venerdì 30 agosto 2024

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: Emergenze agricole e pesticidi in deroga

 Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: Emergenze agricole e pesticidi in deroga

Sostanze attive autorizzate in emergenza incluse nei prodotti fitosanitari nei 28 Stati Membri dell’Unione Europea. I colori più scuri indicano un maggior numero di autorizzazioni concesse a livello nazionale. Le etichette con contorno nero mostrano la percentuale di autorizzazioni concesse da ciascun Paese rispetto al totale dell’UE (100%, n = 342). Immagine: dalla pubblicazione


Intervistatore: Dottor Bruno, grazie per essere qui con noi oggi. Vorrei iniziare chiedendole un'opinione sull'uso delle autorizzazioni in deroga per i pesticidi in Europa. Quali sono le sue preoccupazioni principali?

Antonio Bruno: Grazie a voi per l'invito. Le autorizzazioni in deroga per i pesticidi sono uno strumento che permette agli agricoltori di affrontare situazioni di emergenza, come infestazioni improvvise o malattie che potrebbero causare gravi danni economici. Tuttavia, l'uso ripetuto e prolungato di queste sostanze può avere conseguenze preoccupanti sulla salute umana, sulla biodiversità e sull'ambiente. Le sostanze utilizzate sono spesso altamente tossiche, e la mancanza di una valutazione del rischio adeguata può portare a una contaminazione ambientale significativa.


Intervistatore: Uno studio recente del BeeLab dell'Università di Torino ha evidenziato l'uso estensivo di queste autorizzazioni in deroga. Cosa pensa dei risultati di questo studio?

Antonio Bruno: Lo studio del BeeLab, coordinato dal Prof. Simone Tosi, è molto importante perché mette in luce come l'uso delle autorizzazioni d'emergenza sia diventato una pratica comune in molti Stati Membri dell'Unione Europea. Tra il 2017 e il 2021, sono state concesse tra 593 e 660 autorizzazioni d'emergenza ogni anno, molte delle quali non conformi alle normative europee. In particolare, il fatto che il 37% delle autorizzazioni sia stato rilasciato ripetutamente dallo stesso Stato Membro per la stessa emergenza indica una mancanza di strategie alternative e sostenibili.


Intervistatore: Quali sono le implicazioni di questo uso estensivo e prolungato delle deroghe?

Antonio Bruno: Le implicazioni sono diverse e tutte molto serie. L'uso prolungato delle deroghe può portare a un aumento della contaminazione ambientale, con effetti negativi su impollinatori come le api, che sono essenziali per la nostra biodiversità e per la produzione agricola stessa. Lo studio ha rivelato che il 44% delle indagini di biomonitoraggio ambientale ha rilevato la presenza di sostanze tossiche per le api. Inoltre, l'uso di sostanze attive non approvate, che spesso sono più tossiche, rappresenta un rischio per la salute umana e animale.


Intervistatore: Secondo lei, quali misure dovrebbero essere adottate per affrontare questa situazione?

Antonio Bruno: È fondamentale limitare l'uso delle autorizzazioni d'emergenza a situazioni veramente eccezionali e per periodi di tempo ridotti, come previsto dalle normative europee. Inoltre, dobbiamo investire nella ricerca per sviluppare alternative più sostenibili per la gestione delle emergenze agricole. La promozione di pratiche agricole che rispettino l'ambiente e la salute umana deve diventare una priorità. Solo in questo modo potremo garantire la sostenibilità a lungo termine della nostra agricoltura e la protezione della biodiversità.


Intervistatore: Qual è il ruolo della ricerca e della comunità scientifica in questo contesto?

Antonio Bruno: La ricerca è fondamentale per comprendere gli impatti delle sostanze chimiche sull'ambiente e sulla salute, e per sviluppare alternative efficaci e sostenibili. I risultati del BeeLab evidenziano la necessità di strategie di controllo più sostenibili. Dobbiamo continuare a studiare gli effetti a lungo termine dei pesticidi e delle autorizzazioni in deroga, e fare pressioni affinché le politiche agricole europee siano orientate verso un approccio più ecologico e responsabile.


Intervistatore: Grazie, Dottor Bruno, per il suo tempo e per le sue preziose osservazioni.

Antonio Bruno: Grazie a voi per l'opportunità di discutere un tema così cruciale. Spero che questa intervista contribuisca a sensibilizzare il pubblico e a promuovere un cambiamento positivo verso pratiche agricole più sostenibili.

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