lunedì 21 luglio 2025

«La Puglia brucia. E noi, ancora, ci voltiamo dall’altra parte»


 «La Puglia brucia. E noi, ancora, ci voltiamo dall’altra parte»


C’è un’Italia che si consuma in silenzio, tra le fiamme. Un’Italia che grida aiuto e a cui nessuno risponde. La Puglia, oggi, è il volto ustionato di un Paese che continua a ignorare le sue periferie, i suoi eroi dimenticati e i suoi disastri annunciati.

979 roghi in un solo mese. 80 animali carbonizzati. Oasi naturali cancellate. Eppure, come spesso accade, ci accorgiamo delle emergenze solo quando le vediamo passare nei titoli del telegiornale, tra un fatto di cronaca nera e l’ennesimo tormentone estivo. Intanto, la terra brucia. I boschi, le case, le vite.

Io me li immagino i vigili del fuoco pugliesi. Esausti, sotto un sole che ti toglie il fiato, con mezzi vecchi e colleghi mancanti. Costretti a turni massacranti, a decidere dove intervenire per primi, sapendo che da qualche altra parte il fuoco vincerà. Perché in questa guerra — perché di guerra si tratta — siamo senza soldati e senza armi.

C’è qualcosa di profondamente ingiusto nel chiedere a questi uomini e donne di combattere a mani nude mentre altrove, negli uffici ovattati, si stanziano fondi per auto blu elettriche che nessuno può caricare. È come riempire d’acqua una piscina mentre la casa brucia: surreale, grottesco, offensivo.

Eppure, come sempre, il punto non è solo la politica, che ha le sue lentezze e le sue colpe. Il punto siamo anche noi. Noi che ci indigniamo un giorno e il giorno dopo torniamo ai selfie sulla spiaggia. Noi che non pretendiamo più niente. Neanche che il nostro territorio venga protetto.

Ho sempre creduto che un Paese si misuri da come tratta chi lo protegge. E oggi, in Italia, i vigili del fuoco sono trattati come numeri di troppo, come costi da tagliare. Ma loro sono la nostra ultima linea di difesa contro il caos, contro la morte, contro l’abbandono.

Allora, facciamo una cosa: smettiamola con le pacche sulle spalle e le parole di circostanza. Investiamo — davvero — in chi salva vite. Formiamo, assumiamo, equipaggiamo. E soprattutto, ascoltiamo.

Perché quando un albero brucia, brucia anche un pezzo della nostra civiltà.
E ogni volta che restiamo a guardare, siamo complici del disastro.

Antonio Bruno


Proposta per Prevenire e Gestire gli Incendi in Puglia

Puglia Resiliente: Piano Integrato per la Prevenzione e la Gestione degli Incendi Boschivi (2025–2030)

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce


Analisi del Problema

Dai dati riportati:

  • 979 roghi dal 15 giugno al 15 luglio 2025 (contro 780 nel 2024).

  • Carenza strutturale del personale VV.FF.: mancano circa 340 unità, il 30% in meno rispetto alla dotazione ottimale.

  • Mezzi insufficienti e obsoleti, assenza di Canadair e supporto aereo dedicato.

  • Elevata incidenza di incendi dolosi, in zone di alto valore ambientale (e.g., Oasi Lago Salso, Palude Frattarolo).

  • Effetti devastanti sulla fauna, sulla sicurezza pubblica e sull’economia locale (turismo, agricoltura, trasporti).


Obiettivi della Proposta

  1. Ridurre drasticamente il numero e l’estensione degli incendi boschivi.

  2. Rafforzare la capacità operativa e organizzativa del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in Puglia.

  3. Creare una rete di prevenzione attiva con il coinvolgimento delle comunità locali e tecnologie avanzate.


Strategie di Intervento (Evidence-Based)

1. Aumento strutturale delle risorse umane e tecniche

  • Assunzioni straordinarie di 500 unità in Puglia in tre anni (sulla base dell’art. 19 del D.Lgs. 81/2008), con un piano di redistribuzione del personale VV.FF. nazionale.

  • Mezzi mobili moderni: sostituzione dei mezzi antincendio obsoleti con fondi PNRR e Meccanismo Europeo di Protezione Civile.

  • Canadair e droni per sorveglianza attiva e intervento rapido, come in Spagna e Portogallo, dove il supporto aereo ha ridotto la superficie bruciata del 30%.

2. Piattaforma digitale integrata “FuocoZero”

  • Sistema di allerta precoce tramite AI, GIS e immagini satellitari (modello: sistema FireAId in Australia).

  • App civica per segnalazione in tempo reale dei focolai, come implementato in Grecia con “FireAware”.

  • Banca dati geolocalizzata delle aree a rischio per il monitoraggio automatico (rischi cumulativi: vento, siccità, antropizzazione).

3. Coinvolgimento delle comunità locali

  • Formazione e impiego delle GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) con ruolo preventivo nelle zone boschive.

  • Progetti “fuoco-zero” nelle scuole, con campagne civiche e simulazioni.

  • Sgravi fiscali ai privati che implementano sistemi antincendio e pulizia boschiva.

4. Gestione e manutenzione attiva del territorio

  • Creazione di fasce tagliafuoco, come fatto con successo in California dopo i roghi del 2018.

  • Piani forestali partecipativi che coinvolgano agricoltori e operatori locali.

  • Manutenzione continua delle aree naturali protette, come già avviene nel Parco Nazionale di Doñana (Spagna), dove incendi dolosi sono calati del 40% grazie a una sorveglianza mista pubblico-privata.


? Riferimenti Scientifici

  • FAO (2020): Global Forest Fire Assessment – evidenzia il ruolo cruciale delle comunità locali nella prevenzione.

  • EEA (Agenzia Europea dell’Ambiente): Wildfire risk in Europe (2023) – sottolinea la necessità di prevenzione digitale e adattamento climatico.

  • Science (Bowman et al., 2021): studio sull'efficacia dei sistemi predittivi basati su intelligenza artificiale nella gestione incendi.


Casi di Studio Internazionali

Paese

Soluzione Implementata

Risultato

Australia

Piattaforma AI “FireAId” per rilevamento precoce

Riduzione media del 20% dei danni annui

Portogallo

Task force interforze + Canadair

Incendi contenuti entro le 48h nel 90% dei casi

California

Tagliafuoco naturali + droni + volontari addestrati

Calo del 30% della superficie bruciata dal 2020

Grecia

App civica “FireAware” per segnalazioni

+60% risposte rapide, ridotta la superficie colpita del 35%


Conclusioni e Raccomandazioni

Il fenomeno degli incendi in Puglia non è un evento isolato, ma un sintomo sistemico di un modello di gestione del territorio e della sicurezza pubblica inadeguato rispetto all’emergenza climatica e sociale in corso.

? Serve un Piano Speciale Regionale basato su:

  • potenziamento risorse umane,

  • innovazione tecnologica,

  • educazione civica,

  • governance trasparente,

  • e collaborazione tra enti locali, Regione, Governo centrale e Unione Europea.


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