mercoledì 21 agosto 2024

Gestione collettiva dell’acquifero carsico in Puglia: una necessità urgente per il futuro delle risorse idriche

 Gestione collettiva dell’acquifero carsico in Puglia: una necessità urgente per il futuro delle risorse idriche

Dottore Agronomo Antonio Bruno


La Puglia, terra da sempre caratterizzata da un clima mediterraneo con estati calde e secche, è attualmente al centro di una crisi idrica senza precedenti. Una delle risorse più preziose del territorio, l'acquifero carsico, si trova oggi in una situazione critica a causa dell’intrusione salina e dell’inquinamento che minacciano la sua potabilità e disponibilità per gli usi agricoli e civili. Questa emergenza impone la necessità di una gestione collettiva e coordinata delle risorse idriche sotterranee, al fine di garantire la sostenibilità futura della Puglia.

Intrusione salina: una minaccia crescente

L'acquifero carsico pugliese è particolarmente vulnerabile all'intrusione salina, un fenomeno che si verifica quando le falde acquifere vengono sovrasfruttate, riducendo la pressione dell’acqua dolce e permettendo all'acqua salata di penetrare nell'acquifero. Studi recenti condotti dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) indicano che la combinazione di un aumento delle temperature, la riduzione delle precipitazioni e il continuo prelievo di acqua dolce stanno accelerando l'intrusione salina, mettendo a rischio l'intera riserva idrica sotterranea della regione (De Simone et al., 2022).

Questo fenomeno non solo compromette la qualità dell'acqua, rendendola inadatta per l'irrigazione e il consumo umano, ma porta anche a un processo irreversibile di salinizzazione del suolo, con effetti devastanti sull’agricoltura, uno dei settori chiave dell’economia pugliese.

Inquinamento delle falde: un problema complesso

Parallelamente all’intrusione salina, l'inquinamento delle falde acquifere è un altro problema che richiede attenzione immediata. L’uso intensivo di fertilizzanti e pesticidi, insieme alla scarsa gestione dei rifiuti e delle acque reflue, ha contribuito all'accumulo di sostanze chimiche nocive nell'acquifero. Uno studio dell'Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR) ha evidenziato la presenza di nitrati e metalli pesanti in concentrazioni superiori ai limiti consentiti, soprattutto nelle aree agricole intensive (Bortone et al., 2021).

Questa situazione non solo minaccia la salute pubblica, ma compromette anche la biodiversità degli ecosistemi acquatici, riducendo ulteriormente la capacità dell'acquifero di rigenerarsi naturalmente.

La necessità di una gestione collettiva e sostenibile

Di fronte a questi gravi problemi, la gestione delle risorse idriche non può più essere lasciata alla sola iniziativa privata o alle singole amministrazioni locali. È imperativo adottare un approccio collettivo e coordinato, che coinvolga tutti gli attori del territorio, dai cittadini alle imprese, dalle istituzioni locali alle autorità nazionali.

Una gestione collettiva dell'acquifero carsico dovrebbe basarsi su alcuni principi fondamentali:

  1. Monitoraggio continuo: Implementare un sistema di monitoraggio costante della qualità e della quantità delle acque sotterranee, utilizzando tecnologie avanzate per rilevare tempestivamente l'intrusione salina e l’inquinamento.
  2. Regolamentazione dei prelievi: Stabilire regole rigide per il prelievo delle acque sotterranee, con l’obiettivo di ridurre la pressione sull’acquifero e prevenire ulteriori danni.
  3. Recupero e riutilizzo: Promuovere pratiche di recupero e riutilizzo delle acque reflue, specialmente in agricoltura, per ridurre la dipendenza dalle risorse idriche sotterranee.
  4. Educazione e sensibilizzazione: Avviare campagne di sensibilizzazione rivolte a cittadini e agricoltori, per promuovere un uso responsabile e sostenibile dell'acqua.

Conclusioni

La situazione dell'acquifero carsico in Puglia rappresenta una delle sfide più urgenti per il futuro della regione. Senza un intervento immediato e collettivo, il rischio è che le risorse idriche sotterranee non siano più utilizzabili, con conseguenze drammatiche per la popolazione e l'economia locale.

La scienza ci ha fornito dati chiari e inequivocabili sulla gravità della situazione. Ora è il momento di agire, unendo le forze per garantire che l’acqua, una risorsa vitale e insostituibile, possa continuare a sostenere la vita e l'economia della Puglia per le generazioni future.


Fonti:

  • De Simone, L., Rizzo, A., & Santini, M. (2022). Saltwater Intrusion in Coastal Aquifers: Assessing the Impact of Climate Change on Groundwater Resources in Southern Italy. Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).
  • Bortone, G., Casale, R., & Saccani, A. (2021). Groundwater Contamination from Agricultural Practices in Apulia: Nitrate and Heavy Metal Pollution. Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR)
Antonio Bruno Dottore Agronomo Esperto in duagnostica urbana e territoriale

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