sabato 13 giugno 2015

Cosa fare agli olivi del Salento leccese per RENDERELI PIU’ FORTI NEI CONFRONTI DEGLI ATTACCHI DEI PARASSITI E DELLE MALATTIE COME LA BATTERIOSI DA XYLELLA FASTIDIOSA


Tutti gli esseri viventi hanno la necessità di avere accesso a tre microelementi che sono il Magnesio, il Rame e il Ferro.
Il Magnesio serve alle piante, compresi gli olivi, per riuscire a fare la fotosintesi clorofilliana. La fotosintesi in pratica consente alle piante di produrre la cellulosa, l’amido ovvero le stesse foglie.
La pianta ha anche bisogno di energia che le necessita per la fioritura e per l’accrescimento dei frutti che è data dalla catena respiratoria che deve contenere necessariamente sia il rame che il ferro.
Siccome non si effettuano le buone pratiche agricole questi tre microelementi indispensabili per l’olivo non sono presenti nei terreni degli oliveti del Salento leccese perché si presentano compatti e duri tanto da risultare molto più impermeabilizzati in confronto a un terreno che abbia una copertura vegetale spontanea.
Manca quindi l’apporto delle foglie in cui questi tre microelementi sono presenti. Infatti ad opera di batteri e funghi presenti nel terreno le foglie vengono decomposte e tale processo mette a disposizione delle piante il Magnesio, il Rame e il Ferro.
Ciò che aggrava ulteriormente tali carenze è il fatto che da decenni si trattano i terreni con DISERBANTI. Da prove fatte dal prof. Vincenzo Calò, che tra le altre cose è stato professore di Chimica Organica all'Università di Bari nel suo laboratorio i diserbanti bloccano i microelementi che quindi non risultano più a disposizione della pianta.
In conclusione per i motivi esposti gli olivi del Salento leccese sono in una condizione di sofferenza che li rende più vulnerabili agli attacchi dei parassiti e tra questi ultimi anche degli insetti, funghi, virus, micoplasmi e del batterio Xylella fastidiosa.
Conclusioni:
1.            NON UTILIZZARE I DISERBANTI.
2.            Ripristinare la presenza di sostanza organica nel terreno ovvero delle foglie attraverso la pratica del sovescio.
3.            Nel frattempo intervenire con concimazioni a base dei tre microelementi che risultano indisponibili per l’olivo ovvero il Magnesio, il Rame e il Ferro.

Sintesi dell’intervista realizzata dalla TV Antenna Sud al prof Vincenzo Calò, che tra le altre cose è stato professore di Chimica Organica all'Università di Bari http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/autori.html?auth-id=31656  


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