domenica 17 aprile 2011

Com’è arrivata la lenticchia nel Salento leccese?


Com’è arrivata la lenticchia nel Salento leccese?



La storia dell’uomo moderno inizia alla fine dell’ultima glaciazione

La storia dell’uomo moderno, così come lo conosciamo ora inizia 30mila anni fa man mano che i ghiacci si ritiravano alla fine dell’ultima glaciazione, l’uomo lentamente abbandonò l’Africa, passando attraverso il medio Oriente per colonizzare l’Europa e ricongiungersi con gli uomini che erano rimasti in Europa nonostante la glaciazione.



Gli uomini primitivi conoscevano in modo profondo le piante

Il più grosso insediamento di questi uomini che erano cacciatori e raccoglitori era a nord dell’Iraq e a sud della Turchia e in parte anche Siria e Libano. Questi uomini conoscevano le piante in maniera molto più profonda di quanto le conosciamo noi oggi.



La tecnologia per costruire arco e frecce richiedeva la conoscenza delle piante

Per fare un semplice arco e frecce bisognava conoscere una tecnologia sulle piante rappresentata dal cercare e trovare i legni più flessibili ed elastici per fare l’arco, trovare delle liane con cui fare delle corde da utilizzare come corda dell’arco e un legno rigido, dritto e molto duro per fare le frecce. Inoltre dovevano avere i collanti, derivati dalle resine delle piante e da cenere che servivano per attaccare le punte di selce sulla freccia.



I piccoli villaggi Neolitici

In questo periodo i piccoli villaggi neolitici che erano composti quasi elusivamente da un gruppo familiare allargato, quindi una sorta di patriarcato o matriarcato allargato, con 20 – 30 persone al massimo, si spostavano in continuazione per seguire i flussi stagionali degli animali nelle loro migrazioni. I flussi erano naturalmente determinati dalla ricerca del cibo di cui si nutrivano gli animali.



L’agricoltura è una rivoluzione fatta dalle donne

Con molta probabilità furono le donne che fecero una scoperta fondamentale notando che nei punti che erano stati utilizzati per accumulare le piante dell’anno precedente utilizzate per nutrirsi e dove venivano gettati i resti delle piante utilizzate nel precedente anno, crescevano delle piante simili a quelle da cui erano stati raccolti i frutti o i semi di cui si erano nutriti.
Questa semplice osservazione darà origine a una rivoluzione per l’uomo che è la rivoluzione neolitica che è basata su una tecnologia ovvero l’agricoltura.

L’agricoltura contiene contenuti tecnologici e cognitivi estremamente elevati.

Nell’immaginario collettivo l’agricoltura è considerata ecologica, bucolica insomma tutto sommato romantica è in realtà è un’azione che contiene contenuti tecnologici e cognitivi estremamente elevati. L’uomo ha imparato a modificare la terra, a portare proprio in quella terra l’acqua per irrigare le piante, insieme a tutto ciò che è necessario sapere per organizzare una produzione agricola e l’ha fatto tutto sommato in un tempo relativamente breve di qualche centinaio di anni.
La lenticchia

Una delle prime piante che sono state coltivate dall’uomo è stata la lenticchia che quando vive insieme alle altre piante, in condizioni naturali, soffre la loro competizione, ma che con le condizioni che si vennero a creare nell’ultimo periodo dell’ultima glaciazione che fu un periodo secco e caldo, la lenticchia riuscì a sopravvivere ed ad affermarsi come pianta alimentare.
Le prime lenticchie

Le prime lenticchie ad essere coltivate dall’uomo erano molto piccole, molto più piccole delle lenticchie che conosciamo oggi, e avevano il difetto di non germinare subito, perché avevano una cosiddetta dormienza, o seme duro, che impediva loro di germinare immediatamente dopo essere state seminate nel terreno.
Oltre alla durezza dei semi c’era il problema che i baccelli della lenticchia quando giungevano a maturazione di aprivano e quindi buona parte del raccolto andava perso.
L’aumento della popolazione nei villaggi neolitici tra il Tigri e l’Eufrate

Questa rivoluzione permise ai villaggi neolitici di raggiungere la popolazione di qualche migliaio di abitanti in tre quattro generazioni, che a quei tempi significavano 100 – 150 anni e non di più.
Se oggi andiamo in quella che viene definita la culla dell’agricoltura, ovvero tra le sorgenti dei fiumi Tigri ed Eufrate e le montagne della Turchia, possiamo notare dagli scavi archeologici un aumento della popolazione dei villaggi che passarono da poco più di 100 persone ad averne più di mille.
Il villaggio di Abureia

Il villaggio di Abureia databile 9mila 10mila anni prima di Cristo aveva una popolazione superiore ai 10mila abitanti. La lenticchia è stata la causa di questa straordinaria crescita della popolazione per il fatto che ha un grande valore nutritivo.
La lenticchia nella Bibbia

La lenticchia era molto apprezzata dai popoli dell’antichità tanto da essere nominata nella Bibbia nella Genesi, capitolo 25, dove Esaù vende il proprio diritto di primogenitura al fratello Giacobbe proprio per un piatto di lenticchie e questo ci fa pensare a quanto questo seme sia stato importante.


