lunedì 17 novembre 2014

I "ragazzi" di 5stelle sabato con il loro "attivismo sul campo" ...


Segue la relazione dell'incontro ...
ECCO LE CONCLUSIONI OPERATIVE EMERSE DALL’INCONTRO, ELABORATE DA Enzo Vizzi.
Lo strano caso di un batterio killer ALIAS SINDROME DA DISSECAMENTO OLIVI denominato xylella Co.Di.Ro
• della sua patogenicità nessuna prova certa finché non saranno effettuate in laboratorio le verifiche secondo ” i postulati di Koch “;
• - della sua azione sui vasi xilematici dell’olivo di fatto colpisce solo alcuni (VASI), della pianta infetta, non impedendo totalmente il passaggio di nutrienti alla pianta altrimenti non si spiegherebbero i nuovi germogli sulle piante capittozzate o potate;
• - del fatto dell’asintomaticità delle piante infette dal batterio nessuna sperimentazione;
• - della sua virulenza nessun dato accertato sul prodotto finale degli ulivi cioè le olive e olio ; –
• Accertate in modo inequivocabile invece la comparsa del batterio e susseguente disseccamento delle piante di ulivo in zone soggette : -ad espansione abitativa; – allargamento di sedi stradali o nuove aperture di strade ; – a progetti per residence e resort ;
• MOLTO SOSPETTE ! – dell’ individuazione di varietà di Olivi resistenti al batterio non c’è stata nessuna sperimentazione; nè studi o verifiche della possibilità di innesto e sostituzione delle piante infette con nuove varietà resistenti al batterio!
SI NOTI INOLTRE DI COME GLI AIUTI EUROPEI NON SIANO VOLTI ALLE PRODUZIONI EFFETTIVE E CIOE’ A CHI COLTIVA O PRODUCE OLIO, MA A TUTTI I PROPRIETARI DEI TERRENI SU CUI SONO PRESENTI GLI ULIVI, QUINDI ANCHE A CHI NON FA NESSUNA COLTIVAZIONE O PRODUZIONE CON SUSSEGUENTE ABBANDONO A SE STESSE DELLE PIANTE!
CIO’ NON VA’ VERSO LA PROPOSTA D’INCENTIVARE “LE BUONE TECNICHE AGRARIE PER RECUPERO PIANTE DI ULIVO”
DA QUI LA RICHIESTA DI VARIARE LA NORMATIVA PER INCENTIVARE L’EFFETTIVA PRODUZIONE SUL CAMPO !
PROPORREI
1) DI NOMINARE UN’ESPERTO O EQUIPE DI STUDIOSI O UN LABORATORIO D’ANALISI PER INDAGARE SU QUANTO SOPRA NELLA PECULIARITA’ DELLA ZONA
2) RACCOLTA FONDI TRAMITE PETIZIONI E SOTTOSCRIZIONI ON LINE PER FINANZIARE LA MEDESIMA INDAGINE ONDE DARE RISPOSTE SERIE E SCIENTIFICAMENTE PROVATE ALLA POLITICA E A QUANTI INVESTITI DAL PROBLEMA O SINDROME DA DISSECCAMENTO E FORNIRE STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE ALLE PRODUZIONI A BASSI COSTI !
3) INDICARE IN MODO INEQUIVOCABILE TRA I LIBERI RICERCATORI CHI HA INDIVIDUATO SOLUZIONI AL PROBLEMA !
4) VARIARE LA NORMATIVA PER INCENTIVARE L’EFFETTIVA PRODUZIONE SUL CAMPO !
5) ONDE EVITARE CATACLISMI CLIMATICI DI CUI GIA’ SI SENTONO GLI EFFETTI DOVUTI AD ERADICAZIONE DISSENNATA IMPORRE DOVE SI CAPITOZZA O ESPIANTANO ALBERI DI PIANTARNE DI NUOVI PER RISTABILIRE EQUILIBRI ECO-SOSTENIBILI !
6) INDIVIDUARE E DIVULGARE -ANTAGONISTI NATURALI DELLA CICADELLA O SPUTACCHINA VETTORE DEL BATTERIO TIPO PIANTE O INSETTI O UCCELLI TIPO PETTIROSSO ETC.









