venerdì 8 febbraio 2013

L’olio extra vergine di Oliva del Salento ha potenzialità salutistiche



L’olio extra vergine di Oliva del Salento ha potenzialità salutistiche

La via dell’olio d’oliva del Salento c’è! E’ la via dell’alta qualità! Perché gli oli d’oliva attualmente si apprezzano per le caratteristiche sensoriali ma invece a livello mondiale si impongono per le potenzialità salutistiche dell’olio d’oliva! E’ quanto è emerso ieri mattina al convegno extravergine @lecce2013.it che appunto racchiude diversi momenti culturali, educativi e d'intrattenimento tra cui il maggior centro d'interesse è il concorso nazionale L'Oro d'Italia riservato agli oli extravergini di oliva prodotti in Italia da olive coltivate in Italia.
La domanda che si fa il consumatore mondiale di olio extra vergine di oliva è: “Quanto bene alla salute avrà se come profumo alimentare utilizzo quest’olio d’oliva che sto acquistando?”
Ma la vera domanda che si deve far porre è: Mi fa bene alla salute l’olio extra vergine d’oliva? Oppure mi fa bene alla salute l’olio extra vergine di oliva di alta qualità?
Ma che cos’è l’olio extra vergine di oliva di alta qualità? E’ un olio extra vergine di oliva che ha i parametri più bassi dal punto di vista dell’acidità libera, perossidi e così via, ma ha anche ossidanti naturali: i composti fenolici!
Attualmente l’EFSA che è l’agenzia per la sicurezza alimentare europea ha accettato il plain sui composti fenolici degli oli vergini d’oliva e delle acque di vegetazione.
E i produttori del Salento possono approfittare per rendere unico l’olio extra vergine d’oliva ottenuto dalle celline e ogliarole del nostro territorio.
Ottemperando alla normativa sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute (Reg. 1924/2006 CE), ed in base ai pareri più recenti di EFSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare è possibile mettere in evidenza-sia in etichetta che in più ampi messaggi ai consumatori- alcune caratteristiche nutrizionali positive. Li riporto di seguito, nella formulazione corretta di utilizzo.
-          "In base ad un parere di EFSA, Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare l'olio extravergine di oliva è un alimento che contiene naturalmente vitamina E (oppure: “fonte naturale di vitamina E”), riconosciuta proteggere le cellule del corpo umano dal danno ossidativo”

-          “In base ad un parere di EFSA, Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare la sostituzione di grassi saturi con grassi monoinsaturi e polinsaturi contenuti nell'olio extravergine di oliva può aiutare a mantenere i normali livelli di colesterolo LDL nel sangue"

-          “In base ad un parere di EFSA, Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare i polifenoli dell'olio di oliva possono combattere lo stress ossidativo” oppure: “hanno effetti antiossidanti”, oppure: “migliorano il metabolismo dei grassi”,” oppure: “proteggono la frazione LDL dal danno ossidativo”
Ma vediamo meglio come un produttore del Salento può stare tranquillo se mette in etichetta queste diciture.
Vitamina E
Per la Vitamina E, è necessario – se si vuole indicare la salubrità nella formula di cui sopra- che una porzione assumibile quotidianamente (riconosciuta in 2 cucchiai da tavola al giorno, equivalenti a circa 30 grammi) copra almeno il 15% del fabbisogno giornaliero, pari a 20 mg di tocoferolo. Per l’olio extravergine di oliva non dovrebbero esserci problemi a raggiungere tale valore soglia. In ogni caso, nell’incertezza, analisi chimiche sul prodotto possono fornire le adeguate garanzie.
Grassi monoinsaturi
Per i grassi monoinsaturi, a norma della Direttiva 496/90 CE, qualora si intenda comunicare al consumatore il contenuto di acidi grassi monoinsaturi, si deve indicare anche la presenza di grassi saturi. Una tabella nutrizionale completa (vedi Tabella 1) semplifica le cose e fornisce una informazione più completa al consumatore. Questo è maggiormente vero dal momento che nell’indicazione salutistica di EFSA compare un confronto tra grassi monoinsaturi e grassi saturi.
Polifenoli
Per il messaggio sui polifenoli, la situazione è appena più incerta. In via precauzionale, si consiglia di effettuare analisi chimiche volte a quantificare la presenza di idrossitirosolo ed oleoeuropeina, i due polifenoli considerati da EFSA, e assicurarsi che i soliti 2 cucchiai al giorno garantiscano la copertura del valore soglia di 5 mg degli stessi (come somma).Tuttavia, non è escluso che l’indicazione possa essere utilizzata, dietro rischio imprenditoriale, e sul solo olio extravergine di oliva (notoriamente più ricco in composti fenolici) nel seguente format:
“In base ad un parere di EFSA, Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare i polifenoli dell'olio di oliva possono combattere lo stress ossidativo*. In tal senso,5 mg di idrossitirosolo e derivati ,che EFSA considera assumibili su base giornaliere tramite l’ordinario consumo di olio extravergine di oliva ed entro una dieta bilanciata, garantiscono tale effetto”.

*oppure: “hanno effetti antiossidanti”,

oppure: “migliorano il metabolismo dei grassi”,”

oppure: “proteggono la frazione LDL dal danno ossidativo”

In effetti non dovrebbero esserci particolari controindicazioni a tale messaggio sull’olio extravergine di oliva. EFSA precisa -riferendosi ai 5 mg di polifenoli indicati- che “questo quantitativo può essere facilmente assunto nel contest di una dieta bilanciato, tramite un moderato consumo di olio di oliva. La concentrazione in alcuni oli di oliva può tuttavia essere troppo bassa per consentire l’ingestione del quantitativo sufficiente di polifenoli entro una dieta bilanciata”.

Certi oli (e quindi l’olio di oliva raffinato) “possono avere un contenuto troppo basso di questi polifenoli”, ma  l’olio extravergine del Salento conferisce mediamente una buona disponibilità di polifenoli rispetto a cultivar non italiane o all’olio raffinato. Una analisi caso per caso sulle cultivar, periodo di raccolta, condizioni climatiche può permettere una maggiore certezza analitica e sicurezza commerciale degli operatori.
Considerazioni Conclusive
Gli orientamenti dell’Antitrust circa pubblicità ingannevole ed informazione ingannevole ai consumatori tengono nel massimo parere le indicazioni date da EFSA, riconosciuta del resto dalla normativa comunitaria (reg. 1924/2006 CE) come il massimo parere scientifico in materia. Di conseguenza, consigliamo vivamente ove possibile e ove lo spazio in etichetta lo consenta, di citarla.

Va altresì considerato che, stante il principio che tali indicazioni sulla salute andranno recepite tramite atto formale dalla Commissione Europea, i pareri di EFSA non hanno un valore giuridico vincolante. Gli imprenditori di conseguenza possono usare i vanti approvati da EFSA, “a loro rischio e pericolo”, significando ciò che devono attenersi a diligenza professionale, informazione trasparente e dimostrare sempre buona fede, contestualizzando i messaggi promozionali in modo da non disorientare o ingannare il consumatore, anche semplicemente “suggerendo o sottintendendo” diverse proprietà salutistiche rispetto a quelle eminentemente autorizzate da EFSA. In particolare, andrebbero trattate con la massima cautela tutte le informazioni aggiuntive che spingono per un maggiore consumo del prodotto, e che potrebbero essere considerate in modo negativo dalle autorità di vigilanza.

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