sabato 9 giugno 2012

Recupero, conservazione, selezione e salvaguardia del patrimonio olivicolo

5. Recupero, conservazione, selezione e salvaguardia del patrimonio olivicolo


5.1 Il progetto

E' ormai accertato che il successo della moderna olivicoltura è legato alle capacità produttive degli impianti, all'adattamento degli alberi alle condizioni pedo-climatiche tipiche della zona ed al loro facile adeguamento alle innovazioni di tecnica colturale. Per avvicinarsi a questi obiettivi è evidente che occorre anche un'attività di miglioramento genetico mirata ad individuare e selezionare genotipi e/o cloni di olivo superiori, cioè dotati di caratteristiche fisiologiche, biologiche ed agronomiche particolari ed in grado di innalzare lo standard qualitativo della produzione di olio extra vergine.

Recentemente, si è osservato che, seppur lentamente, l'evoluzione della struttura olivicola salentina ha portato ad una progressiva riduzione del numero delle cultivar autoctone coltivate e che, nei nuovi impianti in modo rilevante, si è provveduto alla loro completa sostituzione con cultivar provenienti da altre zone olivicole italiane. Tali scelte hanno certamente contribuito a risolvere rapidamente alcuni problemi tecnico-economici, ma se proiettate nel tempo, potranno provocare la perdita di numerose cultivar d'origine locale, con un'inevitabile e grave erosione genetica. Questa perplessità, ha suscitato nella Camera di Commercio di Lecce una forte preoccupazione, al punto da promuovere un'apposita convenzione di ricerca con l'Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura di Lecce e con l'Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose del C.N.R. di Scandicci (Fi), affinché, in tempi brevi, si realizzasse un progetto per l'identificazione, il recupero, la selezione e la salvaguardia del patrimonio olivicolo autoctono del Salento.

Nella convenzione vengono indicati i seguenti obiettivi progettuali:

1. identificare quanto è rimasto del germoplasma olivicolo autoctono del Salento, recuperarlo e tutelarlo attraverso la realizzazione di un campo di conservazione;

2. selezionare cloni di "Cellina" e "Ogliarola" rispondenti alle esigenze ambientali della zona ed in grado di assicurare omogeneità genetica e di aumentare la produttività degli impianti con gli obiettivi di ridurre i costi di produzione e migliorare la qualità dell'olio.

5.1.1 Metodologia

Nell'autunno 1999 è iniziato il censimento del germoplasma. L'attività, preceduta dalla consultazione bibliografica, è stata condotta con la collaborazione di olivicoltori e tecnici su aree significative del territorio salentino. Questa fase è stata particolarmente complessa oltre che per la vastità degli impianti, per la diversa espressione fenotipica, che indubbiamente è condizionata dalle eterogenee situazioni pedo-climatiche del territorio e per la diffusa abitudine di assegnare alle piante di olivo locali sinonimie con le varietà principali. Per il corretto monitoraggio della fase di censimento, sono state organizzate delle operazioni propedeutiche che hanno reso omogenee le zone olivicole anche per la frequenza varietale e la tipologia degli impianti. L'azione ha consentito di effettuare un'estesa ricognizione sul germoplasma olivicolo tradizionale.

L'intervento, sicuramente parziale, ha portato, in questa prima fase, a risultati importanti sia nell'ottica del recupero di varietà autoctone, sia della scoperta di fenotipi particolari, e sia, infine, nell'individuazione di esemplari di olivo veri patriarchi dell'olivicoltura salentina. Si tratta di esemplari ritenuti di eccezionale importanza storica, culturale e paesaggistica e tutti appartenenti al gruppo delle varietà autoctone del Salento sopravvissute nei secoli. Il lavoro di campo è stato quindi mirato prevalentemente al recupero di varietà ancestrali, del materiale autoctono e di probabili selezioni delle cultivar "Ogliarala" e "Cellina". Accertata l'identità dei genotipi, sono iniziate le fasi di descrizione morfologica e di recupero delle piante. Per ciascuna pianta madre. utilizzando apposite schede, sono stati riportati i dati relativi alla descrizione morfologica delle foglie, dei frutti e dell'endocarpo. Successivamente la caratterizzazione è stata confrontata con le indicazioni riportate in letteratura, verificando le eventuali sinonimie con testi di recente pubblicazione. Al momento, questa verifica ha permesso di confermare che tutti i genotipi di olivo recuperati si possono considerare autoctoni del Salento. Per l'intervento di recupero, si è provveduto a prelevare, da ciascuna pianta madre, le marze necessarie per la successiva fase di moltiplicazione in vivaio.

5.1.2 Risultati

L'attività di censimento ha condotto, nel primo anno, all'individuazione di 32 fenotipi così ripartiti: 14 di germoplasma autoctono e 18 selezioni clonali. L'indagine negli oliveti provinciali ha portato all'individuazione, oltre che del germoplasma delle due varietà da olio a drupa piccola, la Cellina di Nardò e l'Ogliarola Leccese, anche all'importante recupero di varietà a drupa grossa, segnalate in letteratura: la Butirra di Melpignano, la Usciana e la Cornola (Tab.n.2).