venerdì 14 novembre 2014

DOMANI A GALLIPOLI CONVEGNO SULLA XYLELLA FASTIDIOSA,

Si terrà sabato 15 novembre, a partire dalle ore 10, a Gallipoli, in località "Castellana", il dibattito pubblico "Xylella – Criticità e prospettive per l'economia salentina" con il deputato Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, l'agronomo Cristian Casili, il vivaista Danilo Mariani e lo scrittore Massimo Vaglio.
 
  
NARDO' (Lecce) - Si terrà sabato 15 novembre, a partire dalle ore 10, a Gallipoli, in località "Castellana", il dibattito pubblico "Xylella – Criticità e prospettive per l'economia salentina" con il deputato Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera e primo firmatario della risoluzione approvata a Montecitorio e di una interrogazione parlamentare sull'affaire Xylella fastidiosa,, l'agronomo Cristian Casili, il vivaista Danilo Mariani e lo scrittore Massimo Vaglio.
Un insolito convegno, per la prima volta in campo aperto nel cuore del Salento che più sta patendo il disseccamento rapido dell'olivo causato dal batterio.
"Abbiamo pensato ad un'agorà sotto gli ulivi piuttosto che in un luogo chiuso – dichiara Cristian Casili a nome del meet-up M5S di Nardò (Lecce), organizzatore dell'evento – Insieme agli olivicoltori ed ai cittadini apriremo un dibattito con gli alberi a portata di mano. È il primo incontro pubblico in campo aperto, nella zona infetta, per lanciare un segnale ben preciso a tutta la classe politica: uscire dal teatrino mediatico della Xylella e guardare in faccia i produttori, le criticità economiche ed i problemi fitosanitari che stanno interessando la prima coltura di Puglia ed il nostro più prezioso patrimonio paesaggistico".
Il Parlamento, intanto, grazie alla pressione del deputato 5 Stelle L'Abbate ha approvato ad inizio ottobre la risoluzione a sua prima firma, depositata più di un anno prima, per impegnare il Ministro dell'Agricoltura Martina per un concreto intervento a tutela degli ulivi salentini colpiti dal batterio.
Il deputato pugliese ha presentato in agosto, inoltre, una interrogazione parlamentare per chiedere lumi su molti aspetti ancora piuttosto poco chiari della vicenda Xylella ma soprattutto sulle motivazioni alla base della mancata emanazione del decreto nonché le modalità di investimento dei fondi stanziati con la Legge di Stabilità dello scorso dicembre 2013, pari a 5 milioni di euro, mai giunti in Puglia, nonché le relative modalità di investimento.
Per raggiungere con più facilità la località Castellana, in agro di Gallipoli, si consiglia di cercare su Google Maps "sorriso degli ulivi".
Fonte:

giovedì 13 novembre 2014

SPECCHIA (LECCE) SABATO 15 NOVEMBRE INCONTRO PUBBLICO INFORMATIVO SULLA XYLELLA





Sabato 15 novembre alle ore 18, presso la sala convegni del Castello Risolo in piazza del Popolo a Specchia, si svolgerà un pubblico incontro sul tema “Xylella fastidiosa e complesso del disseccamento rapido dell’olivo”, organizzato dall’assessore all’Ambiente e all’agricoltura Enrico Vincenti, in collaborazione con il Consorzio Difesa Lecce (Co.Di.Le), l’istituto che ha effettuato i controlli sul territorio specchiese, individuando un focolaio del temibile batterio in una zona di Specchia.

Aprirà i lavori dell’assemblea il sindaco Rocco Pagliara, al quale seguirà un’introduzione dell’assessore Enrico Vincenti; interverranno poi gli esperti del Co.di.le: il presidente dott. Amedeo Falcone e il tecnico dott. Vincenzo Parisi, infine interverrà il dott. agronomo Cristian Casili, esperto di xylella, che da tempo segue con attenzione le problematiche legate a questa patologia degli ulivi. Seguirà un pubblico dibattito, con interventi e richiesta di chiarimenti da parte del pubblico.

