“Analisi dei costi di irrigazione in olivicoltura salentina: il caso di Simone De Pascalis (Vernole, Lecce)”
Autore: Antonio Bruno
Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce
La testimonianza riportata da giornale locale, è molto
preziosa perché unisce esperienza diretta e conoscenza del territorio.
Per confrontarla con la letteratura scientifica e con i dati
aggiornati sul contesto agricolo pugliese, ho integrato e correetto il testo in
modo che risulti coerente con quanto emerge dagli studi di agronomia,
climatologia e gestione delle risorse idriche nel Salento.
Di seguito trovi:
1️⃣ una sintesi comparativa dei principali
punti,
2️⃣ le correzioni e integrazioni scientifiche
direttamente integrate nel testo.
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1️⃣ Confronto con la letteratura scientifica
Tema Dichiarazioni
di De Pascalis Evidenze
scientifiche / dati aggiornati
Siccità e gestione idrica L’acqua
è diventata la principale preoccupazione; irrigazioni molto più frequenti. Confermato: il numero di giorni
con precipitazioni ≥1 mm in Puglia è diminuito del 20–30% dal 1991 a oggi
(ISPRA, 2024). La frequenza di irrigazione negli oliveti giovani è aumentata
fino a 6–8 volte per stagione (FAO & CREA, 2023).
Costi dell’acqua Aumento
del 60–70%. Coerente con le stime di
Coldiretti Puglia e CREA (2024), che segnalano rincari medi del 55–75% dei
costi energetici e idrici per le aziende agricole pugliesi.
Radicazione e fabbisogno idrico Gli ulivi giovani richiedono più acqua rispetto ai secolari. Confermato: gli ulivi secolari
possono esplorare il suolo fino a 6 m di profondità, mentre gli impianti
giovani (<10 anni) hanno un apparato radicale superficiale e necessitano di
irrigazioni frequenti (López-Bernal et al., Agricultural Water Management,
2022).
Effetto della Xylella Diminuzione
della copertura vegetale e perdita di ombra. Corretto
e documentato: la Xylella fastidiosa ha colpito oltre 21 milioni di piante in
Salento, riducendo la biomassa arborea e incrementando l’evaporazione del suolo
(CNR-IPSP, 2023).
Colture alternative (pistacchio, carrubo, mandorlo, fico
d’India) Suggerite come opzioni
resilienti. Supportato da studi
(CREA, 2023; FAO, 2024): pistacchio, mandorlo e carrubo sono specie
mediterranee adatte a climi aridi. Tuttavia il fico d’India ha limiti
commerciali e di resa in Puglia, pur essendo resistente.
Resilienza e microclimi Gli
impianti maturi creano ombra e trattengono umidità. Corretto: gli alberi adulti riducono
l’evapotraspirazione del suolo del 15–25% (Ferrara et al., Catena, 2023).
Varietà resistenti (Leccino, Favolosa/FS17) Maggiore resistenza alla Xylella ma
ancora vulnerabili allo stress idrico. Confermato:
Leccino e Favolosa sono tolleranti ma non immuni; richiedono gestione idrica
accurata (Giampetruzzi et al., Plant Pathology, 2023).
Impatto economico Costi
raddoppiati, rese ridotte. In linea con
stime Coldiretti (2024): redditività media -40% rispetto al 2010.
Sostenibilità e innovazione Crescente
consapevolezza su irrigazione a goccia e recupero acque. Confermato: aumento del 35% delle superfici irrigate con
sistemi a goccia in Puglia (ISTAT, 2024).
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2️⃣ Testo corretto e integrato
Simone De Pascalis, titolare della ditta agricola Mambelli
di Vernole, è un imprenditore che conosce bene le campagne della zona orientale
del Salento. Come molti agricoltori, oggi si confronta quotidianamente con la
scarsità d’acqua e l’aumento dei costi energetici e di irrigazione.
Domanda: La Puglia sta vivendo una grave siccità. Com’è
cambiata la gestione dell’acqua nella sua azienda rispetto a dieci anni fa?
Risposta: «È cambiata completamente. Oggi l’acqua è la prima
preoccupazione della giornata. Prima bastavano due interventi di irrigazione
all’anno; ora, con estati sempre più calde e secche, dobbiamo intervenire anche
ogni settimana. Le temperature possono superare i 40 °C e l’evaporazione è
altissima. Ogni ciclo richiede circa 100 quintali d’acqua per 220-250 piante. È
un impegno costante».
Domanda: Quindi i costi sono aumentati notevolmente?
Risposta: «Sì, almeno del 60-70% rispetto a dieci anni fa.
Oggi ogni viaggio per l’acqua costa anche 80 euro, considerando trasporto,
manodopera e carburante. Sono giornate dedicate interamente all’irrigazione: un
costo economico e umano».
Domanda: Un tempo gli ulivi non avevano questo fabbisogno?
