martedì 9 marzo 2010

Perché no? Perchè non usare i tetti per mettere i pannelli solari?


Perché no? Perchè non usare i tetti per mettere i pannelli solari?
di Antonio Bruno*

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Abstract Riassunto
Fino ad ora l'installazione dei pannelli solari sugli edifici agricoli è marginale se non addirittura inesistente. Attualmente, San Francisco ha 1.350 tetti solari per un totale di 7.050 MW di energia, ma come quantità è solo al terzo posto, dietro Los Angeles e San Diego.
Preliminare ad ogni discorso sulla utilizzazione delle energie alternative in agricoltura, resta il forte impegno della politica e dei saperi ad avviare nuove e più organiche ed integrate ricerche, di sviluppo delle tecnologie, di utilizzazione industriale dei prodotti agricoli. L’anello di congiunzione in questa sfida dovrebbe essere rappresentato dai Dottori Agronomi e i Dottori Forestali della Puglia.

Solo attraverso il contributo dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali i Comuni si potranno dotare di adeguati strumenti di pianificazione urbanistica, allo scopo di arginare il diffondersi del fotovoltaico "selvaggio" e, più in generale, dell'installazione incontrollata degli impianti di energia rinnovabile.
Se i Comuni si muoveranno in questa direzione, noi Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali attraverso la raccolta di alcune informazioni preliminari relative alla media dei consumi annui dell'azienda interessata, alla presenza di capannoni e di tetti dell'impresa, ai terreni di proprietà per installare l'impianto, alle eventuali coperture in eternit da sostituire e all'esposizione a Sud dei tetti saremo in grado di dimensionare l'impianto in termini di potenza da installare ESCLUSIVAMENTE SUI TETTI DEI FABBRICATI RURALI senza intaccare i terreni agricoli.