Afferma l’assessore Vincenti: “Una adeguata campagna di comunicazione è indispensabile per restituire chiarezza e verità riguardo una tematica, sulla quale si è molto parlato e anche speculato, con teorie fantasiose, ma che soprattutto preoccupa molto i produttori locali e i cittadini in genere.

Questo pubblico incontro informativo sarà quindi un’occasione per informare i cittadini, in particolare gli addetti ai lavori e i tantissimi proprietari di oliveti, sullo stato dell’arte di questa patologia, diventata oggi una vera e propria calamità per l’economia salentina; l’incontro è anche un modo per ridare dignità ai nostri olivi e al nostro olio extravergine d’oliva, che proprio in questi giorni si produce”.

Proprio nei giorni scorsi si è svolto a Gallipoli un simposio sulla Xylella nel Salento, che ha visto la partecipazione di oltre 200 scienziati da tutto il mondo nella sala convegni del “Costa Brada”, esperti provenienti da vari continenti, che rappresentano il top mondiale per la conoscenza del batterio Xylella fastidiosa, ad esempio lo scienziato Dan Hopkins, Università della Florida, che studia Xylella da 40 anni, il collega americano Alexander Purcell, altro mostro sacro nello studio della fitopatologia. La “malattia di Pierce”, come è conosciuta in America, ha avuto la meglio su migliaia di ettari di vigneti della California, con danni economici spaventosi.

«In 22 anni di sperimentazioni non abbiamo trovato la soluzione definitiva – ha affermato Hopkins – abbiamo però messo a punto strategie di gestione efficaci per contenere la malattia». E ne elenca alcune: controllo biologico con l’inserimento di ceppi benigni del batterio, identificazione di cultivar più resistenti, eradicazioni, lotta chimica al vettore. «Gli insetticidi non risolvono definitivamente il problema – spiega – ma possono mantenere la malattia su livelli più sostenibili».

Steven Lindow, anche lui da Berkeley, entra nel dettaglio dei geni del patogeno e parla della possibilità di modificare alcuni geni del batterio in modo da ridurre la sua capacità di attaccarsi all’apparato boccale dell’insetto che poi lo trasmette ad altre piante.

La collega brasiliana Alessandra Alves de Souza racconta gli effetti devastanti della malattia che ha colpito gli agrumi nel Sud America, e fa intravedere la speranza di controllare la fitopatologia attraverso un banale mucolitico (n-acetilcisteina) con cui mantenere fluidi i vasi xilematici della pianta.
Tra i vari interventi scientifici torna con insistenza l’idea a cui sembrano legate le speranze di una cura definitiva del problema: le piante transgeniche.
«Le piante geneticamente modificate, capaci di resistere agli attacchi di batteri fastidiosi come Xylella, sono il futuro», concordano gli studiosi. Una tendenza, ne sono consapevoli, che farà storcere il naso all’opinione pubblica, ma che potrebbe risolvere il problema in modo radicale. «Va però messo in conto che il prezzo di cultivar transgeniche crolla perché alla gente l’ingegneria genetica sugli alimenti non piace», osserva il professor Purcell. Che sugli ulivi del Salento non se la sente di fare una profezia.

Una cosa è certa: il Salento è diventato un grande laboratorio scientifico mondiale a cui gli studiosi guardano con grande interesse e con l’intima speranza di poter trovare la soluzione per disarmare un batterio che sinora ha dato solo delusioni e grattacapi.

