giovedì 3 ottobre 2013

Istituto Tecnico Agrario “G. Presta” Lecce 21/09/2013 Visita guidata e osservazioni presso gli oliveti situati a Sud-Est di Gallipoli interessati da un disseccamento della chioma


Istituto Tecnico Agrario
“G. Presta”
Lecce

21/09/2013
Visita guidata e osservazioni presso gli oliveti situati a Sud-Est di Gallipoli interessati da un disseccamento della chioma



Il 21/09/2013, il sottoscritto Prof. Vincenzo Mello, docente di Fitopatologia ed Entomologia agraria, insieme al Dirigente Scolastico Prof. Walter Livraghi e agli alunni delle quinte classi dell’Istituto Tecnico Agrario “G. Presta” di Lecce, ha effettuato un sopralluogo presso gli oliveti situati a Sud-Est di Gallipoli interessati da un disseccamento della chioma.
La prima visita ha interessato gli olivi nei dintorni della stazione di servizio ESSO “Li Sauli” sulla S.S. Gallipoli-Leuca. Le piante hanno una circonferenza del tronco di cm 150-200 e presentano la chioma con gravi disseccamenti riguardanti alcuni rami o addirittura intere branche.


La prima osservazione che gli alunni hanno fatto è che le foglie secche, delle parti interessate, si sono accartocciate a sigaretta e sono rimaste attaccate ai rami. Ciò vuol dire che il ramo si è disidratato repentinamente, tanto da non dare il tempo necessario alla foglia di formare il cuscinetto di abscissione e cadere, come spesso avviene in risposta della pianta a sofferenze di varia natura.


Molti rami secchi presentano, oltre alle foglie, anche le olive rinsecchite. Ciò fa pensare che il disseccamento di quei rami è avvenuto circa un mese fa. 


Molti rametti di due anni, con le drupe in accrescimento, presentano un disseccamento basipeto. L’estremità è del tutto secca mentre andando verso la base le foglie e le olive sono sempre meno disidratate. E’ come se il rametto fosse stato strozzato da un qualcosa che non permette il flusso normale della  linfa.
 Spesso questi rametti si ergono da rami del tutto verde o viceversa si vedono rametti verde che partono da rami quasi secchi.


Gli  studenti hanno messo in pratica le loro nozioni e armati di forbici da pota e coltelli da innesto hanno prelevato un po’ di materiale da osservare. Dapprima hanno effettuato delle sezioni oblique, a becco di clarino, alla base dei rami sofferenti ma non del tutto secchi per rinvenire eventuali imbrunimenti nel tessuto legnoso. Ciò avrebbe potuto far pensare ad una malattia fungina che insinuandosi con le ife nei vasi xilematici possa averli ostruiti impedendo così la salita della linfa grezza, costituita principalmente da acqua e sali minerali. La Tracheo-verticilliosi è una malattia dovuta al Verticillium dahliae che attacca molte piante sia erbacee e sia arboree tra cui anche l’olivo e da una sintomatologia molto simile a quella in esame. Ma, dall’osservazione macroscopica, non sono stati individuati imbrunimenti anulari dei cerchi legnosi che possano ricondurci a questa patologia.


Continuando ad esaminare le chiome malate è stato osservato un sensibile attacco da Fleotribo (Phloeotribus scarabaeoides). All’ascella di molti rametti si rinvengono profonde ed estese erosioni di alimentazione dell’Insetto e molte di queste hanno permesso la penetrazione del batterio Pseudomonas savastanoi che causa la Rogna dell’olivo, consistente in evidenti escrescenze tumorali legnose. L’infestazione da parte di quest’Insetto, insieme all’Ilesino bruno (Hylesinus oleiperda), potrebbe provocare disseccamenti dei rametti e/o la loro caduta, sotto l’azione del vento e la colatura delle mignole che sono le infiorescenze dell’olivo. Non è da escludere quindi pensare che l’azione di questi Insetti, aggravata da quella della Rogna, possano aver fatto seccare all’inizio i rametti e poi via via i rami sempre più grandi fino ad interessare le branche o addirittura l’intera chioma, come abbiamo potuto osservare in altri oliveti di zone limitrofe.


