sabato 5 gennaio 2013

Meditazioni di un Dottore Agronomo sul pezzo scritto dal collega Donatello Sandroni



Meditazioni di un Dottore Agronomo sul pezzo scritto dal collega Donatello Sandroni

Ho letto il tuo pezzo “Meditazioni di un giornalista: la Direttiva "Usi sostenibili"
Non la faccio lunga. Non sono d’accordo su questa difesa dei contadini. Primo i contadini sono gli imprenditori agricoli a titolo principale poco più di 900mila persone in tutta Italia e gestiscono pochissima superficie agricola. La maggior parte del Paesaggio rurale è in mano agli Hobby Farmers.
E che dire dei pesticidi e del loro uso. Sai perfettamente che basta frequentare un corso di poche ore per avere l’autorizzazione a usare (o abusare) i fitofarmaci e gli erbicidi.
Io ti posso dire della Provincia di Lecce dove lavoro io e riporto parte della relazione FLORA SPONTANEA NEGLI OLIVETI DEL SALENTO: ANALISI DEL CONTINGENTE FLORISTICO DEL 1977 E SITUAZIONE ATTUALE
Analizzando qualitativamente la flora relativa ai due periodi studiati, il corteggio floristico del 1977 evidenzia specie tipiche della macchia mediterranea, spesso presente ancora sui bordi dei campi e quindi utilizzata come siepe o bordura del campo per segnare i confini.
Invece, gli oliveti moderni sono generalmente privi di siepi, se non con qualche lembo di muretto a secco che ancora resiste, ospitando e fungendo esso stesso come rifugio per flora e fauna. La flora che li caratterizza è composta da specie annuali, in genere di piccole dimensioni, con ciclo vitale breve, caratterizzate da grande produzione di semi e abituate a vivere in ambienti con disturbo antropico frequente. Aumentano anche le specie esotiche presenti e il loro valore di copertura”
Io stesso ho fatto una proposta che puoi leggere qui:
Io abito nella Terra che subisce i veleni dell’ILVA di Taranto e quelli della Centrale a carbone FEDERICO II di Brindisi che non sono niente in confronto a ciò che viene messo in atto dai “poveri contadini” per assoluta inconsapevolezza.
Abbiamo affidato il Paradiso Terrestre in mano ai CHIMICI e PIROMANI che bruciano i residui dell’oliveto ammorbando l’aria.
Io penso che c’è bisogno di mettere fine a questo scempio e che ciò potrà accadere solo se tutte le pratiche agricole nel Paesaggio Agrario saranno preventivamente prescritte e successivamente verificate dai Dottori Agronomi. Non c’è da fare altro. Aver lasciato il Paesaggio Agrario in mano alla logica del mercato e della finanza ha generato i danni che sono sotto gli occhi di tutti.
Cari saluti
Antonio Bruno

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