giovedì 29 agosto 2024

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: La Crisi della Produzione di Mandorle tra California e Puglia

 Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno: La Crisi della Produzione di Mandorle tra California e Puglia 


Intervistatore: Dottor Bruno, di recente abbiamo visto come la siccità stia influenzando la produzione agricola sia in California che in Puglia. Può spiegare quali sono le principali sfide per il settore mandorlicolo in queste regioni?

Antonio Bruno: La siccità è sicuramente una delle sfide più significative che entrambe le regioni stanno affrontando. In California, la situazione è critica da diversi anni, tanto che nel 2015 il governatore Jerry Brown ha introdotto per la prima volta limitazioni sull'uso dell'acqua, chiedendo una riduzione del 25% nei consumi idrici urbani. Questa crisi idrica ha colpito duramente le risorse sotterranee, con una perdita stimata di 20 chilometri cubi di acque sotterranee tra il 2003 e il 2010 solo nella Central Valley. Purtroppo, questo non ha fermato l'espansione della produzione di mandorle, una coltura che richiede un enorme quantitativo di acqua. In Puglia, la situazione è simile: le alte temperature e la siccità hanno portato a un calo del raccolto stimato oltre il 50%. Questo ha avuto un impatto diretto sulla disponibilità delle varietà locali di mandorle, spingendo alcuni produttori a importare varietà straniere, principalmente dalla Spagna.

Intervistatore: Parlando della California, sappiamo che è il principale produttore di mandorle nel mondo. Qual è l'impatto della produzione di mandorle sull'ambiente e sull'approvvigionamento idrico?

Antonio Bruno: La California produce circa l'80% delle mandorle consumate a livello globale, e quasi il 70% del raccolto viene esportato, con la Cina come principale importatore. Il problema principale è che le mandorle sono una coltura ad alto consumo idrico. Serve quasi un gallone d'acqua, cioè circa quattro litri, per produrre una singola mandorla. Questo elevato fabbisogno idrico ha spinto molti agricoltori a ricorrere alle falde acquifere, ma con conseguenze preoccupanti: la riduzione delle riserve idriche sotterranee e il rischio di desertificazione. Inoltre, le alte temperature stanno ulteriormente complicando la situazione. Nonostante queste difficoltà, il mercato delle mandorle in California è fiorente, con un valore di circa 4,8 miliardi di dollari, il triplo rispetto a dieci anni fa.

Intervistatore: Passando alla Puglia, quali sono le principali problematiche affrontate dai produttori di mandorle locali?

Antonio Bruno: In Puglia, la siccità ha spinto gli agricoltori ad anticipare i tempi di raccolta, riducendo notevolmente la produzione di quest'anno. Le rinomate varietà locali, come la mandorla di Toritto "Filippo Cea", la Genco e la Tuono, stanno subendo un calo produttivo a causa del clima. Questa situazione ha portato all'introduzione di varietà spagnole sul mercato, il che ha avuto effetti negativi sui produttori locali. Inoltre, c'è una crescente preoccupazione riguardo alle mandorle importate da paesi extracomunitari, che vengono spesso vendute come prodotti "Made in Italy", ingannando i consumatori e penalizzando i produttori italiani. Per contrastare questi fenomeni, è fondamentale valorizzare le mandorle autoctone attraverso la cooperazione tra produttori e l'adozione di marchi di origine come Dop o Igp, che possono garantire qualità e autenticità.

Intervistatore: Quali misure potrebbero aiutare a migliorare la situazione per i produttori di mandorle in Puglia?

Antonio Bruno: È necessario un approccio integrato che coinvolga sia le istituzioni politiche che le organizzazioni di produttori. Le cooperative possono svolgere un ruolo cruciale, aiutando i produttori a unire le forze per ottenere un miglior valore aggiunto. Allo stesso tempo, è essenziale che le istituzioni politiche forniscano un adeguato sostegno finanziario, come incentivi per la mandorlicoltura nelle misure agro-climatiche ambientali, cosa che attualmente non avviene in misura sufficiente. Inoltre, la ricerca agronomica dovrebbe concentrarsi su protocolli innovativi ed economicamente sostenibili per ottimizzare la produzione, mantenendo alti gli standard qualitativi e proteggendo le varietà locali da possibili contaminazioni con mandorle ibride o di provenienza estera.

Intervistatore: In conclusione, quali sono le prospettive future per il settore mandorlicolo, sia in California che in Puglia?

Antonio Bruno: Il settore mandorlicolo ha davanti a sé sfide significative legate al cambiamento climatico e alla gestione sostenibile delle risorse idriche. In California, è cruciale sviluppare sistemi di irrigazione più efficienti e ridurre la dipendenza dalle falde sotterranee. In Puglia, oltre alla gestione dell'acqua, è necessario proteggere e promuovere le varietà locali attraverso una forte cooperazione e il riconoscimento di marchi di qualità. Se affrontate adeguatamente, queste sfide possono trasformarsi in opportunità per innovare il settore e valorizzare un prodotto di eccellenza che è parte integrante della tradizione culturale e gastronomica di entrambe le regioni.

 

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