martedì 9 febbraio 2016

Trattamento in acqua calda delle barbatelle: Nota tecnico‐informativa

Trattamento in acqua calda delle barbatelle: Nota tecnico‐informativa



Il trattamento in acqua calda di materiali di propagazione dormienti (in inglese Hot Water Treatment o HWT), come appunto, per la vite, barbatelle e talee, è una tecnica vivaistica ormai sperimentata e consolidata, finalizzata a prevenire e/o eliminare la presenza di alcuni patogeni e parassiti all’interno o sulla superficie dei tessuti legnosi trattati. Sebbene questa tecnica non sia ancora largamente diffusa e sia utilizzata prevalentemente nel caso di specifiche problematiche fitosanitarie, è utile comprenderne a fondo gli aspetti tecnici, i vantaggi e gli eventuali svantaggi così come sfatare alcuni luoghi comuni privi di fondamento scientifico. L’obbligo di trattamento delle barbatelle prodotte in Puglia nell’area dichiarata infetta dal Xylella fastidiosa subspecie pauca, ferma restando l’immunità della vite al ceppo specifico ritrovato in Salento, è stato imposto dall’Europa (Decisione della Commissione N. 2015/2417/UE del 17/12/2015) per il principio di precauzionalità; il trattamento in questione, seguendo il protocollo ufficiale EPPO (Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante; Bulletin OEPP/EPPO Bulletin, 42(3), 490‐492), è il medesimo sperimentato e messo a punto per prevenire, in diverse aree europee, la diffusione del fitoplasma della Flavescenza dorata: esso consiste in un trattamento della durata di 45 minuti in acqua alla temperatura di 50°C. Le attuali macchine termoterapiche, seguendo le specifiche tecniche del citato protocollo EPPO, sono state notevolmente perfezionate, in modo da garantire efficacia e sicurezza di trattamento con un controllo assoluto della temperatura nell’ordine di appena un decimo di grado (0,1°C). Il principale inconveniente che limita la diffusione della tecnica HWT su larga scala è certamente l’incremento dei costi di produzione legati sia all’ammortamento dei macchinarisia a manodopera, consumo di acqua e gas/gasolio per il riscaldamento dell’acqua. Mentre sulla base della letteratura scientifica non sono riportati effetti dannosi di tali temperature sulla vitalità delle piante dormienti trattate, alcune esperienze empiriche segnalano solo la possibilità di un leggero ritardo (dell’ordine di qualche giorno) nel germogliamento delle barbatelle messe a dimora. Veniamo ora ai numerosi vantaggi della tecnica ovvero alla sua efficacia fitosanitaria nell’eliminazione di patogeni e parassiti. Come è riportato in numerosi studi scientifici è stata dimostrata l’efficacia nel contenimento di: 1) Fitoplasmi come l’agente della Flavescenza Dorata ma anche del Legno nero della vite; 2) Funghi lignicoli trasmissibili con il materiale di propagazione come gli agenti di Mal dell’Esca ed Esca precoce o Malattia di Petri (ad es. Phaeomoniella spp. e Pheaoacremonium spp.) nonché dell’Eutipiosi (Eutypa lata); 3) Acari eriofidi svernanti nelle gemme come il Colomerus vitis (agente dell’erinosi) e Calepitrimerus vitis (agente dell’Acariosi della vite); 4) Xylella fastidiosa  subspecie fastidiosa (agente della Malattia di Pierce in California, fortunatamente non esistente in Europa); 5) il pericolosissimo Agrobacterium vitis agente del Tumore batterico o Rogna della vite (agente da quarantena in molti Paesi viticoli extraeuropei); 6) Viteus vitifoliae ovvero la famigerata fillossera (anch’essa insetto da quarantena in numerosi Paesi come Australia, Cina, Cile, etc.); 7) Nematodi cisticoli come Meloidogyne spp. e naturalmente anche altre specie ectoparassite come gli Xiphinema, alcuni (X. index e X. diversicaudatum) efficienti vettori di virus. Determinando un perfetto lavaggio delle barbatelle, il trattamento HWT previene altresì il trasporto passivo di tutti i possibili organismi nocivi contenuti nel terreno aderente soprattutto all’apparato radicale. Per evitare malintesi è oltremodo utile sapere che nessun effetto ed efficacia della tecnica HWT sono ad oggi dimostrati nei confronti di virus/viroidi (agenti patogeni intracellulari) e quindi nel controllo diretto delle relative malattie nei materiali vivaistici.   