martedì 1 luglio 2025

CRISI IDRICA E GESTIONE DEI REFLUI DEPURATI IN PUGLIA - Analisi critica e confronto con la letteratura scientifica del documento del Forum Ambiente e Salute

 


CRISI IDRICA E GESTIONE DEI REFLUI DEPURATI IN PUGLIA - Analisi critica e confronto con la letteratura scientifica del documento del Forum Ambiente e Salute

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce

 

Ieri sera mi ha chiamato Giovanni Seclì uno dei responsabili del Forum Ambiente e Salute per chiedere la mia opinione sul documento pubblicato sulla stampa locale. Ho provveduto ad effettuare l’analisi dello scritto pubblicato, che riguarda la crisi idrica in Puglia e la gestione dei reflui depurati. Di seguito ho messo in luce punti critici e punti validati dalla letteratura scientifica nazionale e internazionale, accompagnati da esempi di buone pratiche nel mondo.


Punti coerenti con la letteratura scientifica e con i dati ufficiali

1. Grave crisi idrica e rischio desertificazione in Puglia

  • Conferma scientifica: La Puglia è effettivamente una delle regioni italiane più esposte alla scarsità idrica, in parte per ragioni climatiche e geologiche (assenza di grandi corsi d’acqua e piovosità irregolare), in parte per l’alta pressione antropica su risorse limitate.
  • Fonti:
    • ISPRA (Rapporti annuali su siccità e risorse idriche)
    • CNR-IRSA (Crisi idrica e gestione sostenibile in Puglia, 2022)
    • SNPA, Rapporto “Siccità in Italia 2023”: segnala Puglia e Sicilia come aree in sofferenza idrica cronica.

2. Scarso riutilizzo delle acque reflue trattate

  • Conferma scientifica: I dati dell’ISTAT e dell’ARPA Puglia confermano che solo una minima parte delle acque reflue depurate viene riutilizzata in agricoltura o per usi civili. La quota di riutilizzo è intorno allo 0,2% delle acque trattate, a fronte di una media UE superiore al 2%.
  • Fonte: ISTAT, “Utilizzo delle risorse idriche in agricoltura”, 2023; ARPA Puglia, Rapporto ambientale 2022.

3. Necessità di bacini di stoccaggio e impianti di affinamento

  • Conferma scientifica: Il riuso delle acque reflue richiede sistemi di affinamento terziario e infrastrutture per lo stoccaggio (es. bacini, cave dismesse) per renderlo tecnicamente e sanitariamente sicuro.
  • Normativa di riferimento: Regolamento UE 741/2020 (uso sicuro delle acque reflue depurate), D. Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale).
  • Esempi virtuosi in Italia:
    • Emilia-Romagna (impianto di Cesena) e Toscana (impianti in Valdichiana) hanno sistemi avanzati di riuso a fini agricoli.
    • Progetto “Rewater” del CNR, che propone proprio il riuso con bacini in cave dismesse.

Imprecisioni, forzature e incongruenze

1. Numero e funzione dei depuratori

  • Dichiarazione: “Solo 5 su 185 depuratori permettono il recupero delle acque”.
  • Criticità: I dati ufficiali non confermano esattamente questa cifra. Alcuni impianti sono già predisposti per il riutilizzo, ma non attivi per mancanza di infrastrutture di distribuzione, oppure sono in fase di adeguamento.
  • Fonte: Piano Regionale di Tutela delle Acque – Regione Puglia (agg. 2023): circa 20 impianti con potenzialità di riutilizzo, se completate le opere accessorie.

2. Toni allarmistici e giudizi non tecnici

  • Frasi come “schizofrenico”, “detestabile”, “paradosso” non aiutano a mantenere un tono costruttivo e si discostano dal linguaggio tecnico-scientifico.
  • L’uso del termine “scandalo” può attirare l’attenzione mediatica, ma non rispetta i criteri di neutralità e oggettività richiesti nel dibattito scientifico.

3. Condotte sottomarine come “spreco”

  • Imprecisione tecnica: Le condotte a mare non sono necessariamente sprechi, ma misure di sicurezza ambientale in assenza di sistemi alternativi di riutilizzo o in caso di eccesso di reflui in periodi non irrigui. In molti casi, sono richieste da normative europee per evitare danni ambientali in prossimità delle coste.
  • Fonte: Regolamento 91/271/CEE e aggiornamenti ARPA, Piano Coste della Regione Puglia.

Casi studio internazionali

Spagna (Regione di Murcia)

  • Circa il 98% delle acque reflue urbane viene trattato e oltre il 75% riutilizzato, in larga parte in agricoltura.
  • Sistema avanzato di bacini, reti separate per acqua di riuso e piani di sicurezza.
  • Fonte: European Commission, “Water reuse in agriculture” report, 2021.

Israele

  • Campione mondiale nel riutilizzo delle acque reflue: oltre l’85% delle acque reflue urbane viene riutilizzato, in gran parte per l’irrigazione di colture non alimentari.
  • Uso estensivo di impianti di affinamento (Shafdan Project) e microfiltrazione.
  • Fonte: OECD Environmental Performance Reviews: Israel 2023.

California (Orange County, USA)

  • Sistema Groundwater Replenishment System: acqua trattata avanzata usata per ripristinare la falda acquifera.
  • Fonte: WateReuse Association (2022).

Bibliografia

  • ARPA Puglia, Rapporto Stato dell’Ambiente, 2022.
  • CNR-IRSA, Gestione sostenibile delle risorse idriche in Puglia, 2022.
  • ISPRA, Siccità in Italia: indicatori e impatti, 2023.
  • ISTAT, Utilizzo delle risorse idriche in agricoltura, 2023.
  • Regione Puglia, Piano di Tutela delle Acque (agg. 2023).
  • European Commission, Regulation (EU) 2020/741 on water reuse.
  • OECD, Environmental Performance Review: Israel, 2023.
  • WateReuse Association, Water Reuse in the United States, 2022.

Conclusione

Il documento del Forum “Ambiente e Salute” solleva questioni reali e urgenti, come la siccità cronica e l’inadeguatezza del riutilizzo delle acque reflue in Puglia. Tuttavia, l’efficacia del messaggio è indebolita da imprecisioni tecniche, dati parziali e un tono polemico non supportato da solide evidenze. Per migliorare la resilienza idrica del territorio, è necessario:

  • Potenziare gli impianti di affinamento.
  • Realizzare reti di distribuzione e bacini di accumulo.
  • Incentivare il riuso agricolo e industriale in linea con le buone pratiche europee.

 

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