domenica 8 gennaio 2012

Il Cavolfiore del Salento leccese (Brassica oleracea L. conv. botrytis (L.) Alef. var. botrytis L.)

Il Cavolfiore del Salento leccese (Brassica oleracea L. conv. botrytis (L.) Alef. var. botrytis L.)
Il cavolfiore appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, (genere Brassica, specie oleracea L., varietà botrytis L.) e deriva da piante selvatiche originarie del Medio Oriente e del Bacino del Mediterraneo. Fin dai tempi più antichi, a questa pianta erano attribuite proprietà benefiche. Il cavolo era, infatti, considerato una vera panacea, utile a curare ogni sorta di male: Ippocrate, padre della medicina, lo prescriveva per coliche e dissenteria; Catone il Vecchio sosteneva che i Latini, grazie alle proprietà curative di questo ortaggio, per secoli avevano fatto a meno del medico e, in genere, i Romani lo utilizzavano crudo per assorbire meglio l’alcool durante i banchetti.



Il cavolfiore della Fata Turchina

Quando Pinocchio chiedeva l’elemosina perché aveva fame ecco che la fata turchina sotto le spoglie di una vecchina gli si avvicino e disse:

"Se mi aiuti a portare a casa una di queste brocche d'acqua, ti darò un bel pezzo di pane."

Pinocchio guardò la brocca, e non rispose né sì né no.

"E insieme col pane ti darò un bel piatto di cavolfiore condito coll'olio e coll'aceto", soggiunse la buona donna.

Pinocchio dette un'altra occhiata alla brocca, e non rispose né sì né no.

"E dopo il cavolfiore ti darò un bel confetto ripieno di rosolio."

Alle seduzioni di quest'ultima ghiottoneria, Pinocchio non seppe più resistere e, fatto un animo risoluto, disse:

"Pazienza! Vi porterò la brocca fino a casa!"



Il cavolfiore è un alimento funzionale che ti aiuta a fare bambini

Un bel cavolfiore oltre che essere buono fa anche bene! Perché? Ma perché rafforza le difese immunitarie, ha attività di prevenzione dei tumori ed è anche ottimo per lenire ulcere e fastidi intestinali.

Qualcuno mi dirà: Col cavolo che cucinerò il cavolo! Si sente la puzza in tutta la casa! E’ vero quel cattivo odore tipico della cottura del cavolo è causato dallo zolfo contenuto appunto nel cavolfiore ma in compenso se sopporterai quel cattivo odore ecco che i Cavoli hanno ben 12 varietà ti doneranno le proprietà comuni a tutti i tipi di cavoli ovvero fosforo, rame, iodio, calcio, arsenico e zolfo inoltre siccome presentano un alto contenuto di vitamina B1 otterrai un migliore metabolismo dei carboidrati. Da ricordare che senza la vitamina B1 si può andare incontro ad alterazioni del sistema nervoso, dell’apparato gastrointestinale e cardiovascolare.

Il Cavolfiore è caratterizzato dal colore bianco, 40 kcal in 100 gr, è un ottima fonte di potassio, vitamina C, ferro, fosforo, fibre, calcio e acido folico, importantissimo quest’ultimo nelle donne che decidono di avere un bambino.



La semina

A inizio primavera acquista i semi da uno dei negozi oppure fatteli dare da un coltivatore del Salento. Devi porre il seme in piccole buche profonde 1 – 2 centimetri ricordando che per un metro quadrato di sensato ti serviranno circa 2 -3 grammi di semi.

Adesso devi innaffiare delicatamente usando uno spruzzino (meglio) o una boccetta così non smuoverai i semi che hai depositato nelle piccole buche.



I primi germogli

Dopo una settimana spunteranno i primi germogli. Le piantine continueranno a vegetare ed ad emettere nuove foglioline. Devi stare attenta/o quando spunterà la sesta foglia la qual cosa dovrebbe avvenire dopo circa 40 giorni ed è quello il momento giusto per il trapianto e le piantine saranno alte all’incirca una ventina di centimetri.



Il trapianto

Le piantine dei cavoli vanno trapiantate con molta cura dovete aprire un foro nel terreno col cavicchio e sistemarvi la piantina alla stessa profondità alla quale si trovava nell'aiuola di ripichettatura e assestare bene comprimendo il terreno tutt'intorno anche con il piede. Per evitare problemi consiglio di ricorrere al trapianto di piantine, provviste di pane di terra, allevate in contenitori di polistirolo o plastica.

Siccome la pianta del cavolfiore occupa molto spazio vi sconsiglio di trapiantarlo nei vasi, meglio trapiantarle sul terreno del vostro giardino oppure nell’orto. Le distanze 40 centimetri tra una pianta e l’altra sulla fila e 35 centimetri tra una fila e l’altra oppure 35 x 35 centimetri avremo così nella prima ipotesi 7 piante ogni metro quadrato e 8 piante per metro quadrato nella seconda ipotesi.