Per concludere, il termotrattamento HWT, ormai obbligatorio per esportare in diversi Paesi (ad es. Brasile e Svizzera), è attualmente da considerare un importante strumento tecnico/commerciale per: a) il miglioramento qualitativo/fitosanitario dei materiali di propagazione a maggior garanzia dell’esenza da numerosi organismi nocivi e da quarantena; b) la riduzione dei contenziosi tra viticoltori e vivaisti; c) rappresentare una leva commerciale e quindi un’opportunità per conquistare nuovi mercati sempre più esigenti. Aspettiamoci ed auguriamoci quindi che, in un imminente futuro, il trattamento termico in acqua calda divenga una consuetudine di tutti i vivai viticoli a maggior garanzia dello stato sanitario delle nostre barbatelle. Bibliografia Bazzi C., Stefani E., Gozzi R., Burr T.J., Moore C.L., Anaclerio F., 1991. Hot‐water treatment of dormant grape cuttings: its effects on Agrobacterium tumefaciens and on grafting and growth of vine. Vitis, 30, 177‐187. Bleach C., Jones E., Ridgway H., Jaspers M., 2013. Hot water treatment to reduce incidence of black foot pathogens in young grapevines grown in cool climates. Phytopathologia Mediterranea 52, 2, 347−358. Borgo M., Murari E., Sartori S., Zanzotto A., Sancassani P., Bertaccini A., 1999. Termoterapia per eliminare i fitoplasmi da vite. Informatore Agrario, 55, (24): 47‐51. Casieri L., Hofstetter V., Viret O., Dubuis P.‐H., Gindro K., 2009. Effet du traitement à l’eau chaude sur les champignons associés aux jeunes plants de vigne. Revue suisse Vitic. Arboric. Hortic. Vol. 41 (4): 219‐224, 2009. Caudwell A., Larrue J., Boudon‐Padieu E., Mclean G. D., 1997. Flavescence dorée elimination from dormant wood of grapevines by hot‐water treatment. Aust. J. Grape Wine R. 3:21‐25. Edwards J., Pascoe I., Joyce D., Cottral E., Taylor P, Lardner R., Scott E., Creaser M., Sosnowski M., Wicks T., Wiechel T., Cole M., 2003. Managing grapevine trunk diseases (Petri Disease, Esca, Eutypa Dieback and others) that threaten the sustainability of australian viticulture. Interim Final Report, Cooperative Research Centre for Viticulture, Project Number: CRV 99/12. September 2003, 55 pp. EFSA, 2015. Hot water treatment of Vitis sp. for Xylella fastidiosa. Scientific Panel on Plant Health (PLH). EFSA Journal 2015;13(9):4225. Fourie P. H., Halleen F., 2004a. Proactive control of Petri disease of grapevine through treatment of propagation material. Plant Dis. 88:1241‐ 1245. Gramaje D., Armengol J., Salazar D., Lopez‐Cortes I., Garcia‐Jimenez J., 2009. Effect of hot‐water treatments above 50°C on grapevine viability and survival of Petri disease pathogens. Crop Protection 03/2009; 28(3):280‐285. Gramaje D., Armengol J., 2011. Fungal trunk pathogens in the grapevine propagation process: potential inoculum sources, detection, identification, and management strategies. Plant Disease 95(9):1040‐1055. Gubler W. D., Eskalen A., 2008. Grapevine Nursery Practices and Effects on Petri Disease and Young Esca. Proceedings of the 2nd Annual National Viticulture Research Conference July 9–11, 2008. University of California, Davis. Habib W., Pollastro S., Pichierri A., Masiello N., Faretra F., 2008. Osservazioni preliminari sull’efficacia del trattamento con acqua calda di materiale di propagazione della vite contro Phaeomoniella chlamydospora. Atti Giornate Fitopatologiche, 2008, 2, 231‐236. Lear B., Lider L.A., 1959. Eradication of root‐knot nematodes from grapevine