venerdì 17 luglio 2015

XYLELLA, A QUANDO UN’INFORMAZIONE CHIARA E CORRETTA?

XYLELLA, A QUANDO UN’INFORMAZIONE CHIARA E CORRETTA?
di Mimmo Ragno

Ieri qualcuno mi ha chiesto se il problema Xylella esiste veramente o se è trattato di una bufala colossale. Domanda lecita, perché con la Xylella si rischia veramente di perdere ogni orientamento se si dà ascolto a tutte le voci e articoli che compaiono sui media, che affermano tutto e il contrario di tutto. Dell’altro ieri la notizia sulla stampa che solo l’1,8 delle piante di olivo esaminate dai ricercatori è infetto da Xylella, fonte il Ministero dell’agricoltura,
(http://www.cia.it/…/Re…/35b83b98-4268-45ff-a304-edf688693a97 )
per cui l’intero impianto dell’ “affaire” secondo alcuni andrebbe rivisto e ridimensionato. Interviste, lettere, comunicati stampa in tal senso che non vi dico. Speranzoso scarico il file ( finalmente una buona notizia ) e do un’occhiata veloce al rapporto, per capire subito che non è così. Il rapporto del Ministero, in base ai dati forniti dal Commissario, dice sostanzialmente che, dalle analisi svolte dall’ottobre 2014 al giugno 2015, nella parte esterna alla provincia di Lecce , quella in violetto dalla cartina, solo una percentuale ridotta di piante esaminate è colpita da Xylella. Le zone in azzurro e verde risultano invece esenti. Molto bene, altrimenti se i dati fossero stati diversi avrebbe voluto dire che l’infezione ( xylella o qualsiasi altra diavoleria ) sta dilagando. Ma questo è riferito esclusivamente alle nuove e ultime analisi, che si sono concentrate, correttamente, per la quasi totalità sulla verifica dell’espansione della Xylella negli ultimi 9 mesi al di fuori dell’area infetta e considerata irrecuperabile della provincia di Lecce. Cosa detta in maniera estremamente chiara e visualizzata nelle diverse cartine del rapporto, in cui vengono localizzati i campioni effettuati. Non si dice nulla sull’area infetta, quella marrone, che copre più dell’80% della provincia di Lecce.
Comunque i dati si possono ricavare dai risultati dei campionamenti ( area infetta provincia di Lecce – Oria – zona di contenimento ) e sono terrificanti. In quest’area sono stati eseguiti 803 rilievi, il 3% del totale, di cui 160 positivi alla Xylella ( il 20% ) . Se si estendesse tale dato all’intera area, vorrebbe dire, in linea di massima, che 1,5 – 2 milioni di olivi degli 11 milioni presenti in provincia di Lecce sono già infetti; un dato che va oltre le più pessimistiche previsioni. In realtà tale estrapolazione sarebbe molto scorretta: il campione è poco rappresentativo per un’area così vasta e andrebbero valutate altre variabili. Ma il dato è comunque estremamente preoccupante!!
Comunque, per tornare all’informazione corretta, mi aspetterei che in questo caso fosse: 1) In Italia le zone infette da Xylella sono presenti nelle province di Lecce e Brindisi; 2) nelle zone esterne all’area infetta non risultano piante contagiate, mentre nella zona di contenimento sono presenti in misura ridotta; 3) nell’area infetta di Lecce i dati sono molto preoccupanti, ma andranno confermati con più approfondite analisi. O qualcosa di simile. Diverso che da dire “ Xylella, malato solo l’1,8% degli ulivi “, e via dicendo, senza alcuna precisazione neanche nell’articolo, no? Penso che la corretta informazione sia la base della democrazia e contribuisca in maniera determinante alla formazione delle scelte politiche e della pubblica opinione. Soprattutto in casi come questo dove, volenti o nolenti, c'è un'emergenza in atto che ha interessato nel giro di 2 anni l'economia, la cultura e il paesaggio di un'intera provincia, dallo Ionio all'Adriatico. Per questo come cittadino mi ritengo molto danneggiato dagli operatori dei media che puntano solo al sensazionalismo o comunque lavorano con approssimazione e superficialità, senza informarsi . Esiste un’etica del giornalismo o no? E in cosa consiste? Eppure a volte basterebbero 5 minuti per leggere le fonti. O, se proprio non si è capaci, almeno guardare le figure, come in questo caso !!

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