimati)
7)-INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA CANALI “FRIGOLE 1”-“FRIGOLE 2”e “LAMIA”-(Sottobacino 5) -agro di Frigole-Lecce. Importo €. 64.000,00 Lavori iniziati in data 18/05/2015 – Data di ultimazione .26/06/15 (ultimati)
8)-LAVORI URGENTI PER MESSA IN SICUREZZA DEL TRATTO TERMINALE DEL CANALE “RAMO SUD” IN LOCALITA' SAN CATALDO DI LECCE (Sottobacino 5) -agro di Lecce. -In attesa di autorizzazioni e nulla-osta- Importo €. 69.500,00 Sommano €.514.000,00 1)- Interventi di manutenzione straordinaria Canali e Vore Parabita- Matino–Tuglie e Alezio-(Sottobacino
1)-agri di Parabita,Matino, Tuglie e Alezio. Importo progetto €. 199.383,00, compreso oneri per la sicurezza. Delibera Regione Puglia n.06 del 05.03.2015. CUP:E54H14000790002 CIG:604144996C G A R A D I A P P A L T O I N C O R S O
 2)- Intervento di manutenzione straordinaria canali “Piscopio”-”Asso e Diramazione”-”Sirgole” e Raschione”-(Sottobacini 2-3)-agri di Aradeo, Cutrofiano, Corigliano, Sogliano, Collepasso e Galatina. Importo progetto €.210.000,00, compreso oneri per la sicurezza. Delibera Regione Puglia n.08 del 06.03.2015. CUP: E94H14001090002 CIG:6041722AB5 G A R A D I A P P A L T O I N C O R S O
 3)-Intervento di manutenzione straordinaria canali Sausi-Zuddeo e Colatori-Brunese e Colatori-(Sottobacino
4) -agri di Otranto e Melendugno. Importo progetto €.180.000,00, compreso oneri per la sicurezza. Delibera Regione Puglia n.05 del 5.03.2015. CUP: E14H14001360002 CIG:6041802CB9 G A R A D I A P P A L T O I N C O R S O 
4)-Intervento di manutenzione straordinaria canali Lamie-Torre Chianca-Sfociatore Loggia e Giammatteo-(Sottobacino 5) -agri di T. Chianca, Frigole e Lecce. Importo progetto €.210.000,00, compreso oneri per la sicurezza. Delibera Regione Puglia n.07 del 06.03.2015. CUP: E84H14000940002 CIG:604182608B
 Sommano €. 799.382,00
 T O T A L E €.1.313.382,00

lunedì 13 luglio 2015

I Consorzi di bonifica del Salento leccese enti insostituibili nella difesa e gestione del territorio, nella cura e nell’utilizzo plurimo della risorsa acqua, nel sostegno allo sviluppo della produzione agricola ed agroalimentare Made Salento leccese


“Una città su una roccia asciutta, piccola, ma ben ordinata, è più grande della caotica Ninive” (Phokylides di Mileto,VI sec. VI a.C., fr. 4).

Il sole e la pioggia, in definitiva il clima, hanno un importantissimo ruolo per la vita delle donne e degli uomini del Salento leccese tanto che questi fattori si rispecchiano anche nell’urbanistica e nell’architettura sin dal tempo degli antichi greci e romani.
E se il territorio in cui vorremmo insediarci, per coltivarlo e viverci. fosse una depressione invasa dalle acque stagnanti paludose? In quel caso ci vuole la Bonifica che ha interessato l’uomo fin dall’antichità.

Ma cos’è la Bonifica?
“Per bonifica si intende quella attività di progettazione, esecuzione, manutenzione ed esercizio della rete idrografica, dei manufatti, degli impianti idrovori e di sollevamento, avente la finalità di mettere in sicurezza i territori urbanizzati e produttivi - che altrimenti sarebbero soggetti ad inondazioni o a dissesti idrogeologici - e di rendere coltivabili i terreni mediante irrigazione. L’attività di bonifica riveste quindi due funzioni che si integrano in un delicato equilibrio, da una parte la bonifica si pone a salvaguardia del territorio, dall’altra consente il razionale sviluppo dello stesso sia a fini strettamente agricoli sia a fini produttivi” (LENZI S., Difesa del suolo, gestione delle risorse idriche e sviluppo sostenibile: la funzione di bonifica nel quadro delle autonomie e delle riforme istituzionali, Bologna, Labelab, 2001. p.4).