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I Dottori Agronomi e i Dottori Forestali della Puglia sono consapevoli del ruolo decisivo che sono in grado di giocare l’energia che si può ricavare dal sole e dal vento nella partita legata al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto e nella sfida planetaria dei cambiamenti climatici .
Per questa ragione è necessario fare in modo, attraverso l’azione convinta di noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali, che l'impresa agricola da una parte deve essere convinta che è in grado di svolgere un ruolo sociale insostituibile contribuendo a non inquinare e dall'altra con la necessità di valorizzare la propria multifunzionalità attraverso nuove e diverse forme di reddito.
E’ proprio per questi motivi che ieri, martedì 09 marzo 2010 alle ore 16.00 nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari, c’è stata la giornata informativa sulle attività e prospettive per i dottori agronomi e dottori forestali nel settore del fotovoltaico completamente integrato in ambienti urbani ed extraurbani con particolari applicazioni al mondo dell'agricoltura sulle Costruzioni Rurali: serre, capannoni.
Hanno partecipato come relatori D. De Marco esperto di impianti elettrici; V. Barile (esperto di ingegneria edile); D. Montemurro ABB (esperto in componentistica) e C. Pagliara (esperto in sistemi elettronici, inverter e moduli fotovoltaici).
Sono stati approfonditi i temi riguardanti l’impatto ambientale; il rientro economico dell'investimento; l’applicazioni già esistenti e il ruolo delle banche.
In questa fase è necessario che attraverso una consapevolezza che deriva da una corretta informazione ad opera dei Dottori Agronomi e i Dottori Forestali gli agricoltori pugliesi possano cominciare a scoprire l'energia solare. C’era stata anche la presenza di una banca che si è candidata ad accompagnarli.
La domanda che ci poniamo è: “Si cominceranno a installare i pannelli solari sulle costruzioni agricole ? “ E perché non farlo?
L'idea per prendere piede nel mondo agricolo deve partire dalla consapevolezza dall'impennata dei prezzi registrati dalle energie fossili e dalle emissioni inquinanti nell’atmosfera generate dalla loro combustione. Fino ad ora l'installazione dei pannelli solari sugli edifici agricoli è marginale se non addirittura inesistente. In effetti grazie ai Bandi del Piano di sviluppo rurale Asse III – Misura 311 che prevede Diversificazione in attività non agricole e Realizzazione di nuovi impianti e l’acquisto di attrezzature per la produzione e la vendita di energia, limitati ad una potenza di 1MW gli agricoltori sono spinti a procedere in tal senso e i tecnici a progettare soluzioni che prevedano l’affacciarsi dell’eolico e del fotovoltaico sui tetti delle costruzioni rurali. In Puglia per gli investimenti a valere sulla produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili è previsto un volume massimo di investimento pari a 1 milione di euro (Reg. CE n. 70/01).
Abbiamo esempi nel mondo che dimostrano la validità di integrare nei tetti i pannelli fotovoltaici infatti secondo una relazione di prossima uscita, San Francisco ha la più grande quantità di tetti solari per abitante di ogni città della California. Attualmente, San Francisco ha 1.350 tetti solari per un totale di 7.050 MW di energia, ma come quantità è solo al terzo posto, dietro Los Angeles e San Diego. Ma, su base pro capite, San Francisco ha circa sei volte più tetti solari di Los Angeles.
Ancora una volte giunge dagli Stati Uniti la dimostrazione che quando la politica vuol far qualcosa di buono per l’ambiente, ci mette molto poco a metterla in pratica. E la Regione Puglia con il bando di cui ho riferito promuove un azione simile da accogliere con favore a patto che i pannelli vengano integrati nei tetti delle costruzioni rurali.
Nella nostra regione i vecchi tetti in lamiera o cotto sono più facilmente adattabili a "tetti solari" di quanto non avvenga oggi in altre regioni settentrionali.
Preliminare ad ogni discorso sulla utilizzazione delle energie alternative in agricoltura, resta il forte impegno della politica e dei saperi ad avviare nuove e più organiche ed integrate ricerche, di sviluppo delle tecnologie, di utilizzazione industriale dei prodotti agricoli. E' proprio nel settore delle energie rinnovabili che il rapporto industria-agricoltura deve essere più saldo; perché è su questo rapporto che si gioca l'avvenire del Paese nei prossimi anni. L’anello di congiunzione in questa sfida dovrebbe essere rappresentato dai Dottori Agronomi e i Dottori Forestali della Puglia.
Sino ad oggi noi tutti abbiamo letto annunci del tipo “Avete un terreno agricolo? Volete darlo in affitto o venderlo, a prezzi vantaggiosi, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico? Contattatemi “. C’è stata un’esplosione di questo tipo di offerte e insieme a questo è avvenuto che un grido d’allarme è salito dal Consiglio Provinciale di Lecce del 24 febbraio 2010 che ha approvato all'unanimità, una deliberazione in materia di installazione di impianti per l'energia rinnovabile sul territorio salentino.
Solo attraverso il contributo dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali i Comuni si potranno dotare di adeguati strumenti di pianificazione urbanistica, allo scopo di arginare il diffondersi del fotovoltaico "selvaggio" e, più in generale, dell'installazione incontrollata degli impianti di energia rinnovabile.
Se i Comuni si muoveranno in questa direzione, noi Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali attraverso la raccolta di alcune informazioni preliminari relative alla media dei consumi annui dell'azienda interessata, alla presenza di capannoni e di tetti dell'impresa, ai terreni di proprietà per installare l'impianto, alle eventuali coperture in eternit da sostituire e all'esposizione a Sud dei tetti saremo in grado di dimensionare l'impianto in termini di potenza da installare ESCLUSIVAMENTE SUI TETTI DEI FABBRICATI RURALI senza intaccare i terreni agricoli.
Perché pensare solo al terreno? perché non usare anche i tetti per mettere i pannelli solari? Ci sarebbe una minor perdita di terreno agricolo. E SIAMO NOI Dottori Agronomi e Dottori Forestali A DIRVI: perché NO?

*Dottore Agronomo

Bibliografia
Olivier Bertrand Elettricità dal sole: si attiva l'agricoltura
Andrea Fugaro I vantaggi del solare per le aziende agricole
F.C. Dalla fiera di Verona una proposta per l'avvenire: Le energie rinnovabili per lo sviluppo dell'agricoltura Apulia 1981

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