lunedì 14 dicembre 2009

SPINIFERUS (QUAINTANCE, 1903) (RHYNCHOTA, ALEYRODIDAE), FITOFAGO DA QUARANTENA RECENTEMENTE INTRODOTTO IN ITALIA


SPINIFERUS (QUAINTANCE, 1903) (RHYNCHOTA, ALEYRODIDAE), FITOFAGO DA QUARANTENA RECENTEMENTE INTRODOTTO IN ITALIA
F. Porcelli1, S. Convertini1, A.P. Garonna2 & M. Pizza1
1DiBCA Sez. Entomologia e Zoologia. Università degli Studi di Bari.
2Dipartimento di Entomologia e Zoologia Agraria “Filippo Silvestri”. Università degli Studi di Napoli Federico II.

Nell’Aprile 2008 è stata segnalata la presenza di Aleurocanthus spiniferus nel Comune di Supersano (LE).
Nella Provincia di Lecce, l’insetto oggi è presente in un’area di circa 30.000 ha lungo il versante ionico, su sedici specie vegetali appartenenti a nove famiglie botaniche, risultando particolarmente dannoso agli Agrumi. Le superfici agrumicole infestate dall’aleirode assommano a circa 50 ha, dispersi sul territorio in piccoli appezzamenti, a cui vanno ad aggiungersi gli orti domestici dove sono coltivate numerose, seppure isolate, piante di agrumi. A. spiniferus è originario dell’Asia Sud-Orientale dove infesta numerose piante ospiti (fra cui Agrumi e Tè). Dalla zona di origine si è ampiamente diffuso nel resto dell’Asia tropicale e subtropicale, in Africa e nel Pacifico. Il danno provocato da A. spiniferus consiste nella sottrazione di linfa e produzione di grandi quantità di melata, piuttosto liquida, che imbratta le foglie e i frutti. Su questa melata si sviluppa abbondante fumaggine che riduce l’attività fotosintetica e provoca una filloptosi precoce. Tutto questo compromette la capacità produttiva della pianta per alcuni anni.
Sulle piante infestate non sono stati rinvenuti nemici naturali, se non poche larve del predatore Clitostethus arcuatus (Rossi, 1794), (Coleoptera, Coccinellidae). Nel secolo scorso, a partire dagli anni ’70, si sono affermate tecniche di controllo integrato basate sull’uso di insetticidi selettivi e sull’introduzione di alcuni parassitoidi, importati dai luoghi di origine di A. spiniferus. Per contenere le popolazioni dell’aleirode nei nostri ambienti sarà opportuno considerare simili strategie prevedendo l’importazione e la diffusione di parassitoidi ma anche di funghi entomopatogeni. Nel frattempo bisognerà cercare di limitare la diffusione passiva del litofago scoraggiando il commercio di frutti con foglie. Talvolta A. spiniferus può essere confuso in campo con Parlatoria ziziphi (Lucas, 1853) (Rhynchota, Diaspidae), da cui si distingue facilmente perché il diaspino non produce
melata. Una buona lente servirà ad evitare ingiustificati allarmi.
Parole chiave: Agrumi, Clitostethus arcuatus, funghi entomopatogeni, parassitoidi, Parlatoria ziziphi.

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