Per non dimenticare cos’era Il Salento leccese prima della Bonifica è bene fissare lo sguardo su quello che scriveva Salerni verso la fine del ‘700:
“Reca stupore il vedersi miserabili ed affamati, gli abitatori di una delle più belle contrade della terra. Dai confini della terra di Bari fino ad Otranto, è scomparsa ogni traccia di civiltà……persone sono esposte ai lenti, ma inevitabili effetti della febbre……..paludi molto estese, che riempiono l’aria di esalazioni pestilenziali, per cui tutti i giovani, pallidi e smagriti, trascinano la loro vita non oltre i sessant’anni. Da Otranto fin qui la sanità dell’aria torna a sorridere, poi, di nuovo, trascorso il Santuario di Leuca, la desolazione del mefitismo.”  Cosima Piscopo, La classe rurale in Terra d’Otranto nei primi sessant’anni del Sec. XIX.(tesi di Laurea)
Sarebbe davvero un compito ciclopico narrare le esperienze territoriali più significative del Salento leccese raccontando le scelte compiute.

Il disordine del territorio è evidente anche oggi dagli allagamenti ed ingenti danni delle piogge che si verificano ogni autunno - inverno.

Per superare questa situazione che costa anche vite umane è necessario definire, insieme ai principali staikolders, ovvero i portatori d’interesse, le azioni, i progetti e i programmi utili, meglio scrivere necessari, per consentire ai Consorzi di bonifica del Salento leccese di interpretare appieno il ruolo di enti insostituibili nella difesa e gestione del territorio, nella cura e nell’utilizzo plurimo della risorsa acqua, nel sostegno allo sviluppo della produzione agricola ed agroalimentare Made Salento leccese che può e deve essere ottenuta rafforzando la fase progettuale e organizzativa. L’articolazione territoriale dei Consorzi di Bonifica del Salento leccese, le loro funzioni in materia di bonifica, difesa del suolo, conservazione e valorizzazione del patrimonio idrico, tutela del paesaggio, nel rispetto dei principi comunitari di sviluppo sostenibile e gestione pubblica delle risorse naturali, competenze maturate attraverso concrete esperienze sviluppate dai Consorzi di Bonifica nel campo della gestione dei più di 200 mila ecosistemi agrari sono lo strumento in mano ai cittadini per garantire la gestione e valorizzazione del territorio che solo in questo modo avrà il tanto desiderato sviluppo sostenibile.

Comunicato stampa del dott. Giuseppantonio STANCO sugli avvisi di pagamento bonario per i Consorzi di Bonifica


COMUNICATO STAMPA

In questi giorni vengono recapitati gli avvisi di pagamento del contributo di bonifica, cod. 630, nei confronti dei proprietari di immobili - terreni e fabbricati - siti nel comprensori di contribuenza dei Consorzi di Arneo e Ugento e li Foggi.

La circostanza ha riproposto le contestazioni più volte reiterate, delle quali la più ricorrente è che detti Consorzi non hanno svolto né svolgono attività di bonifica.

Si premette che tale contributo trova la sua fonte in specifiche norme di legge e che lo stesso viene imposto sugli immobili che ritraggono beneficio dalle opere di bonifica, come individuati dai Piani di Classifica legittimamente approvati.

In merito all' assenza di attività di bonifica appare necessario fare chiarezza.

La riscossione del contributo di bonifica è finalizzata a finanziare, in via prioritaria la manutenzione delle opere di bonifica, ossia i canali di scolo, ed in minore parte le spese di funzionamento dei Consorzi.

Ebbene il contributo di bonifica non viene imposto e non si riscuote a causa della sospensione dei ruoli disposta con legge regionale, da oltre un decennio e propriamente dal 2003 (duemilatre).

Sicché per questo lungo lasso di tempo sono mancate ai Consorzi le disponibilità finanziarie per svolgere la necessaria attività di bonifica per cui la contestazione di assenza di attività di bonifica è pretestuosa e fuorviante, posto che finora nessuno ha pagato affinché potesse essere effettuata. Ciò non sta a significare che i Consorzi siano stati del tutto inerti, ma con le esigue risorse provenienti dagli altri servizi, hanno attuato interventi urgenti spesso segnalati o richiesti da Amministrazioni comunali, Associazioni e privati cittadini. Interventi più sostanziosi sono stati eseguiti con saltuari finanziamenti regionali a fronte di perizie predisposte dai Consorzi.

Gli interventi effettuati dai due Consorzi negli anni 2005/20 sono riportati nell'allegato al Piano di classifica, pubblicati nel giugno-luglio 2012 negli Albi di tutti i Comuni dei comprensori consortili.

Per gli interventi più recenti si è a disposizione degli organi di informazione. Per quanto riguarda in particolare il Consorzio di Ugento, sullo stesso incombe l'onere di provvedere periodicamente alla disostruzione delle foci a marea di alcuni canali, di cui la più frequente si verifica per il canale che attraversa la frazione di Torre San Giovanni.

In merito ai finanziamenti assicurati dalla Regione nell' autunno 2014 per manutenzione straordinaria, si fa presente che il Consorzio di Arneo ha già effettuato lavori per 384.000,00 euro, mentre sono in corso di affidamento lavori per l'importo di 1.400.000,00 euro concernenti n. 5 perizie.

Il Consorzio di Ugento ha effettuato In questi mesi del 2015 lavori di manutenzione straordinaria per l'ammontare di € 514.000,00, mentre sono in corso di affidamento lavori per circa € 800.000,00, relativi a n. 4 perizie.