Si tratta per queste ultime. di varietà "residuali" del vasto germoplasma provinciale del passato e a forte rischio di estinzione: basta ricordare come lo Jovino nei suoi studi sulla olivicoltura salentina, considerava la Cornola pressocchè scomparsa dal territorio. Attualmente questa varietà è stata individuata nei territori di Lequile, Castrì di Lecce, Sternatia e Andrano. Analoghe considerazioni valgono per la varietà a drupa grossa denominata Butirra di Melpignano, la cui presenza è stata rilevata in agro di Melpignano e di Martano, e la Usciana individuata nei comuni di Supersano e di Ruffano. La ricerca "in campo" ha portato inoltre alla individuazione di 7 tipologie di germoplasma con caratteristiche fenotipiche particolari (portamento, forma e dimensioni delle foglie, forma e dimensioni della drupa). per le quali non risultano riscontri in letteratura e che, pertanto, sono da ritenersi genotipi autoctoni. A tali genotipi, in corso di caratterizzazione, è stata attribuita una codifica di identificazione o, qualora esistente, la denominazione attribuita localmente.

Il progetto di Selezione clonale, mirato alle due varietà principali, ha portato, in questa prima fase, alla individuazione di 18 piante che saranno oggetto di confronto e selezione: 8 di Cellina e 10 di Ogliarola (Tabella n.3).

5.2 Descrizione del germoplasma autoctono

La descrizione del germoplasma autoctono è stata preceduta da un'accurata consultazione della bibliografia disponibile. Per le caratteristiche generali della pianta (vigoria, portamento, sviluppo, ecc.), le osservazioni sono state effettuate in campo; viceversa, per la definizione dei caratteri morfologici, che illustravano la conformazione delle foglie, dei frutti e dell'endocarpo (forma, dimensione, curvatura, superficie, ecc.), si è fatto ricorso ad un adeguato campione di materiale vegetale che è stato utilizzato per le misurazioni (dimensione, peso, ecc) effettuate in laboratorio. Infine, per compilare le schede descrittive, è stata seguita la metodologia utilizzata da altri autori (Barranco, Cimato, 1993 - 1997) mediandola, per conseguire maggiore chiarezza nelle schede, con quella di recente messa a punto dal C.O.I. (Barranco, Cimato, Fiorino e Rallo, 1999). Allo scopo sono stati presi in esame: 4 caratteri dell'albero. 8 delle foglie, il dei frutti e 11 dell'endocarpo, riuniti, in forma sintetica nel prospetto seguente.

I valori biometrici sono riferibili alle condizioni ambientali ed agronomiche del luogo in cui la pianta è stata identificata e recuperata. Nella scheda descrittiva del genotipo viene, infine, indicata la zona nelle quali le piante sono state individuate.

Di seguito si riporta, in forma sintetica, la descrizione della metodologia utilizzata, mentre, per eventuali approfondimenti, si rimanda alla letteratura.

ALBERO: La descrizione e le osservazioni dell'albero sono state effettuate direttamente in campo. Sono stati presi in considerazione tra i caratteri qualitativi la vigoria (facendo riferimento alle dimensioni dell'albero e alla capacità delle branche e dei rami di crescere in lunghezza e in diametro), il portamento dei rami (distribuzione naturale delle branche e dei rami) e la densità della chioma, nonché il carattere quantitativo di lunghezza degli internodi.

FOGLIA ADULTA: Le osservazioni delle foglie sono state effettuate durante il periodo primaverile. Considerato che nell'olivo alcune caratteristiche delle foglie variano molto in funzione dell'età e della posizione che occupano sul ramo a frutto, i rilievi morfologici sono stati effettuati su campioni di 30 foglie prelevate dalla porzione mediana del ramo produttivo di un anno, scelto all'altezza del rilevatore. Inoltre, la morfologia delle foglie risente della vigoria dei rami su cui sono inserite (succhioni e polloni).

FRUTTO: I rilievi sono stati condotti su 100 frutti con periodiche osservazioni effettuate da ottobre a gennaio. Per alcuni dati biometrici si e' fatto ricorso anche alla letteratura.

ENDOCARPO: I rilievi sono stati effettuati su 100 semi freschi prelevati all'epoca della raccolta dei frutti. Le osservazioni sono state riferite alla forma. simmetria, dimensione, posizione del diametro massimo, caratteristi-che della superficie. presenza e profondità dei solchi fibrovascolari, forma dell'apice e della base e quindi alla terminazione dell'apice.

5.2.1 Schede monografiche

• Cellina di Nardò

• Cellina di Nardò

• Ogliarola di Lecce

• Ogliarola di Lecce

• Cornola

• Butirra di Melpignano

• Usciana

• Santa Marina

• Sant'Anna

• Barone di Monteprofico

• Flamina

• Tondella

• Colozzese

• Ornella

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