sabato 28 dicembre 2024

Rigenerare il paesaggio rurale della Provincia di Lecce: una proposta di gestione pubblica per un futuro sostenibile

 


Rigenerare il paesaggio rurale della Provincia di Lecce: una proposta di gestione pubblica per un futuro sostenibile

La Provincia di Lecce, con la sua straordinaria bellezza naturale e il suo patrimonio agricolo, è un esempio emblematico di come le sfide legate alla rigenerazione del paesaggio rurale siano particolarmente difficili da affrontare in un contesto di mercato neoliberista. Nonostante gli sforzi e gli ingenti fondi messi a disposizione a livello nazionale ed europeo, il paesaggio agricolo salentino non ha visto quel rinnovamento promesso, e le risorse erogate non hanno avuto l'effetto sperato. Le cause di questo fallimento sono molteplici e secondo lo studio pubblicato da Confindustria Lecce vanno dalla frammentazione delle terre, che nella provincia di Lecce assume dimensioni di polverizzazione, alla predominanza delle medie e grandi imprese agricole che tendono a godere della rendita, senza investire a sufficienza nella rigenerazione del territorio. In economia la rendita è definibile come il reddito percepito in virtù della proprietà di una risorsa naturale scarsa o come la remunerazione eccedente il costo opportunità di un fattore produttivo.

Il fallimento del modello attuale nella Provincia di Lecce

Secondo lo studio pubblicato da Confindustria Lecce, le cause principali del fallimento delle politiche agricole nella provincia sono da ricondurre alla rendita delle medie e grandi imprese e alla frammentazione delle terre. Le medie e grandi imprese agricole nella Provincia di Lecce, pur beneficiando di risorse pubbliche e politiche di sostegno, non sono riuscite a rispondere alle sfide della rigenerazione agricola e del paesaggio. Queste realtà godono infatti di una "rendita" derivante dalla gestione consolidata dei terreni, senza intraprendere azioni concrete per migliorare la qualità del territorio o per contrastare la frammentazione delle terre, un problema che diventa ancor più evidente nelle piccole proprietà agricole salentine.

La frammentazione delle terre, come evidenziato nel documento di Confindustria Lecce, assume nella provincia salentina una forma di "polverizzazione" che rende particolarmente difficile per le piccole proprietà agricole competere e partecipare attivamente alla rigenerazione del paesaggio. La scarsa capacità di aggregazione tra le piccole realtà agricole, le dimensioni esigue dei terreni e la mancanza di risorse per effettuare interventi strutturali, fanno sì che le risorse pubbliche erogate per la rigenerazione non possano essere efficacemente impiegate. La frammentazione ostacola l’efficacia delle politiche di sviluppo, non permettendo alle piccole imprese di beneficiare appieno degli incentivi previsti dai fondi europei e regionali.

Le risorse pubbliche richieste e la previsione di insuccesso

In aggiunta a queste problematiche strutturali, è importante considerare gli ingenti fondi pubblici ancora richiesti dalle imprese agricole, che non sembra possano produrre risultati tangibili. Attualmente, circa 6.000 imprese agricole nella Regione Puglia stanno aspettando fondi pubblici per un totale di 52 milioni e 146 mila euro per l'anno 2020 e 23 milioni e 272 mila euro per l'anno 2021. Questi fondi, che dovrebbero essere destinati alla rigenerazione delle imprese e al miglioramento delle pratiche agricole, è facile prevedere che non avranno risultati significativi. Il motivo di questo insuccesso risiede principalmente nell’incapacità delle imprese agricole di utilizzare in modo efficace le risorse disponibili, spesso a causa della frammentazione e della difficoltà nel mobilitare capitali sufficienti per interventi strutturali.

Le previsioni future non sono più ottimistiche. L’assenza di una visione collettiva e integrata, unita alla mancanza di pianificazione e alla predominanza di interessi individuali, impedisce che tali risorse vengano utilizzate in modo efficace per la rigenerazione del paesaggio rurale. Se anche questi fondi dovessero essere erogati, è probabile che non producano i risultati auspicati, dal momento che non affrontano la questione strutturale della frammentazione delle terre e non incentivano la cooperazione tra le piccole e medie imprese agricole.

La proposta: una gestione pubblica diretta del paesaggio rurale salentino

Alla luce di questi fallimenti, è necessario pensare a un cambiamento radicale nella gestione del paesaggio rurale della Provincia di Lecce. La proposta è quella di affidare la gestione diretta del paesaggio agricolo salentino a un ente pubblico che prenda in mano la responsabilità di rigenerare il territorio. L’ente pubblico, che dovrebbe essere gestito da professionisti del settore agricolo e forestale, come Dottori in Agraria e Forestali, Periti Agrari e Agrotecnici, potrebbe finalmente garantire una gestione unitaria e pianificata del paesaggio.

