giovedì 30 aprile 2015

Xylella degli olivi cosa fare di Paolo Pistis (facilitatore per l’apprendimento delle tecniche di coltivazione biodinamica)


mescolamento della pasta per tronchi-blog-paolopistis
In natura ci sono tutti i batteri nocivi e contemporaneamente anche tutti i batteri utili.
Il batterio in questione è endemico e per una serie di motivi è diventato epidemico.
Che cosa porta gli olivi ad ammalarsi?
Naturalmente una serie di concause, ma tra le principali il maltrattamento che hanno subito negli ultimi quarant’anni attraverso diserbanti, concimi chimici, insetticidi sistemici, antiparassitari, inquinamento atmosferico etc etc.
Anche alcune delle persone che dicono spesso che ai propri olivi non danno niente, trattano gli olivi con abbondanti dosi di rame e insetticidi solo apparentemente innocui.
Cosa determina tutto ciò?
L’indebolimento dello xilema, un tessuto estremamente importante in cui viene trattenuto l’eterico (il vivente) della pianta. Anno dopo anno indebolendolo, questo tessuto diventa l’ambiente e il substrato idoneo allo sviluppo delle batteriosi. Pertanto è necessario rafforzare la qualità del legno partendo dalla corteccia, dal tessuto del cambio e dallo xilema.
Se vengono rispettate un insieme di regole agronomiche, come elencato sotto, allora la pasta per tronchi liquida (PAD protezione per alberi biodinamica) sarà un efficace strumento coadiuvante per rafforzare la vitalità degli alberi.
Sulla base delle richieste pervenuteci dagli olivicoltori si stabilisce un protocollo sperimentale con la finalità di limitare il propagarsi dei marciumi e il disseccamento che colpiscono gli olivi.
Si sottolinea qui sotto una breve sintesi di tutte quelle operazioni colturali necessarie e preliminari che favoriscono la salutogenesi della pianta :
1.       controllo millimetrico degli sgrondi d’acqua, l’acqua non deve mai stagnare per più di quattro ore in un unico punto, pena l’inefficacia di quanto qui esposto
2.       utilizzo di macchine leggere durante la raccolta e i trattamenti
3.       la completa assenza di utilizzo di sostanze chimiche di sintesi (pesticidi, diserbanti, insetticidi, fungicidi etc.)
4.       la completa assenza di utilizzo di sostanze ormonali
5.       l’utilizzo di piante provenienti da talea e non da micropropagazione meristematica
6.       l’utilizzo di materiale vivaistico perfettamente sano
7.       l’impiego di sovesci plurispecie a file alternate
8.       utilizzo negli inerbimenti permanenti o nelle miscele per i sovesci di Camomilla Marticaria e di finocchio selvatico, di achillea e altre erbe
9.       utilizzo di preparati biodinamici quali : 500k a Primavera (3 volte), corno silicio-equiseto in primavera (3 volte) al suolo sui rami e sui tronchi e corno silicio-zolfo al suolo e sulle piante tra l’estate e l’autunno (3 volte) , Fladen colloidale (3 volte) a partire da fine settembre fino a dicembre (frequenza annuale)
10.   utilizzo del compost animale vaccino compostato con i preparati da cumulo alla dose di 300 q x ha dati in autunno dopo la raccolta
11.   ripuntature con delta plow specifici a file alternate subito dopo la raccolta
12.   utilizzare la D.O.E. la dinamizzazione degli oli essenziali come descritto nei corsi di biodinamica
13.   utilizzo di decotto di corteccia di quercia come spiegato nei corsi di biodinamica
Queste operazioni vanno eseguite con la massima cura e precisione come indicato nei corsi di Paolo Pistis.

Ecco la ricetta per 100 lt (un esempio):

Bentonite 2-3 kg o altri tipi di argilla
0.5 lt di silicato di potassio
3 lt o più di decotto di equiseto
3 kg letame fresco di mucca sana con le corna e ben alimentata (previo filtrazione), oppure 3 lt di yogurt con molti probiotici vivi, oppure 3 kg di letame di vitello sano e ben alimentato (previo filtrazione), oppure 7 l di microrganismi effettivi
3 lt di Fladen oppure 500k

Sarà importante dopo aver miscelato abbondantemente filtrare il tutto e irrorare con un atomizzatore ben pulito lasciare asciugare e ripassare più volte. Andrà irrorata tre volte a primavera e tre volte in autunno. Se piove abbondantemente e comunque dopo una pioggia di 15-20 mm andrà ridata. Questa miscela consente di proteggere, nutrire, disinfettare e rivitalizzare l’intero albero.
Irrorare solo di sera all’imbrunire e non in fioritura. Questa preparazione ha un solo difetto : che ha un bassissimo costo e rende l’agricoltore indipendente dall’acquisto di una specifica sostanza.
A seconda delle basi geologiche e quindi anche in base alla regione – puglia, toscana, calabria etc. – possono esserci delle modifiche alla ricetta.

Questo articolo è stato pubblicato in Biodinamica, Frutteto il 28 aprile 2015.

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