La lenticchia dei romani

I romani continuarono a considerare la lenticchia molto importante tanto che gli strati più poveri della popolazione si nutrivano si nutrivano di una zuppa di lenticchia e di un'altra zuppa che si chiamava puls che era fatta da una farina mista di cereali e legumi. Romani prima di conoscere il pane mangiavano la puls, cioè una zuppa di cereali. La base normale della puls era il farro (farratum) ma si poteva fare con il miglio (pouls fitilia) oppure con la semola (alica).
Questo alimento poteva essere cotto nella semplice acqua, oppure con il latte, e spesso invece di far cuocere il cereale in grani interi, lo si macinava, senza però eliminare la crusca. Secondo le possibilità, insieme alla segale o ai cereali, si mescolavano uova, formaggio e miele (puls punico).
Quelli che mangiavano il plus venivano chiamati pulsettarium da cui è venuto poi polenta.
Ma come è arrivata la lenticchia nel Salento leccese?

Ma come è arrivata la lenticchia nel Salento leccese? I primi ritrovamenti di lenticchia datano circa 13.500 anni prima di Cristo ma sappiamo anche che 9.500 anni prima di Cristo si sono ritrovati in Grecia giacimenti di lenticchia di tipo selvatico coltivata dagli uomini.
La lenticchia nella foce del Danubio

Dai ritrovamenti si è accertato che 7.500 anni prima di Cristo la lenticchia era presente alle foci del Danubio da cui seguendo il corso di questo fiume si è sparsa per tutta l’Europa.
Nella nostra Penisola è arrivata nel 6.000 avanti Cristo in Sicilia con ogni probabilità portato da popolazioni pre fenicie che noti navigatori che portavano il seme da una parte all’altra del Mediterraneo.

La lenticchia nel fiume Nilo

Un altro flusso di diffusione della lenticchia ha seguito il corso del fiume Nilo ed è arrivata ad essere coltivata al tempo dei Faraoni ovvero circa 3.500 anni prima di Cristo e da qui è stata diffusa sino all’Etiopia dove si è ulteriormente diversificata.

La lenticchia in Asia

Un altro ramo di diffusione della lenticchia è quello asiatico dove si è diffusa verso l’India raggiungendo la penisola Indocinese in tempi molto più recenti ovvero circa 2.500 anni fa.

La diffusione della lenticchia associata alla pastorizia

La coltivazione della lenticchia pare sia associata alla pastorizia e ci sono una serie di evidenze scientifiche che legano la diffusione di lenticchia in Italia legata alla pastorizia e alla transumanza.
Se noi vediamo la distribuzione dei reperti archeologici della lenticchia a partire dal Medio Oriente per arrivare in Europa vi sono diversi tipi di lenticchia in parallelo a quelli che sono i gruppi sanguigni umani o alrtri geni che sono usati come marcatori nell’uomo e che sono usati per studiare le migrazioni dell’uomo preistorico.
In tempi recenti alcune lenticchie tipiche delle Isole siciliane di Pantelleria e Linosa danno indicazioni genetiche suffragate dai reperti storici con indicazioni di tipo economico riscontrabili con la letteratura storica del Regno delle due Sicilie.

La lenticchia oggi

Oggi la lenticchia è un legume che nel mediterraneo sta perdendo importanza, le ragioni risiedono nel fatto che ha una coltivazione che è abbastanza difficile e perché non da grandi produzioni. Secondo i dati forniti dalla FAOSTAT (FAO) la produzione mondiale di lenticchie è stimata in 3,8 milioni di tonnellate. Una diffusione c’è ancora nei paesi del nord Africa, il paese che produce più lenticchie è l’India seguito dal Canada e la Turchia.
In Italia vi sono delle lenticchie tipiche come quella di Altamura infatti sino a non molti anni fa in Italia la regione che produceva più lenticchie era la Puglia seguita dalla Sicilia

La ‘lenticchia di Altamura’

La ‘lenticchia di Altamura’ pur essendo a rischio di estinzione è ancora presente nella lista dei prodotti alimentari tradizionali italiani.
Negli anni 1930- 1950 il 20% della produzione di lenticchia italiana proveniva dalla Puglia che esportava anche negli USA, Australia e Canada.
La ‘lenticchia di Altamura’ era prodotta in diverse aree della Murgia e non solo ad Altamura
La macrosperma ‘lenticchia di Altamura’ è citata in tutti i vecchi libri di colture erbacee italiani (es. Pantanelli 1944, Baldoni e Giardini 1981) ed era quotata alla borsa merci di Bari e Bologna.
La lenticchia di Altamura è una delle piante presenti nell’Allegato 8 del PSR Puglia 2007 2013 i cui custodi quindi possono accedere ai finanziamenti previsti dal Bando pubblico per la presentazione di domande di aiuto ASSE II MIGLIORAMENTO DELL’AMBIENTE E DELLO SPAZIO RURALE MISURA 214 Pagamenti Agroambientali AZIONE 3 Tutela della biodiversità http://www.regione.puglia.it/web/files/agricoltura/bandobiodiversita2011.pdf



di Antonio Bruno, Dottore Agronomo (Esperto in diagnostica urbana e territoriale titolo Universitario International Master's Degree IMD in Diagnostica Urbana e territoriale Urban and Territorial Diagnostics).

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