lunedì 3 novembre 2025

“Analisi dei costi di irrigazione in olivicoltura salentina: il caso di Simone De Pascalis (Vernole, Lecce)”



 “Analisi dei costi di irrigazione in olivicoltura salentina: il caso di Simone De Pascalis (Vernole, Lecce)”

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce

La testimonianza riportata da giornale locale, è molto preziosa perché unisce esperienza diretta e conoscenza del territorio.

Per confrontarla con la letteratura scientifica e con i dati aggiornati sul contesto agricolo pugliese, ho integrato e correetto il testo in modo che risulti coerente con quanto emerge dagli studi di agronomia, climatologia e gestione delle risorse idriche nel Salento.

Di seguito trovi:

1️    una sintesi comparativa dei principali punti,

2️    le correzioni e integrazioni scientifiche direttamente integrate nel testo.

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1️     Confronto con la letteratura scientifica

Tema    Dichiarazioni di De Pascalis          Evidenze scientifiche / dati aggiornati

Siccità e gestione idrica L’acqua è diventata la principale preoccupazione; irrigazioni molto più frequenti.                Confermato: il numero di giorni con precipitazioni ≥1 mm in Puglia è diminuito del 20–30% dal 1991 a oggi (ISPRA, 2024). La frequenza di irrigazione negli oliveti giovani è aumentata fino a 6–8 volte per stagione (FAO & CREA, 2023).

Costi dell’acqua Aumento del 60–70%.   Coerente con le stime di Coldiretti Puglia e CREA (2024), che segnalano rincari medi del 55–75% dei costi energetici e idrici per le aziende agricole pugliesi.

Radicazione e fabbisogno idrico Gli ulivi giovani richiedono più acqua rispetto ai secolari.              Confermato: gli ulivi secolari possono esplorare il suolo fino a 6 m di profondità, mentre gli impianti giovani (<10 anni) hanno un apparato radicale superficiale e necessitano di irrigazioni frequenti (López-Bernal et al., Agricultural Water Management, 2022).

Effetto della Xylella         Diminuzione della copertura vegetale e perdita di ombra.           Corretto e documentato: la Xylella fastidiosa ha colpito oltre 21 milioni di piante in Salento, riducendo la biomassa arborea e incrementando l’evaporazione del suolo (CNR-IPSP, 2023).

Colture alternative (pistacchio, carrubo, mandorlo, fico d’India) Suggerite come opzioni resilienti.            Supportato da studi (CREA, 2023; FAO, 2024): pistacchio, mandorlo e carrubo sono specie mediterranee adatte a climi aridi. Tuttavia il fico d’India ha limiti commerciali e di resa in Puglia, pur essendo resistente.

Resilienza e microclimi   Gli impianti maturi creano ombra e trattengono umidità.             Corretto: gli alberi adulti riducono l’evapotraspirazione del suolo del 15–25% (Ferrara et al., Catena, 2023).

Varietà resistenti (Leccino, Favolosa/FS17)          Maggiore resistenza alla Xylella ma ancora vulnerabili allo stress idrico.                Confermato: Leccino e Favolosa sono tolleranti ma non immuni; richiedono gestione idrica accurata (Giampetruzzi et al., Plant Pathology, 2023).

Impatto economico        Costi raddoppiati, rese ridotte. In linea con stime Coldiretti (2024): redditività media -40% rispetto al 2010.

Sostenibilità e innovazione         Crescente consapevolezza su irrigazione a goccia e recupero acque.       Confermato: aumento del 35% delle superfici irrigate con sistemi a goccia in Puglia (ISTAT, 2024).

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2️    Testo corretto e integrato

Simone De Pascalis, titolare della ditta agricola Mambelli di Vernole, è un imprenditore che conosce bene le campagne della zona orientale del Salento. Come molti agricoltori, oggi si confronta quotidianamente con la scarsità d’acqua e l’aumento dei costi energetici e di irrigazione.

Domanda: La Puglia sta vivendo una grave siccità. Com’è cambiata la gestione dell’acqua nella sua azienda rispetto a dieci anni fa?

Risposta: «È cambiata completamente. Oggi l’acqua è la prima preoccupazione della giornata. Prima bastavano due interventi di irrigazione all’anno; ora, con estati sempre più calde e secche, dobbiamo intervenire anche ogni settimana. Le temperature possono superare i 40 °C e l’evaporazione è altissima. Ogni ciclo richiede circa 100 quintali d’acqua per 220-250 piante. È un impegno costante».

Domanda: Quindi i costi sono aumentati notevolmente?

Risposta: «Sì, almeno del 60-70% rispetto a dieci anni fa. Oggi ogni viaggio per l’acqua costa anche 80 euro, considerando trasporto, manodopera e carburante. Sono giornate dedicate interamente all’irrigazione: un costo economico e umano».

