Antonio Bruno è Laureato in Scienze Agrarie Dottore Agronomo iscritto all'Ordine di Lecce - Esperto in diagnostica urbana e territoriale e studente all'Università del Salento del Corso di laurea in Viticultura ed Enologia
martedì 11 agosto 2015
UNISALENTO dott. Giuseppe Ciccarella: Nanovettori liberi di viaggiare e colpire come dei missili, si spera, selettivamente i batteri rilasciando specifiche sostanze anti-Xylella.
Attività e progetti di ricerca dell’Università del Salento
Dott. Giuseppe Ciccarella1,2
1Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, Università del Salento
2CNR-NANOTEC, Istituto di Nanotecnologia del CNR
Il ruolo dell’Università del Salento nel Progetto finanziato dalla Regione Puglia TAPASS (Tecnologie Abilitanti per Produzioni Agroalimentari Sicure e Sostenibili) consiste nello sviluppo di rimedi innovativi basati su nanovettori, vale a dire particelle piccolissime, più piccole dei batteri di grandezza comparabile con quella di un virus. La tecnologia del nano-vettore è l’ultima frontiera della ricerca farmacologica in quanto consente di amplificare l’effetto di un farmaco sia per efficacia che per selettività. Il tutto si traduce in dosi minime da somministrare alla pianta.
I nanovettori UniSalento sono fatti con materiali atossici, biocompatibili ed estremamente economici al fine di produrre una soluzione sostenibile sia sul piano economico che su quello ambientale.
Studi preliminari condotti nei nostri laboratori hanno dimostrato la mobilità dei nanovettori nei vasi xilematici, senza che la pianta reagisca distruggendoli o inglobandoli.
I nanovettori sono pertanto liberi di viaggiare e colpire come dei missili, si spera, selettivamente i batteri rilasciando specifiche sostanze anti-Xylella.
A questa attività si affianca una attività di “intelligence”, vale a dire lo sviluppo di metodologie per la diagnosi precoce dell’infezione batterica.
Ad oggi siamo in grado di riscontrare la Xylella anche da una singola foglia di materiale infetto sfruttando specifiche molecole emesse dai batteri per via del loro metabolismo. Nei prossimi mesi testeremo questa metodologia su una vasta popolazione di ulivi con l’intento di verificarne l’efficacia sul campo.
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