GALLIPOLI - Non si arrende all’idea di dover rinunciare agli
ulivi, prova a piantarli e viene multato. Gli agenti della Forestale di
Gallipoli hanno messo i sigilli ad un terreno nel comprensorio ionico ed hanno
elevato una multa nei confronti del titolare, reo di aver violato il divieto di
reimpianto di specie ospiti di «Xylella fastidiosa» nel Salento, tra cui in
primis, per l’appunto, gli ulivi. Una multa è stata fatta anche al vivaista che
aveva venduto le piante.
Ed è un’amara realtà, questa, che i salentini non hanno
ancora metabolizzato sino in fondo. La decisione europea del 18 maggio ed il
decreto ministeriale del 19 giugno del resto parlano chiaro: non si possono
reimpiantare le specie che possono essere sensibili a «Xylella fastidiosa».
Niente ulivi, niente querce, niente oleandri, niente mandorli e ciliegi,
bandite molte delle piante ornamentali più comuni. Una serie di diktat che
rischiano di trasformare il Salento in un deserto.
E sulla vicenda arriva il commento del Forum ambiente e
salute. «A noi sembra un gesto di disobbedienza civile - dice Giovanni Seclì -
capiamo che ci sono delle norme che impongono di non piantare più ulivi, però
il gesto di questo imprenditore ci sembra più che altro un atto simbolico, che
in fondo è nel cuore di tutti i salentini, ovvero non volersi arrendere
all’idea che una pianta così identitaria faccia solo parte del passato e non
più del nostro futuro».
Seclì chiede poi alla Forestale di fare un mea culpa.
«Vorrei sapere - chiede provocatoriamente - perché gli agenti della Forestale
non hanno multato se stessi visto che il Comando di Lecce è circondato da
erbacce infestanti e visto che è stato disatteso a questo punto anche in questo
caso un obbligo di legge, che era quello di fare pulizia lungo strade, canali e
aree verdi perché si fermasse l’insetto vettore» .
Nessun commento:
Posta un commento