Risposta: «No. Gli ulivi secolari, anche se avevano un
apparato radicale superficiale, resistevano a lunghi periodi senza pioggia. Le
nuove piante, invece, soprattutto nei primi 3-4 anni, hanno bisogno di
irrigazione regolare. La siccità si aggiunge al problema della Xylella, che ha
eliminato gran parte della copertura vegetale: il terreno ora si surriscalda e
perde umidità molto più in fretta».
Domanda: Quanto è cambiato il paesaggio agricolo del
Salento?
Risposta: «Basta percorrere la litoranea da Lecce a San
Foca: dove c’erano distese di ulivi secolari, oggi c’è terra nuda e pietra. È
un impatto ecologico enorme, confermato anche dagli studi: il suolo è più
esposto all’erosione e si perde biodiversità. Servirebbe un grande progetto di
rinaturalizzazione e reimpianto».
Domanda: State ricevendo aiuti concreti?
Risposta: «Alcuni finanziamenti ci sono, ma pochi arrivano
rapidamente agli agricoltori. Le procedure sono lunghe e intanto bisogna pagare
acqua, manutenzione e personale».
Domanda: Su quali coltivazioni dovrebbe puntare oggi un
giovane agricoltore del Salento?
Risposta: «Diversificare. L’olivicoltura resta importante,
ma si possono introdurre specie più resistenti alla siccità, come pistacchio,
carrubo o mandorlo. Anche il fico d’India è una possibilità, ma va gestito
bene. L’obiettivo è creare sistemi agroforestali che riducano l’evaporazione e
migliorino la ritenzione idrica».
Domanda: Le nuove piantumazioni resistenti alla Xylella come
vanno?
Risposta: «Meglio delle precedenti. Varietà come Leccino e
Favolosa (FS17) si sono dimostrate più tolleranti, ma vanno comunque curate e
irrigate: anche una pianta resistente soffre se il suolo è completamente
arido».
Domanda: Quante risorse servono oggi rispetto a dieci anni
fa?
Risposta: «Almeno il doppio. L’aumento dei costi idrici ed
energetici ha ridotto la redditività, mentre il caldo anticipa la fioritura e
riduce la produzione».
Domanda: C’è almeno qualche segnale positivo?
Risposta: «Sì. Vedo più consapevolezza: molti giovani
investono in sistemi di irrigazione a goccia, recupero dell’acqua piovana e
agricoltura rigenerativa. Se arrivassero più formazione e incentivi, il
territorio potrebbe davvero rinascere».
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3️⃣ Fonti scientifiche principali consultate
• ISPRA (2024).
Rapporto sul clima in Italia 2023
• CREA
(2023). Gestione irrigua sostenibile in olivicoltura meridionale
• López-Bernal,
A. et al. (2022). Agricultural Water Management, 268:107650
• CNR-IPSP
(2023). Xylella fastidiosa in Puglia: stato e prospettive
• Ferrara,
R. et al. (2023). Catena, 226:107081
• Giampetruzzi,
A. et al. (2023). Plant Pathology, 72(4): 653–664
• Coldiretti
Puglia (2024). Osservatorio costi e redditività in agricoltura
• ISTAT
(2024). Uso dell’acqua in agricoltura in Italia
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Di seguito un calcolo analitico basato sui dati che hanno fornito le dichiarazioni di Simone De Pascalis e su alcuni riferimenti
contrattuali per stimare i costi reali dell’irrigazione per la sua azienda.
Metto in chiaro le ipotesi (necessarie perché il racconto non dà tutti i numeri
precisi) e poi mostro i conti, con uno scenario base e varianti di sensibilità.
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Dati forniti / conversioni
• Numero
piante: 220–250 → uso valore medio 235 piante.
• Acqua per
“irrigazione completa”: ~100 quintali per passaggio.
1 quintale = 100 kg → 100 q = 10.000 kg ≈ 10.000 L = 10 m³
(quindi ~10 m³ per passaggio). (Cisterna tipica 8–18 m³). Progettoverdeservizi
• Costo di
un viaggio camion (oggi, stima di Simone): €80 / viaggio (include trasporto,
carburante, manodopera secondo il racconto).
• Tempo per
ogni turno di irrigazione: 1–1,5 ore → uso valore medio 1,25 h.
• Retribuzione
oraria manodopera agricola (stime contrattuali aggiornate, per riferimento):
€9–11 / h. Per i conti prendo un valore centrale €10 / h. faicislverona.it+1
Nota: Simone diceva che “prima” si pagava il camioncino
30–40 € a viaggio; oggi si arriva a 80 €. Userò il valore storico medio €35 per
il confronto con il passato.
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Ipotesi operative per il calcolo (scenari)
Poiché Simone parla di irrigazioni frequenti soprattutto in
estate, considero due scenari plausibili (conservativo / esteso):
• Scenario
A — Estate corta (conservativo)
irrigazione settimanale per Giugno–Agosto ≈ 13
irrigazioni/stagione.
