giovedì 3 novembre 2011

La nuova PAC deve servire a far diventare proprietari agricoli i giovani


La nuova PAC deve servire a far diventare proprietari agricoli i giovani



Tutti i politici che si interessano di agricoltura, nessuno escluso, dicono che la proposta per la riforma della Politica agricola comune presentata dalla Commissione europea va cambiata. L’ha detto anche l’on Paolo De Castro lunedì 31 ottobre 2011 al Museo del Vino Castello Monaci SS 7 Ter Km 44 – Salice Salentino dove l’ottimo Presidente del Gal Terra d’Arneo dott. Cosimo Durante ha riempito l’enorme sala convegni di un pubblico qualificato. A un certo punto si sono sentiti anche i fuochi d’artificio ma erano quelli di una cerimonia per un matrimonio.

Ma torniamo alla Politica agricola comune e diciamo a chiare lettere che cosa cambia e perché.

E’ noto che nel lontano 2003 l’Italia e tutti gli stati dell’Unione Europea hanno deciso che tutti gli Stati membri dovevano essere obbligati a passare a un sistema di pagamenti uniformi per ettaro stabilendo come ultimo termine utile l’anno 2019. Come tutti sappiamo oggi gli aiuti al contrario fanno riferimento alle rese storiche degli anni scorsi.

In Italia si danno aiuti agli agricoltori che incassano in media 400 euro a ettaro. E gli altri europei prendono più soldi o meno soldi? Come tutti sanno nel resto dell’Europa in media un agricoltore incassa meno di 300 euro. Questa realtà è stata citata più volte dalla Commissione Europea per giustificare il taglio delle risorse all'Italia.

Ma tutti in Italia prendono 400 euro a ettaro? No la situazione è differente a seconda della coltura che tanti anni fa veniva praticata come ad esempio un proprietario di un ettaro di terreno del Salento che era coltivato a tabacco nel periodo 2000-2002 beneficia attualmente di un aiuto superiore ai 2mila euro, mentre un proprietario di un ettaro di oliveto del Salento incassa mille euro all’anno, mentre un'area a pascolo di montagna non arriva, in media, a 250 euro. Alcune produzioni poi non ricevono nemmeno un euro.

Invece a partire dal 2014 tutte le superfici avranno diritto a un pagamento di base.

Dacian Ciolos, responsabile dell’ Unione Europea per l’agricoltura ha 42 anni ed è romeno e sapete che cosa ha detto? Potete leggerlo qui di seguito: “Il livello di sovvenzione per ettaro da voi è fra i più alti in Europa, supera i 400 euro contro una media di 270 - spiega -. Nel momento in cui è stato deciso di riequilibrare i pagamenti è normale che chi prendeva di più abbia qualcosa in meno e viceversa, no?”.

Ma non finisce qui! Per la prima volta nella storia della Pac, i contributi saranno sottoposti a un tetto massimo di 300mila euro.

"Se la logica dei pagamenti diretti è sostenere il reddito di chi lavora la terra, allora finanziare un'azienda con un milione di euro non è giustificabile", così il Commissario Dacian Cioloş ha spiegato questo provvedimento.

Io dico la mia sapendo di andare contro corrente e questa mia opinione la rivolgo a Paolo De Castro che ho salutato lunedì scorso e che mi ha sollecitato a continuare a scrivere delle questioni agricole e che nel luglio 2009 è eletto all'unanimità da tutti i gruppi politici Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.

Scrivo dell’agricoltura del Salento leccese perché la nuova PAC prevede che la quantità di euro degli aiuti dovrà rappresentare almeno il 5% del reddito globale del beneficiario degli aiuti che tradotto significa che ad un aiuto di 400 euro deve corrispondere un reddito dell’imprenditore di 8mila euro.