L’ente dovrebbe essere supportato dalla presenza di operai agricoli assunti a tempo indeterminato, creando così posti di lavoro stabili e qualificati, e permettere un approccio collettivo alla gestione del paesaggio. La gestione pubblica consentirebbe di superare la frammentazione e la polverizzazione delle proprietà, concentrando le risorse e le azioni su progetti di largo respiro, che non solo rigenerano il paesaggio, ma creano un impatto positivo sull’ambiente e sull’economia locale.

L’agrivoltaico: un’opportunità per l’agricoltura salentina

Un altro aspetto fondamentale della proposta è l’integrazione dell’agricoltura con l’energia rinnovabile, attraverso il settore dell’agrivoltaico, che potrebbe essere gestito dall'ente pubblico. L’agrivoltaico, ovvero l’utilizzo combinato di terreni agricoli per la produzione di energia solare e coltivazioni agricole, rappresenta un’opportunità fondamentale per la Provincia di Lecce. Grazie alla grande disponibilità di sole, il Salento è una zona ideale per lo sviluppo dell’energia solare, e l’agrivoltaico potrebbe rappresentare una risorsa per le imprese agricole salentine, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e generando energia pulita.

L’adozione di impianti agrivoltaici potrebbe inoltre contribuire alla protezione delle colture dagli effetti estremi dei cambiamenti climatici, come l’aumento delle temperature e la siccità, e rappresenterebbe una via per incrementare la sostenibilità ambientale dell’agricoltura salentina.

Esempi di buone pratiche: l’esperienza europea

Esistono diversi esempi di come la gestione pubblica del paesaggio agricolo possa risultare efficace. In Spagna, il programma “Agri-environmental schemes” ha avuto successo nella gestione integrata delle risorse agricole e forestali. Questi schemi, sostenuti da fondi pubblici, sono stati progettati per incentivare pratiche agricole sostenibili, promuovendo la protezione della biodiversità e l'integrazione di energie rinnovabili. La Politica Agricola Comune (PAC), infatti, ha permesso la creazione di collaborazioni tra enti pubblici e agricoltori, favorendo la cooperazione e la gestione integrata del territorio. Uno degli esempi più rilevanti è il progetto della "Red de Custodia del Territorio", che coinvolge i cittadini nella gestione e protezione del paesaggio, migliorando anche la sostenibilità delle attività agricole. (Fonte: European Network for Rural Development, "Agri-environmental Schemes in Spain", 2019).

In Francia, la gestione integrata del paesaggio è stata implementata attraverso il programma "Plan Ecophyto", che promuove pratiche agricole ecologiche e sostenibili, riducendo l'uso dei pesticidi e favorendo la biodiversità. Il piano coinvolge sia agricoltori che enti pubblici, creando sinergie per la rigenerazione del paesaggio. L’esperienza francese si è concentrata sulla gestione dei terreni agricoli e forestali in modo congiunto, con un forte focus sulle energie rinnovabili, come l’agrivoltaico, e sulla protezione della biodiversità. Questo approccio ha dato buoni risultati sia in termini di qualità del paesaggio che di creazione di opportunità lavorative stabili nelle zone rurali. (Fonte: French Ministry of Agriculture, "Plan Ecophyto: La transition agroécologique en France", 2020).

Conclusioni

La rigenerazione del paesaggio rurale della Provincia di Lecce è una sfida che non può più essere affidata esclusivamente alle imprese agricole, che, complice la frammentazione delle terre e la carenza di risorse, non hanno dato i frutti sperati. È giunto il momento di ripensare il modello di gestione del territorio e di dare ai cittadini italiani ed europei la possibilità di gestire direttamente il paesaggio rurale.

Un ente pubblico, supportato da professionisti qualificati e con la possibilità di integrare l’agricoltura con l’energia rinnovabile attraverso l’agrivoltaico, potrebbe essere la soluzione per superare le difficoltà attuali. Questo modello permetterebbe di rigenerare il paesaggio salentino, creare posti di lavoro e garantire la sostenibilità a lungo termine del territorio, facendo della Provincia di Lecce un esempio di innovazione e resilienza agricola.

In questo modo, l’agricoltura salentina non solo tutelerebbe il paesaggio e l’ambiente, ma contribuirebbe anche a rafforzare l’economia locale e a rispondere alle sfide del cambiamento climatico

Antonio Bruno

 

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