La Zeuzzera pyrina o Rodilegno giallo è una farfalla le cui larve, scavando gallerie nel legno e tranciando i vasi legnosi, potrebbero causare gravi ed estesi disseccamenti della chioma. All’osservazione però non sono stati individuati molti fori di areazione o di sfarfallamento dell’Insetto. I pochi fori osservati sono vecchi e interessano alcuni rami del tutto verdi. In questo caso è difficile pensare che sia il Rodilegno giallo il responsabile di tutto ciò.


Inoltre, nei tre oliveti della zona ispezionati, sono state rinvenute, sulla nuova vegetazione dei polloni e dei succhioni, macchie gialle sulle foglie e in corrispondenza di esse, sulla pagina inferiore, imbrunimenti ben definiti. Osservando prima con le lenti contafili in campo e poi con lo stereo-microscopio nel laboratorio dell’Istituto si notava che  i peli stellati cadevano facilmente evidenziando leggere escrescenze del tessuto fogliare.
Gli olivi che ricadono nell’areale dove si è notata per prima la manifestazione sono stati potati drasticamente o addirittura capitozzati. Le piante hanno reagito emettendo una grande quantità di polloni e succhioni. Ma anche su questi ultimi si nota la medesima sintomatologia con disseccamenti di alcuni giovani rami incastonati tra quelli verdi.


Gli olivi che non sono stati potati, ricadenti sempre nella stessa zona, presentano quasi tutta la chioma disseccata e qua e la si evidenziano rametti ancora verdi. Spesso questi si notano all’estremità di grossi rami assurgenti del tutto secchi. In entrambi i casi i polloni sono molto vigorosi, sia i selvatici e sia i gentili, anche se su questi ultimi si osservano gli ingiallimenti sopra menzionati. Questi farebbero pensare a una lieve micro carenza e comunque di poca importanza dal punto di vista fitopatologico. 


Tantomeno si può pensare ad inquinamento della falda o del terreno perché avremmo dovuto assistere alla morte dell’intera pianta, compresa la radice. Invece dal piede degli olivi nascono molti polloni vigorosi e sani che però possono seccare dopo due-tre anni. 
Ovviamente gli Istituti di ricerca, le Università, il Servizio Fitosanitario Regionale, ecc. dovranno approfondire le indagini con esami di laboratorio per individuare con sicurezza l’agente responsabile, biotico o abiotico che sia per poter intervenire opportunamente per circoscrivere e bloccare la patologia.
Tornando a Lecce, tra l’uscita per Galatina e quella per San Donato sono stati individuati diversi olivi con la medesima sintomatologia.
Anche sulla strada provinciale San Donato-Copertino sono stati individuati molti olivi con parziali disseccamenti della chioma. Anche queste mostrano un notevole attacco da Fleotribo e/o Ilesino.
Sappiamo bene che non bisogna fare allarmismi inutili e dannosi ma sarebbe auspicabile che questo problema venga affrontato tempestivamente e risolto quanto prima. Una cosa è certa, questa manifestazione il sottoscritto l’ha notata da circa quattro-cinque anni ed interessava solo un’esigua superficie in località “La Castellana”, mentre ora investe diversi chilometri quadrati di superficie.
Prof. Mello Vincenzo
Alunni partecipanti:
Classe V A: Ciurlia Mirko, Corciulo Alexander, Della Giorgia Filippo, Durante Federico, Mandrà Monia, Marzo Biagio, Nicolì Marco, Rizzello Alberto, Romano Andrea, Tridici Samuele, Zecca Lorenzo e Zezza Matteo.

Classe V B: Aprile Alessandro, De Santis Kevin, D’Ospina Alessandro, Elia Serafino, Iasi Luca, Mariani Salvatore, Martina Gabriele, Miccoli Carlo, Pagano Alessio, Pinzi Giorgio, Sansone Biagio, Savarelli Angelo, Sicuro Andrea, Simone Ferderico, Stabile Adriano, Tondo Samuel e Vantaggiato Federico.

1 commento:

  1. Per quanto riguarda le foglie accartocciate e rimaste attaccate e' normale per l'olivo in quanto ha un compoetamento stomatico isoidrico; se fosse stato un mandorlo la siccita' lo avrebbe indotto a perdere le foglie. Per quanto riguarda la punta dei germogli secca non si tratta di un fungo ma di un dittero cecidomide, la resseliella oleisuga



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