Il Dirigente dell' Area Tecnica dei due Consorzi, è disponibile, ove richiesto, a fornire alla Stampa più dettagliata informativa sul lavori in argomento.

Peraltro, è bene tenere conto che il Consorzio di Arneo gestisce 730 chilometri di canali ed il Consorzio di Ugento 405 Km. di canali, la cui manutenzione, come già detto, è stata del tutto episodica per oltre un decennio, sicché una situazione di 'normalità non è conseguibile in tempi brevi.

domenica 12 luglio 2015

La percezione che hanno i cittadini del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”


Discutere dell’acqua, della sua percezione come minaccia e risorsa. Faccio questo lavoro e devo dire che più volte mi sono chiesto se gli abitanti del Salento leccese percepissero il ruolo che svolge il Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”. Mi è venuta in aiuto la SWG una delle agenzie di sondaggi più importanti del nostro paese http://www.swg.it/  che ha studiato scientificamente la percezione degli italiani sul ruolo dei Consorzi di Bonifica. Già la percezione che è definibile come il processo psichico che opera la sintesi dei dati sensoriali in forme dotate di significato. Che significato hanno i Consorzi di Bonifica per gli italiani.

La metodologia attuata
La SWG ha fatto un campione di 800 soggetti maggiorenni residenti in Italia stratificati su base territoriale. I metodi utilizzati per l'individuazione delle unità finali sono stati di tipo casuale, come per i campioni probabilistici. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall'ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età, zona di residenza.

L’utilità del consorzi di Bonifica
L’Italia sempre più è un Paese a rischio dal punto di vista della sicurezza ambientale. L’ indagine condotta per l’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni e presentata a Roma da Roberto Weber, presidente dell’istituto di ricerca SWG, fotografa la situazione di un territorio in crescente pericolo: 3 italiani su 4 sostengono che il Paese si trova a dover fronteggiare una crescente emergenza ambientale.
Disboscamento (58%), abusivismo edilizio (52%), cementificazione dei letti dei fiumi (38%), costruzione incontrollata di infrastrutture (32%), sono – secondo la popolazione - alcune delle cause alla base dei problemi di carattere idrogeologico (frane, smottamenti, inondazioni).
Circa 6 italiani su 10 si sono trovati almeno una volta a dover affrontare qualche disastro legato a fenomeni naturali e il 43% della popolazione ha dovuto affrontare alluvioni, esondazioni o frane/smottamenti, i cui danni, se non evitati, potevano essere senz’altro limitati, intraprendendo un’opportuna opera di prevenzione e manutenzione idrogeologica attraverso una specifica e dedicata attenzione agli alvei dei fiumi, agli argini e ad una generale cura territoriale.
Il rischio di disastri idrogeologici rispetto alla zona di residenza preoccupa quasi la metà della popolazione, che richiede a gran voce un attento e costante monitoraggio territoriale finalizzato ad un’attività di prevenzione.
In questo clima di emergenza acquista quindi più valore l’operato dei consorzi di bonifica, che da sempre si adoperano per la difesa del suolo e la gestione delle risorse idriche la cui presenza sul territorio è riconosciuta dal 67% della popolazione.
I cittadini chiedono oltre all’intervento delle Istituzioni (Ministero, Regioni, Comuni) anche quello di organismi specifici come i consorzi di bonifica. Laddove la presenza dei consorzi è più forte e quindi più conosciuta l’attività svolta, viene maggiormente richiesta la loro opera di prevenzione.
Mai come ora la popolazione si dimostra cosciente dell’importanza di un utilizzo consapevole delle risorse naturali, prime tra tutte l'acqua, e della necessità dell’opera dei consorzi di bonifica, la cui presenza viene considerata indispensabile non solo nelle zone agricole, ma anche in quelle urbanizzate.
E anche se non tutte le attività svolte dai consorzi di bonifica risultano conosciute dalla popolazione , non sembrano esserci dubbi sull’importanza del doppio ruolo, cui sono chiamati i consorzi: limitare i danni provocati dai fenomeni alluvionali (93%) e rimettere in sicurezza idrogeologica i territori colpiti (92%).

Prevenzione, Informazione e Pianificazione

I consorzi di Bonifica svolgono una corretta opera di manutenzione lungo i corsi d’acqua perché sono consapevoli che tale attività è l’arma contro il rischio idrogeologico. Prevenzione, Informazione e Pianificazione a questo contribuisce l’azione del Consorzio di Bonifica “Ugento e li foggi”. Noi del Consorzio facciamo la nostra parte affinché non si arrivi più all’emergenza, affinché la prevenzione, la buona gestione del territorio, il monitoraggio e la segnalazione alle autorità competenti di situazioni di illegalità e di rischio lungo la rete idrografica del Salento leccese, diventino attività ordinarie e quindi strategie vincenti.