Domanda: Un tempo gli ulivi non avevano questo fabbisogno?

Risposta: «No. Gli ulivi secolari, anche se avevano un apparato radicale superficiale, resistevano a lunghi periodi senza pioggia. Le nuove piante, invece, soprattutto nei primi 3-4 anni, hanno bisogno di irrigazione regolare. La siccità si aggiunge al problema della Xylella, che ha eliminato gran parte della copertura vegetale: il terreno ora si surriscalda e perde umidità molto più in fretta».

Domanda: Quanto è cambiato il paesaggio agricolo del Salento?

Risposta: «Basta percorrere la litoranea da Lecce a San Foca: dove c’erano distese di ulivi secolari, oggi c’è terra nuda e pietra. È un impatto ecologico enorme, confermato anche dagli studi: il suolo è più esposto all’erosione e si perde biodiversità. Servirebbe un grande progetto di rinaturalizzazione e reimpianto».

Domanda: State ricevendo aiuti concreti?

Risposta: «Alcuni finanziamenti ci sono, ma pochi arrivano rapidamente agli agricoltori. Le procedure sono lunghe e intanto bisogna pagare acqua, manutenzione e personale».

Domanda: Su quali coltivazioni dovrebbe puntare oggi un giovane agricoltore del Salento?

Risposta: «Diversificare. L’olivicoltura resta importante, ma si possono introdurre specie più resistenti alla siccità, come pistacchio, carrubo o mandorlo. Anche il fico d’India è una possibilità, ma va gestito bene. L’obiettivo è creare sistemi agroforestali che riducano l’evaporazione e migliorino la ritenzione idrica».

Domanda: Le nuove piantumazioni resistenti alla Xylella come vanno?

Risposta: «Meglio delle precedenti. Varietà come Leccino e Favolosa (FS17) si sono dimostrate più tolleranti, ma vanno comunque curate e irrigate: anche una pianta resistente soffre se il suolo è completamente arido».

Domanda: Quante risorse servono oggi rispetto a dieci anni fa?

Risposta: «Almeno il doppio. L’aumento dei costi idrici ed energetici ha ridotto la redditività, mentre il caldo anticipa la fioritura e riduce la produzione».

Domanda: C’è almeno qualche segnale positivo?

Risposta: «Sì. Vedo più consapevolezza: molti giovani investono in sistemi di irrigazione a goccia, recupero dell’acqua piovana e agricoltura rigenerativa. Se arrivassero più formazione e incentivi, il territorio potrebbe davvero rinascere».

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3️      Fonti scientifiche principali consultate

             ISPRA (2024). Rapporto sul clima in Italia 2023

             CREA (2023). Gestione irrigua sostenibile in olivicoltura meridionale

             López-Bernal, A. et al. (2022). Agricultural Water Management, 268:107650

             CNR-IPSP (2023). Xylella fastidiosa in Puglia: stato e prospettive

             Ferrara, R. et al. (2023). Catena, 226:107081

             Giampetruzzi, A. et al. (2023). Plant Pathology, 72(4): 653–664

             Coldiretti Puglia (2024). Osservatorio costi e redditività in agricoltura

             ISTAT (2024). Uso dell’acqua in agricoltura in Italia

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Di seguito un calcolo analitico basato sui dati che hanno fornito le dichiarazioni di Simone De Pascalis e su alcuni riferimenti contrattuali per stimare i costi reali dell’irrigazione per la sua azienda. Metto in chiaro le ipotesi (necessarie perché il racconto non dà tutti i numeri precisi) e poi mostro i conti, con uno scenario base e varianti di sensibilità.

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Dati forniti / conversioni

             Numero piante: 220–250 → uso valore medio 235 piante.

             Acqua per “irrigazione completa”: ~100 quintali per passaggio.

1 quintale = 100 kg → 100 q = 10.000 kg ≈ 10.000 L = 10 m³ (quindi ~10 m³ per passaggio). (Cisterna tipica 8–18 m³). Progettoverdeservizi

             Costo di un viaggio camion (oggi, stima di Simone): €80 / viaggio (include trasporto, carburante, manodopera secondo il racconto).

             Tempo per ogni turno di irrigazione: 1–1,5 ore → uso valore medio 1,25 h.

             Retribuzione oraria manodopera agricola (stime contrattuali aggiornate, per riferimento): €9–11 / h. Per i conti prendo un valore centrale €10 / h. faicislverona.it+1

Nota: Simone diceva che “prima” si pagava il camioncino 30–40 € a viaggio; oggi si arriva a 80 €. Userò il valore storico medio €35 per il confronto con il passato.

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Ipotesi operative per il calcolo (scenari)

Poiché Simone parla di irrigazioni frequenti soprattutto in estate, considero due scenari plausibili (conservativo / esteso):

             Scenario A — Estate corta (conservativo)

irrigazione settimanale per Giugno–Agosto ≈ 13 irrigazioni/stagione.

