Gli Agronomi indicano le linee guida
per la progettazione di cibo dei prossimi anni. Approvata la Carta mondiale
Le proposte degli agronomi
Città
come luoghi dove si produce cibo Il futuro dell'agricoltura sarà sempre più
tecnologico, quello delle città sempre più 'green'. Ed Expo è un modello per le
città di domani. Per questo proponiamo, ed Expo ci ha dimostrato che è
possibile, di organizzare la produzione di cibo nei centri urbani e nelle
periferie: fattorie verticali, orti, biotopi urbani resilienti e flussi
veicolari ad energia pulita possono rappresentare una risposta concreta al tema del nutrimento del Pianeta.
Biodiversità
La sostenibilità delle scelte del futuro necessitano di un investimento
concreto sulla conservazione della biodiversità delle specie agricole
coltivate. Ogni miglioramento sull’utilizzo del patrimonio genetico deve essere
sviluppato in aziende agricole agro bio diverse. Un percorso che potrà
concretizzarsi ed essere sviluppato soprattutto con la riqualificazione delle
città delle aree degradate in ambiti urbani senza identità.
Sicurezza
alimentare L’educazione alimentare diventi una materia obbligatoria nelle
scuole e nei percorsi formativi a livello di comunicazione del sapere sugli
alimenti. Devono essere creati centri di informazione nei luoghi del consumo in
modo da garantire indipendenza e trasparenza al cittadino consumatore.
I dieci principi fissati dal
documento
Numero 1
Per il cibo e la salute L’agronomo,
in qualità di progettista del cibo, assicura l’ottimizzazione dei processi
produttivi lungo tutta la filiera agroalimentare, difendendo i principi di
un’alimentazione sana e nutriente, che soddisfi le necessità alimentari globali
riducendo gli scarti e garantisca la salubrità delle produzioni e la salute ed
il benessere del consumatore.
Numero 2
Per la sostenibilità
L’agronomo nello svolgimento della propria attività deve applicare azioni che non
depauperano le risorse del pianeta in modo da garantire i bisogni del presente
senza compromettere la possibilità di soddisfare quelli delle generazioni
future.
Numero 3
Per la biodiversità L’agronomo
assicura la custodia della biodiversità; si impegna a sviluppare e tramandare
la diversità genetica per il cibo e per l’agricoltura e garantisce per le
generazioni future “la variabilità fra tutti gli organismi viventi, inclusi,
ovviamente, quelli del sottosuolo, dell’aria, gli ecosistemi acquatici,
terrestri e marini ed i complessi ecologici dei quali fanno parte” (CBD, Rio de
Janeiro, 1992).
Numero 4
Per il suolo L’agronomo
assicura la protezione e la gestione sostenibile del suolo e la conservazione
delle sue capacità di svolgere funzioni o servizi economici, ambientali,
sociali e culturali.
Numero 5
Per il paesaggio L’agronomo
salvaguarda il valore “territorio-cultura” come frutto della sedimentazione di
fattori storici, sociali ed istituzionali del contesto locale e promuove la
valorizzare delle identità locali tramite la conservazione del territorio
rurale e delle sue tradizioni.
Numero 6
Uso sociale della genetica
L’agronomo utilizza le tecniche di miglioramento genetico per finalità coerenti
e migliorative delle condizioni ambientali e socio-culturali delle popolazioni
del pianeta senza favorire situazioni di colonialismo economico nei confronti
delle popolazioni più deboli delle aree in ritardo di sviluppo.
Numero 7
Uso sociale della tecnologia
L’agronomo assicura che l’utilizzo della tecnologia e delle pratiche innovative
non costituisca asimmetria informativa tale da essere utilizzata a fini
economici per la prevaricazione di soggetti più deboli e per ridurre la
capacità di esercitare i loro diritti fondamentali.
Numero 8
Indipendenza intellettuale
ed autonomia professionale L’agronomo nell’esercizio della professione,
escludendo ogni vincolo o limitazione, assicura le migliori condizioni per
valorizzare la componente intellettuale che caratterizza la sua opera. Ha il dovere
di conservare la propria autonomia di giudizio, tecnica e intellettuale, e di
difenderla da condizionamenti esterni di qualunque natura.
Numero 9
Per la sapienza L’agronomo
riconosce il dovere di formarsi ed aggiornarsi costantemente al fine di
garantire un elevato livello qualitativo alla propria attività, nel pubblico
interesse del corretto esercizio della professione e della propria dignità
professionale.
Numero 10
Spirito di colleganza
L’agronomo assicura nel riconoscere la comune identità professionale assicura
la solidarietà fra i colleghi di tutto il mondo, promuovendo collaborazione fra
agronomi e mutuo soccorso, non solo dal punto di vista professionale ma anche
sociale e familiare.
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