rootings by hot water. Plant Disease Rep. 14(3):314‐317. Mannini F., 2005. La termoterapia in acqua del materiale di moltiplicazione della vite per la prevenzione della diffusione dei fitoplasmi. Vignaioli Piemontesi, 20, 19–20. Mannini F., Marzachi C., 2007. Termoterapia in acqua contro i fitoplasmi delle vite. L’Informatore Agrario, 24, 62–65. Mannini F., 2007. Hot water treatment and field coverage of mother plant vineyards to prevent propagation material from phytoplasma infections. Bulletin of Insectology 60 (2): 311‐312, 2007. Mannini F. and Bagnulo A., 2009. L’utilizzo della termoterapia in acqua per il contenimento dei fitoplasmi della vite. Un biennio di sperimentazione in Provincia di Asti. Agricultura, 62, 25–27. OEPP/EPPO, 2009. Hot water treatment of grapevine to control Viteus vitifoliae. Bulletin OEPP/EPPO 39, 484– 485. Ophel K., Nicholas P. R., Magarey P. A., Bass A. W., 1990. Hot water treatment of dormant grape cuttings reduces crown gall incidence in a field nursery. Am. J. Enol. Vitic. 41:325‐329. Orffer C.J., 1977. ‘Hot‐water treatment of vine propagating material‐urgently necessary in RSA’, The Deciduous Fruit Grower, July 1977, 224‐231. Orffer C.J., Goussard P.G., 1980. ‘Effect of hot‐water treatments on budburst and rooting of grapevine cuttings’. Vitis 19:1‐3. Orffer C.J., Goussard P.G., Bosman D.C., Morkel D.C., Wiese J.J., 1979. ‘The effect of hot‐water treatment and growth regulators on budburst and rooting of cuttings of the grapevine rootstock cultivar USVIT 2‐1’. The Deciduous Fruit Grower, October 1979, 340‐344. Remolif E., Zufferey  V., Dubuis P.‐H., Voinesco F., Fendeleur O., Gindro K., 2014. Traitement des bois à l’eau chaude contre la flavescence dorée: effet sur l’anatomie et l’intégrité des tissus conducteurs. Etudes préliminaires. Revue suisse Viticulture, Arboriculture, Horticulture Vol. 46 (5): 302–308. Rooney S. N., Gubler W. D., 2001. Effect of hot water treatments on eradication of Phaeomoniella chlamydospora and Phaeoacremonium inflatipes from dormant grapevine wood. Phytopathol. Mediterr. 40S:467‐ 472. Szendrey' G., Dulinafkaz G., Szegedi3 E., 1995. Elimination of mites from the buds of dormant grapevine cuttings by hot water treatment. Vitis 34 (1), 65‐66 (1995).   Vigues V., Yobregat O., Barthelemy B., Dias F., Coarer M., Girardon K., Berud F., Muller M., Larignon P., 2010. Maladies du bois de la vigne, les prévenir en pépinières. Phytoma. 638, 27‐29. Waite H., 2006. Who is responsible for the quality of planting material in Australian vineyards? Looking to the future. Aust. New Zeal. Grape. Wine. 507:40‐42. Waite H., 2010. Trunk diseases and vine failure: The costs of poor quality propagating and planting material. Aust. New Zeal. Grape. Wine. 555:21‐22. Waite H., May P., 2005. The effects of hot water treatment, hydration and order of nursery operations on cuttings of Vitis vinifera cultivars. Phytopathol. Mediterr. 44:144‐152. Waite H., Morton L., 2007. Hot water treatment, trunk diseases and other critical factors in the production of high‐quality grapevine planting material. Phytopathol. Mediterr. 46:5‐17. Waite H., Whitelaw‐Weckert M., Torley P., 2015. Grapevine propagation: principles and methods for the production of high‐quality grapevine planting material. New Zealand Journal of Crop and Horticultural Science, 43:2, 144‐161. Wample R., 1993. ‘Influence of pre‐ and post‐treatment storage on budbreak of hot water treated cuttings of cabernet sauvignon’. Am. J. Enol. Vitic. 44(2). Wample R., 1997. ‘Influence of pre‐ and post‐treatment storage on rooting of hot‐water‐treated cuttings of cabernet sauvignon’. Am. J. Enol. Vitic. 48(2). Wample R., Bary A., Burr T.J., 1991. ‘Heat tolerance of dormant Vitis vinifera cittings’, Am. J. Enol. Vitic. 42(1):67‐72.

Nessun commento:

Posta un commento