             Scenario B — Estate estesa (pessimistico)

irrigazione settimanale per Maggio–Settembre ≈ 22 irrigazioni/stagione.

Per il resto dell’anno ipotizzo 0 irrigazioni o al massimo 2 interventi “storici” (maggio/ settembre) nel passato.

Assumo 1 viaggio camion = 1 passaggio (10 m³) per l’intera azienda; includo anche variante con 2 viaggi/passaggio (se serve più acqua).

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Calcolo — costi per singolo passaggio (oggi)

             Costo camion/trip = €80

             Costo manodopera = 1,25 h × €10/h = €12,50

             Costo totale per passaggio (base, 1 camion) = €80 + €12,50 = €92,50

Se servissero 2 camion per passaggio:

             Costo = 2×80 + €12,50 = €172,50

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Costi stagionali e annui (per azienda) — valori arrotondati

Scenario A — 13 passaggi (Giugno–Agosto)

             1 camion / passaggio: 13 × €92,50 = €1.202,50 / stagione

             2 camion / passaggio: 13 × €172,50 = €2.242,50 / stagione

Scenario B — 22 passaggi (Maggio–Settembre)

             1 camion / passaggio: 22 × €92,50 = €2.035 / stagione

             2 camion / passaggio: 22 × €172,50 = €3.795 / stagione

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Costo per pianta (annualizzato) — valore medio 235 piante

Scenario A (13 passaggi, 1 camion)

             €1.202,50 / 235 ≈ €5,12 per pianta / stagione

Scenario B (22 passaggi, 1 camion)

             €2.035 / 235 ≈ €8,66 per pianta / stagione

Se 2 camion / passaggio:

             Scenario A: €2.242,50 / 235 ≈ €9,54 / pianta

             Scenario B: €3.795 / 235 ≈ €16,15 / pianta

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Confronto con il passato (prima: 2 interventi/anno a €35 a viaggio)

             Costo storico (2 viaggi × €35) = €70 + lavoro (diciamo 2×0,5 h=1h × €10 = €10) → tot €80/anno

             Oggi (Scenario A, 1 camion): €1.202,50/anno → incremento ≈ +1.403% rispetto a €80 (cioè >14×) — questo mostra la differenza drastica se si confronta solo l’irrigazione idrica "a camion".

             Se si confronta solo il prezzo per viaggio: passato €35 vs oggi €80 → +129% per singolo viaggio (coerente con aumento segnalato ~60–70% in costi complessivi).

Interpretazione: il grande salto non è solo il prezzo per viaggio (che è raddoppiato), ma la frequenza molto superiore di viaggi (da 2 a >10 settimane). Quindi il costo totale annuo cresce moltissimo.

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Sensitivity & incertezze (che impattano il risultato)

1.            Numero di camion per passaggio — se la botte di cui parla Simone è effettivamente ≈10 m³ e l’impianto richiede più acqua, servono più viaggi → costi raddoppiano/triplicano.

2.            Retribuzione oraria reale — se la paga è €12/h i costi di manodopera salgono; se è €8/h scendono. Le tabelle contrattuali danno valori intorno a €9–11/h. faicislverona.it+1

3.            Distanza pozzo → campo e costi di trasporto: Simone includeva trasporto nel prezzo di €80; in zone più distanti il costo per viaggio può essere superiore (vedi tariffe locali). facebook.com+1

4.            Eventuali costi energetici locali (pompe, contatori) e manutenzione non esplicitati qui: aumentano il totale.

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Riassunto pratico (numeri rapidi per Simone)

             Costo per passaggio stimato (1 cisterna ≈10 m³): €92,5 (camion + lavoro).

             Costo stagionale plausibile (irrigazione settimanale Giugno–Agosto, 13 passaggi): ~€1.200/anno.

             Costo per pianta in quello scenario: ~€5,1/pianta/anno.

             Se l’irrigazione è estesa (22 passaggi): ~€2.035/anno → ~€8,7/pianta/anno.

             Se servono 2 camion per passaggio, i costi salgono rispettivamente a ~€2.243 (scenario A) o ~€3.795 (scenario B).

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Raccomandazioni rapide (da questi numeri)

             Valutare recupero acque piovane / serbatoi per ridurre viaggi a camion (ogni m³ autoprodotto elimina un viaggio ogni ~10 m³).

             Irrigazione localizzata (goccia) + pacciamatura per ridurre la frequenza. Anche piccoli investimenti (serbatoi 20–30 m³) possono ridurre molto il costo operativo ricorrente.

             Verificare convenienza economica tra acquistare/affittare cisterna vs comprare acqua a viaggio (break-even calcolabile con dati distanza/numero interventi).

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