Salice Salentino, la Doc verso i 50 anni «Storie di persone che fanno la differenza»
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C’è sempre un Arcangelo – per nostra
fortuna - a vegliare sulle umane cose. E anche stavolta la |
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regola non fa eccezione: perché sarebbe
stato Arcangelo De Castris, senatore del Regno d'Italia dalla XVII Legislatura,
con la sua azienda vitivinicola datata 1665 - fondata dall’avo duca Oronzo
Arcangelo Maria Francesco De Castris, conte di Lemos - a vagheggiare l’idea di
una denominazione che attribuisse valore unico e ineguagliabile a quel nettare
austero e fatto con l’accetta.
Figlio di quelle uve gagliarde e
profumate che spadroneggiano, nonostante tutto, nei territori a sud della
“siticulosa Apulia”: la “Puglia sitibonda” tanto cara al poeta Orazio. Così
almeno narra Wikipedia. La Doc vera e propria, però, arrivò nel 1976: tra
l’eventuale idea primigenia del senatore Arcangelo, che morì nel 1905, e
l’istituzione vera e propria della Doc Salice salentino, scorse in effetti un
oceano temporale di ben 71 anni. Era l’anno, per intenderci, in cui Steve Jobs
e Steve Wozniak fondavano la Apple in un garage della California, in Giappone
andava in onda la prima stagione di “Candy Candy” e il Presidente del Consiglio
dei ministri Giulio Andreotti sfondava il famoso tetto di cristallo, nominando
per la prima volta in Italia una donna ministro: Tina Anselmi, insegnante ed ex
sindacalista.
Cinquant’anni nominali, insomma, ma di
fatto secoli che hanno cambiato totalmente la faccia del mondo, ma non l’appeal
di una Doc che continua a raccontare in struttura,
persistenza e vigore gusto-olfattivo un
territorio che sta all’enologia come l’Egitto sta alle piramidi: quello del
Salice salentino.
Denominazione che si appresta appunto a
raggiungere le cinquanta primavere (nel 2026), celebrate con l’incontro “Verso
i 50 anni della Doc Salice Salentino”, tenutosi lo scorso 20 giugno,
nell’ambito del progetto “Produzioni di qualità e sviluppo locale” curato dal
Gal Terra d’Arneo. A dare il via ai lavori Cosimo Leuzzi, sindaco di Salice,
Stefano Minerva, presidente della Provincia, Eugenio Manieri, direttore del
Consorzio di Tutela Salice salentino Doc, cui hanno fatto seguito le relazioni
dei
rappresentanti del mondo agricolo, economico
e accademico, con interventi di Cosimo Durante, presidente Gal Terra d’Arneo e
del Comitato tecnico per i 50 anni della Doc, del Distretto agroalimentare
jonico-salentino
- nella persona del suo presidente
Pantaleo Piccinno – di Paolo
De Castro, economista, già ministro e
oggi presidente di Nomisma, di Alessandra Piubello, giornalista e curatrice
della “Guida
Oro I Vini di Veronelli”, di Donato
Pentassuglia, assessore regionale all’Agricoltura. «Mezzo secolo di storia per
un prodotto che
più di ogni altro identifica la nostra
Terra d’Arneo anche oltre i confini nazionali - spiega Durante -. La Doc Salice
Salentino è un prodotto di qualità riconosciuto con tanto da raccontare: storie
di persone, famiglie, piccole aziende che coltivano con una dedizione che fa la
differenza». «Il primo di tanti appuntamenti sulla Dop
tra cui la costituzione di un comitato
tecnico e l'inaugurazione della rotatoria insieme al Comune di Guagnano che
rende omaggio alla tradizione vitivinicola del nostro territorio», aggiunge il
sindaco Leuzzi. E l’assessore allo Svilu«po economico Luigi Palazzo:
"Stiamo lavorando su tante idee e possibilità su un percorso che dovrà
coinvolgere tutto il territorio per affrontare al meglio l'importante
ricorrenza dei 50 anni». Al termine dell’incontro, neanche a dirlo,
degustazione di vini del territorio a cura della Pro Loco.
L.Ces.

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