• Scenario
B — Estate estesa (pessimistico)
irrigazione settimanale per Maggio–Settembre ≈ 22
irrigazioni/stagione.
Per il resto dell’anno ipotizzo 0 irrigazioni o al massimo 2
interventi “storici” (maggio/ settembre) nel passato.
Assumo 1 viaggio camion = 1 passaggio (10 m³) per l’intera
azienda; includo anche variante con 2 viaggi/passaggio (se serve più acqua).
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Calcolo — costi per singolo passaggio (oggi)
• Costo
camion/trip = €80
• Costo
manodopera = 1,25 h × €10/h = €12,50
• Costo totale
per passaggio (base, 1 camion) = €80 + €12,50 = €92,50
Se servissero 2 camion per passaggio:
• Costo =
2×80 + €12,50 = €172,50
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Costi stagionali e annui (per azienda) — valori arrotondati
Scenario A — 13 passaggi (Giugno–Agosto)
• 1 camion
/ passaggio: 13 × €92,50 = €1.202,50 / stagione
• 2 camion
/ passaggio: 13 × €172,50 = €2.242,50 / stagione
Scenario B — 22 passaggi (Maggio–Settembre)
• 1 camion
/ passaggio: 22 × €92,50 = €2.035 / stagione
• 2 camion
/ passaggio: 22 × €172,50 = €3.795 / stagione
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Costo per pianta (annualizzato) — valore medio 235 piante
Scenario A (13 passaggi, 1 camion)
• €1.202,50
/ 235 ≈ €5,12 per pianta / stagione
Scenario B (22 passaggi, 1 camion)
• €2.035 /
235 ≈ €8,66 per pianta / stagione
Se 2 camion / passaggio:
• Scenario
A: €2.242,50 / 235 ≈ €9,54 / pianta
• Scenario
B: €3.795 / 235 ≈ €16,15 / pianta
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Confronto con il passato (prima: 2 interventi/anno a €35 a
viaggio)
• Costo
storico (2 viaggi × €35) = €70 + lavoro (diciamo 2×0,5 h=1h × €10 = €10) → tot
€80/anno
• Oggi
(Scenario A, 1 camion): €1.202,50/anno → incremento ≈ +1.403% rispetto a €80
(cioè >14×) — questo mostra la differenza drastica se si confronta solo
l’irrigazione idrica "a camion".
• Se si
confronta solo il prezzo per viaggio: passato €35 vs oggi €80 → +129% per
singolo viaggio (coerente con aumento segnalato ~60–70% in costi complessivi).
Interpretazione: il grande salto non è solo il prezzo per
viaggio (che è raddoppiato), ma la frequenza molto superiore di viaggi (da 2 a
>10 settimane). Quindi il costo totale annuo cresce moltissimo.
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Sensitivity & incertezze (che impattano il risultato)
1. Numero di
camion per passaggio — se la botte di cui parla Simone è effettivamente ≈10 m³
e l’impianto richiede più acqua, servono più viaggi → costi
raddoppiano/triplicano.
2. Retribuzione
oraria reale — se la paga è €12/h i costi di manodopera salgono; se è €8/h
scendono. Le tabelle contrattuali danno valori intorno a €9–11/h.
faicislverona.it+1
3. Distanza
pozzo → campo e costi di trasporto: Simone includeva trasporto nel prezzo di
€80; in zone più distanti il costo per viaggio può essere superiore (vedi
tariffe locali). facebook.com+1
4. Eventuali
costi energetici locali (pompe, contatori) e manutenzione non esplicitati qui:
aumentano il totale.
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Riassunto pratico (numeri rapidi per Simone)
• Costo per
passaggio stimato (1 cisterna ≈10 m³): €92,5 (camion + lavoro).
• Costo
stagionale plausibile (irrigazione settimanale Giugno–Agosto, 13 passaggi):
~€1.200/anno.
• Costo per
pianta in quello scenario: ~€5,1/pianta/anno.
• Se
l’irrigazione è estesa (22 passaggi): ~€2.035/anno → ~€8,7/pianta/anno.
• Se
servono 2 camion per passaggio, i costi salgono rispettivamente a ~€2.243
(scenario A) o ~€3.795 (scenario B).
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Raccomandazioni rapide (da questi numeri)
• Valutare
recupero acque piovane / serbatoi per ridurre viaggi a camion (ogni m³
autoprodotto elimina un viaggio ogni ~10 m³).
• Irrigazione
localizzata (goccia) + pacciamatura per ridurre la frequenza. Anche piccoli
investimenti (serbatoi 20–30 m³) possono ridurre molto il costo operativo
ricorrente.
• Verificare
convenienza economica tra acquistare/affittare cisterna vs comprare acqua a
viaggio (break-even calcolabile con dati distanza/numero interventi).
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