Intanto, per la produzione di olio di oliva si prevede un calo vertiginoso, si parla persino dell’80% in meno, soprattutto nelle zone maggiormente colpite dal parassita.
Agli effetti negativi causati dal terribile batterio si somma poi il calo produttivo di un’annata di «scarica», ossia di riduzione fisiologica della produzione di drupe.
E come se ciò non bastasse, gli olivicoltori stanno combattendo con altre patologie che hanno reso particolarmente negativa questa annata olivicola: rinchite e mosca dell’olivo, quest’ultima, considerata da sempre uno dei flagelli degli uliveti, complice un clima caldo umido, quest’anno ha notevolmente proliferato.
Fonte: Da Tricase News :: 12 novembre 2014 Agricoltura, Ambiente, Salento

mercoledì 12 novembre 2014

'Cicoria bianca di Tricase'





Nel nostro viaggio alla scoperta di antiche varietà di ortaggi pugliesi, a Tricase, nella parte meridionale della provincia di Lecce, ci siamo imbattuti nella 'Cicoria bianca di Tricase', una particolare varietà di cicoria catalogna.
Coltivata da pochi agricoltori a Tricase, che ne hanno recuperato le sementi dai propri nonni, la 'Cicoria bianca di Tricase' sta diventando oggetto di un percorso di salvaguardia e valorizzazione che vede protagonista anche l'Orto Botanico di Lecce.
Presenta foglie caratterizzate da un bianco molto intenso, da cui il nome della cultivar, e, di norma, più larghe rispetto a varietà come la 'Cicoria di Galatina' o la 'Otrantina'. Il "cuore" è formato da giovani germogli e foglie, teneri e candidi. Il sapore è dolce e aromatico. Fonte: Francesca Casaluci (www.biodiversitapuglia.it)

martedì 4 novembre 2014

Il metodo del corno-letame o preparato 500 di Rudolf Steiner.




Sono venuto a conoscenza di questo modo di concimare i terreni da un’amica che lavora in un’azienda agricola, la Biocolombini di Crespina, in provincia di Pisa.
Quando le ho fatto notare, visitando una domenica l’azienda dove lei lavora, che non si sente odore di concimazione, lei mi ha risposto che questo non succede perché i terreni sono coltivati col metodo del cornoletame di Steiner.
Cornoletame?!? E’ stata la mia risposta, tra l'incredulo e l'ironico!
Il corno-letame o anche chiamato preparato 500, è un metodo così fatto:

si prende il letame di una vacca che ha partorito almeno una volta e viene messo dentro un corno di una vacca da latte.
A questo punto, il corno con il letame dentro, viene messo sotto terra, generalmente in autunno e dissotterrato a primavera. Quando viene dissotterrato è simile all’humus (completamente inodore) e va preparato per poi fertilizzare il terreno.
Per far questo ne viene messa una quantità di 100 grammi ogni 30 litri di acqua a temperatura di 37°, come quella corporea ed il tutto girato in un contenitore di rame tramite un bastone di legno per circa un’ora.
L’operazione di dinamizzazione viene fatta a mano. Particolare attenzione va portata a che non ci siano nelle vicinanze telefonini, computer o altri apparecchi che producono forti campi elettromagnetici.

Con i 30 litri preparati si può concimare un ettaro (10.000 mq) e questo si può fare semplicemente con le pompe a spalla che si usano per dare il rame alle viti.
L’operazione fa effettuata dopo che il terreno è stato bagnato da una pioggia, questo per permettere al preparato di entrare meglio nel terreno.

Questo è il principio dell'omeopatia di Hannemann. La diluizione è talmente elevata ponendo 100 grammi di cornoletame in 30 litri di acqua, che il terreno che viene poi fertilizzato, lo è a livello vibrazionale non potendo essere le molecole del letame a concimare la terra.

Nonostante siano ormai molti anni che mi occupo di energie sottili ed ho incontrato realtà che hanno lasciata sconcertata la mia natura di partenza di scettico, rimango stupefatto per non dire estasiato di fronte ad un sistema di trattamento per concimare terreni da cultura che è un misto di omeopatia e magia, creato quasi un secolo fa da Steiner.

Ho voluto condividere con i viaggiatori che frequentano Reikinet questa ulteriore meraviglia della natura che ho incontrato sulla mia strada: il metodo del corno-letame o preparato 500 di Rudolf Steiner.