Dopo circa 15 giorni dal trapianto potete procedere con la prima zappatura tra le file però attenzione a fare la cosiddetta sarchiatura che consiste nell’infrangere la crosta superficiale del terreno senza scalzare le piante.

Sarchiare [sar-chià-re] (sàrchio, -chi, sàrchiano; sarchiànte; sarchiàto) v. tr.

AGRICOLTURA Lavorare il terreno coltivato zappettandolo e sminuzzandolo in superficie, in modo da ripulirlo dalle erbacce, dare aria alle radici e ammucchiare nuova terra al piede delle piante

‖ ass. Ha impiegato molto tempo a sarchiare

Grande Dizionario Italiano di GABRIELLI ALDO Dizionario della Lingua Italiana Editore: HOEPLI



Una volta che la pianta si sia adattata alla nuova messa a dimora in campo allora si procederà con la seconda zappatura (sarchiatura).



Il clima adatto alla coltivazione del cavolfiore

Nel Salento leccese la fase vegetativa del cavolfiore è favorita nelle coltivazioni autunnali e per questo motivo si ricorra al trapianto a fine luglio e tutto agosto. Il cavolfiore predilige le zone a clima fresco e umido ed è tollerante alle basse temperature. L’esigenza di temperature basse per la formazione dell’infiorescenza (corimbo), permette la distinzione tra cultivar tardive e precoci. Le prime richiedono, perla formazione del corimbo, un periodo di freddo di circa 30 giorni, a temperature al disotto dei 10°C (vernalizzazione). Le cultivar precoci, invece, formano il corimbo anche a temperature un po’ più elevate, anche se la germinazione a basse temperature può contribuire ad una migliore qualità del prodotto.



Attenzione alle gelate!

Se la pianta ha già formato 6 – 7 foglioline con il gelo può diventare cieca ovvero senza infiorescenza.



Il terreno

Il cavolo, adattandosi facilmente a tutti i tipi di terreno, non crea particolari problemi per la coltivazione comunque va preparato in giardino con una zappa va rivoltato e sistemato per la semina. In pieno campo al fine di evitare dannosi ristagni idrici, è sempre consigliabile una lavorazione profonda del terreno, a 40-50 cm, o una vangatura, seguita da una lavorazione d’affinamento; il letto di semina, così predisposto, contribuisce alla concentrazione dei tempi di maturazione, fattore critico nella coltivazione di questo prodotto.



Concimazione

Il terreno va concimato prima del trapianto. La concimazione organica va fatta con Compost o letale, quella minerale soprattutto quella azotata e fosfo – azotata a cui il cavolfiore reagisce in maniera evidente ma non si deve trascurare quella potassica perché incide sulla qualità della produzione. Pare che il cavolfiore aumenti la produzione se si utilizzano concimi a base di zolfo. Inoltre richiede buone disponibilità di calcio.



Le principali avversità del cavolo

Nelle prime fasi di sviluppo semenzai e cavoli sono attaccati dalla peronospora, alternariosi ed ernia del cavolo tutte malattie che possono essere scongiurate con la prevenzione ovvero evitando che nel semenzaio ci siano ristagni di acqua.

In piano campo o nel vostro giardino ci possono essere degli insetti parassiti come il maggiolino o la cavolaia le larve di questi insetti fanno seccare le foglie danneggiando la pianta. Se i cavoli sono nel vostro giardino e sono poche decine potete difendervi dalle larve raccogliendole a mano. In piano campo consultare NORME FITOSANITARIE ECO-SOSTENIBILI PER LA DIFESA DELLE COLTURE AGRARIE AGGIORNAMENTO 2011, Testo elaborato da Dr. Antonio Guario Dirigente Osservatorio Fitosanitario Regionale Collaborazione tecnica Danilo Novara (Tirocinante Università degli Studi di Bari) nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 33 del 03-03-2011 disponibile on line.



La raccolta

La raccolta del cespo di cavolfiore è scalare e fatta a mano. Bisogna indossare guanti da lavoro e con un coltello ben affilato tagliare il cespo nel punto in cui si collega alla pianta. Se coltivate il cavolo per l’uso della vostra famiglia tenete conto che da un metro quadrato di terreno si possono ottenere dai 2 ai 3 chili di prodotto.



Cavolfiori di prima mano

La semina si esegue a metà maggio – metà giugno e la raccolta avviene a ottobre



Cavolfiori di seconda mano o natalizi

La semina si esegue a metà maggio – metà giugno e la raccolta avviene a novembre - dicembre



Cavolfiori di terza mano o carnevaleschi

La semina si esegue a metà giugno e la raccolta a febbraio



Cavolfiori di quarta mano o marzatici

La semina si esegue a giugno e la raccolta a marzo

Significato di cespo [cé-spo] s.m.

Gruppo di steli, di rami, di fiori nascenti dalla base di un fusto, che formano un piccolo cespuglio: un c. di lattuga

Grande Dizionario Italiano di GABRIELLI ALDO Dizionario della Lingua Italiana Editore: HOEPLI



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