E allora prendiamo la coltivazione dell’olivo perché rappresenta il 60% della Superficie agraria utilizzata della Provincia di Lecce e un ettaro di oliveto tradizionale con i suoi 100 alberi di olivo. Ammettendo che questi alberi producano 100 quintali di olive, sapendo che quest’anno l’olio extra vergine spunta 3 euro http://www.teatronaturale.it/strettamente-tecnico/borsino-dell-olio/28-10-2011.htm e, anche a voler essere magnanimi, dopo aver raccolto dall’albero le olive si abbia come risultato il prodotto fatto tutto di olio extra vergine di oliva, otterremmo una produzione lorda vendibile di 4mila e 500 euro da ogni ettaro di oliveto. Ma da questo importo lordo c’è bisogno di sottrarre le spese ed ecco che il 5% del reddito dell’imprenditore sarebbe qualche centesimo di euro e quindi a tanto ammonterebbe l’aiuto Ue.

Capisce presidente De Castro? C’è da rivedere tutto. L’aiuto si dia a chi investe in agricoltura e a chi fa impresa dando lavoro ai giovani a quelli che fanno fruttare l’ azienda agricola. Come fare? Se si vuole il modo si trova e io so che il Presidente De Castro lo troverà. Si tolga l’aiuto a chiunque abbia più di 65 o 67 anni se aumenteranno l’età della pensione. Perché? Ma per favorire l’ingresso dei giovani che possono acquistare dall’anziano genitore e poi gestire l’azienda o a loro volta vendere a chi ha voglia di intraprendere in agricoltura.

Infine favorire in ogni modo i tantissimi ragionieri, vigili urbani, medici, architetti ed ingegneri che hanno un pezzo di terra e che nel Salento leccese sono gli unici che i soldi li prendono dalle loro tasche per acquistare macchine e attrezzi, fare migliorie alle loro aziende e per pagarsi gli affollatissimi corsi di agricoltura e per consultare i dottori agronomi. Già perché invece gli imprenditori agricoli professionali sapete perché chiamano i dottori agronomi? Solo per farsi fare le carte che servono a chiedere i soldi pubblici.

Nomisma di Prodi e De Castro ha chiamato questo fenomeno Hobby Farmers ma non è riuscita a far prendere in considerazione dall’Ue queste persone che sono moltissimi dei 220mila proprietari del Paesaggio rurale del Salento leccese. Una marea di cittadini elettori che non aspettano che una rappresentanza politica per poter fare valere i loro diritti che sono quelli di chi rende un servizio ecologico a tutta la collettività. Caro presidente De Castro l’economista Robert Costanza ha trovato il modo di calcolare quanto deve essere dato a ciascun proprietario per i servizi ecosistemici resi alla collettività. Perché non fare questo? Cosa impedisce l’applicazione di quanto la stessa Ue scrive e pubblicizza come in questo link si può verificare? http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/Eco-systems%20goods%20and%20Services/Ecosystem_IT.pdf

A me sembra che queste parole di Italo Calvino debbano fare riflettere il Presidente Paolo De Castro: «Un tempo solo chi godeva d'una rendita agricola poteva fare l'intellettuale, – pensò Quinto. – La cultura paga ben caro l'essersi liberata da una base economica. Prima viveva sul privilegio, però aveva radici solide. Ora gli intellettuali non sono borghesi e non sono proletari.»

Caro Presidente De Castro si lei ha ragione e, come abbiamo ascoltato nell’intervista, tutti insieme a lei dobbiamo lottare per la nostra agricoltura e sono certo che la sua azione cancellerà per sempre l’idea di rendita agricola, l’idea di un altro privilegio, sono certo che la sua azione nel Parlamento europeo incentiverà politiche che favoriscano e l’ingresso dei giovani in agricoltura, non senza aver ringraziato nel congedarli gli ultra sessantacinquenni ai quali deve essere garantito il meritato riposo e aver escluso dagli aiuti pubblici chi non investe in agricoltura ma prende i soldi di tutti noi per acquistare costosissime barche da crociera. Sono certo che anche lei è d’accordo che non si deve aggiungere ricchezza a chi ne ha già tanta che potrebbe impiegare per l’economia investendo nella sua azienda agricola invece che inseguire speculazioni finanziarie o peggio per prendere i soldi pubblici e metterli sotto un bel mattone.



di Antonio Bruno

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