sabato 13 settembre 2014

Complessità e sistema della difesa delle piante




E’ da tempo che ho preso atto che il mondo sta cambiando in modo straordinario. Grazie all’eccezionale sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni mai il mondo è stato così interdipendente.
Il vertiginoso aumento delle connessioni (reti) ha generato fenomeni sociali (bottom-up) dirompenti, inattesi e incontrollabili.
Le interconnessioni per settore che possono essere osservate sono:
• Politico: le primavere arabe
• Finanziario: chi controlla la borsa?
• Commercio: globalizzazione
• Immigrazione: nuovi flussi migratori
• Comunicazione: social network
• Cultura: le idee circolano più liberamente
E’ per questo motivo che è arrivata, forse inaspettata una domanda: Come reagire a questi cambiamenti?
La risposta è stata che è oramai importante prendere atto che è necessario passare dal riduzionismo ai sistemi complessi perché le classiche mappe concettuali non funzionano.
E’ per questo motivo che mi sono dotato di nuovi modelli interpretativi della realtà e di nuovi strumenti di lavoro.
Ma che cosa avevo imparato dai miei maestri della scuola e dell’Università?  Mi è stato insegnato nei lunghi anni di studio esame dopo esame il modello scientifico newtoniano – riduzionista.
Mi è stato insegnato che il mondo funziona come un grande orologio e che tutto ciò che accade, dipende da una catena di eventi legati da un rapporto lineare di causa-effetto tanto che ogni fenomeno può essere spiegato attraverso lo studio analitico delle parti: cellule, molecole, atomi, elettroni … Bosone di Higgs.
Ovvero secondo questo modello meccanico l’infinitamente piccolo spiega l’infinitamente grande.
Anche l’organizzazione viene formulata come macchina:
• Pianificazione
• Budget
• Gestione per obiettivi
• Controllo dei risultati
• Premi e punizioni
L’organizzazione si fonda sulla gerarchia, la divisione del lavoro, la specializzazione, la definizione dettagliata dei compiti.
Ed è qui che arriva la difesa delle piante sul modello meccanicista.
L’interesse è rivolto principalmente verso lo studio dei meccanismi fisiopatologici delle malattie e lo sviluppo di tecnologie per la diagnosi e il controllo dei sintomi.
Le cure sono affidate a specialisti che confinano l’interesse su singoli organi e applicano, in modo standardizzato, le conoscenze acquisite su piante affette da una singola patologia.
Frammentazione delle cure
La difesa delle piante meccanicistica tende a studiare ogni organo in modo isolato dal contesto a cui appartiene: il particolare prende il sopravvento sull’insieme. Gli effetti sono:
• Eccesso di dettagli di natura tecnica
• Moltiplicazione degli interventi
• Attenzione esasperata alle procedure
• Frammentazione delle cure
Io ho potuto avere accesso alle informazioni che seguono che hanno cambiato radicalmente il mio mdo di guardare alla realtà. Sono venuto a conoscenza delle informazioni che nascono dalla scienza della complessità.
La frase che meglio sintetizza la scienza della complessità è la seguente: Il tutto è più della somma delle parti.
Verso gli anni ’60 alcuni scienziati scoprono che a un livello gerarchico superiore rispetto a quello costituito dai singoli elementi, possono emergere proprietà completamente diverse da quelle espresse dalle singole unità elementari.
Luidwing Von Bertalanffy (Biologo e matematico 1901-1972 Teoria generale dei sistemi, 1967), fu il primo ad elaborare il concetto di sistema, oggi ampiamente utilizzato in molti campi del sapere scientifico: matematica, fisica, biologia, ecologia, scienze cognitive e sociali.
La sintesi dei suoi studi porta all’affermazione: La realtà può essere indagata non solo analiticamente ma anche in modo “collettivo”.

Ma cosa è un sistema?
E’ l’insieme di elementi interagenti, finalizzati a conseguire uno scopo comune Un neurone non pensa. Un tappeto è più dei fili di cui è composto
Le proprietà di un sistema non sono deducibili dai singoli elementi che lo costituiscono.
Ecco perché l’attenzione si sposta dagli oggetti alle relazioni: ed è per questo che ho iniziato a guardare il mondo attraverso la lente della complessità.
Ogni singolo elemento è parte di un sistema complesso, le cui proprietà sono il risultato dell’interazione tra i diversi elementi, anche se non direttamente collegati.
• Interdipendenza
• Imprevedibilità
• Presenza di paradossi
• Autorganizzazione
• Proprietà emergenti
Insomma ho potuto constatare che si tratta di Mondi interconnessi e ciò ha portato al passaggio dai sistemi lineari ai sistemi complessi.
La maggior parte dei problemi sono: multidimensionali, carichi di valori, ambigui, instabili, aperti e non risolvibili una volta per sempre.
“Mentre progredisce la conoscenza delle parti, si aggrava la nostra ignoranza del tutto” Edgard Morin
Ogni pianta è simultaneamente un “oggetto” fisico, biologico, fisiologico, ecologico, sociale e culturale e risponde in modo differente, ma non disgiunto, a ciascuno dei sistemi cui appartiene.
Si tratta di cominciare a guardare le piante nella complessità per riuscire a capire ciò che non va. Sino ad oggi ho letto fiumi d’inchiostro ma nulla è stato scritto partendo da questi principi. Spero che presto ascolterò che si sta tentando di comprendere quegli olivi che seppure vengono contagiati non hanno alcun danno, quelle piante hanno dentro di loro le risposte che cerchiamo
Ci sono scienziati che da centinaia di anni studiano in modo lineare partendo dall’oggettivismo riduzionista e da meccanicismo Newtoniano il modo di risolvere questa malattia senza nessun successo. In queste ultime settimane sono accadute molte cose che mi hanno fatto riflettere molto.
Poi quasi come sempre accade, ecco che mi balza all’occhio una perla di saggezza, che noi dovremmo sempre tenere presente, e anziché pensare ho agito!
Eccola:
“Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.” Albert Einstein

Nessun commento:

Posta un commento