lunedì 1 luglio 2019

L’osservatorio di Italia Nostra Puglia per andare oltre Xylella

Il Presidente di Italia Nostra Puglia Avv. Cosimo Manca



Il Cnr ha registrato che alcune piante di Acacia saligna sono secche ed altre sono fortemente interessate da disseccamento. Acacia saligna è pianta tipica della macchia mediterranea salentina che rischia di scomparire.

Sempre il Cnr rende noto che particolarmente grave è, negli ultimi tempi, la diffusione a macchia d’olio, a Lecce e in provincia, in particolare nelle aree pubbliche e ai bordi delle strade, del disseccamento degli oleandri.
Anche da Galatina (Le) si ha notizia di oleandri in via di disseccamento perché infettati dal batterio Xylella.
Ed infine il Cnr ha registrato e reso noto che decine di specie sono attaccate dal batterio, come la poligala (Polygala myrtifolia), il rosmarino (Rosmarinus officinalis), l’oleandro (Nerium oleander).
Il Consiglio Regionale Pugliese di Italia Nostra

L’iniziativa di Italia Nostra Puglia

Il Salento leccese  è un ecosistema ed il conflitto fra artificialità e naturalità è massimo a causa di perdita di biodiversità, di qualità dei servizi ecosistemici e di resilienza.
C’è la necessità e l’urgenza di sviluppare servizi ecosistemici, attraverso il rafforzamento della rete ecologica, delle infrastrutture verdi , per la conservazione e l’efficienza dell’uso delle risorse naturali, ciclo dell’acqua, suolo, aria.
Sviluppare reti multifunzione: infrastrutture verdi, valori ecologici, valori identitari, culturali e sociali
Contrastare il consumo di suolo per edilizia con il verde e l’ agricoltura.
Rafforzare la biodiversità .
La partecipazione dei cittadini è necessariamente alla base dei progetti di rigenerazione e di paesaggio: responsabilità condivise fra i vari attori , amministrazioni, progettisti, produttori, cittadini .

Da febbraio 2019 Italia Nostra Puglia ha istituito l’osservatorio della sanità vegetale che intende promuovere l’avvio di una reale rigenerazione del paesaggio.
L’osservatorio unisce le competenze tecniche non solo di agronomi e fitopatologi, ma anche di paesaggisti ed economisti, affinché lavorino in sinergia per formulare delle proposte su come gestire questa situazione.

Antonio Bruno

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