GIORNATA
MONDIALE DELL'AMBIENTE INCONTRO TEMATICO AGRICOLTURA: SALUTE, RICERCA, INNOVAZIONE VENERDI' 5 GIUGNO H. 16.45 PALAZZO DELLA CULTURA, SALA CELESTINO CONTALDO P.ZZA ALIGHIERI, 51 - GALATINA
Nelle sue ultime lezioni di sociologia generale Gianni Giannotti scriveva, ormai più di un decennio fa:
Nelle sue ultime lezioni di sociologia generale Gianni Giannotti scriveva, ormai più di un decennio fa:
“Come è
stato detto, la nostra cultura deve riorientarsi da un immaginario fondato sul
desiderio di dominio sulla natura alla ricerca di un’alleanza con la natura che
implica anche un’etica ed una politica di cooperazione umana. Come Bateson ha
spesso suggerito, questo significa attribuire maggiore attenzione alla nostra
sensibilità estetica e divenire custodi attenti della bellezza dell’ambiente in
cui viviamo e questo vale non solo verso il paesaggio naturale, ma anche verso
quello urbano. Dobbiamo imparare qualcosa dalla profonda saggezza di quelle
città che dedicarono tanta parte della loro ricchezza al loro abbellimento.
Soprattutto bisogna smentire con energia la pessima tendenza a pensare che la
questione ecologica sia un ‘lusso’ dei ricchi. Sarebbe catastrofico se… si
facesse strada l’idea catastrofica che un po’ di sviluppo valga bene qualche
rischio ambientale. Dobbiamo usare tutti i mezzi per far conoscere la verità e
cioè che l’interdipendenza ecologica può essere assai più rapida e globale di
quella economica”.
Quali che siano le cause reali del disseccamento degli olivi; non c’è dubbio che per il Salento, ed in prospettiva forse per l’intera Puglia, esso sia il banco di prova delle interdipendenze ecologiche, che si stanno appunto rivelando più rapide e globali di quelle economiche. Con l’occhio rivolto alla saggezza ed alla bellezza che ci sono state lasciate in eredità, da secoli di lavoro di chi ci ha preceduto, dobbiamo tentare di coniugarle con le ricerche scientifiche e le sperimentazioni tecnologiche più innovative; ed a più basso impatto sull’ambiente. Dobbiamo cercare le risposte più adeguate, anche economicamente, all’emergenza; ma dobbiamo al tempo stesso pensare e progettare il futuro del Salento sul medio periodo, contribuendo a ricollocare il settore agricolo, non solo quello olivicolo, e tutte le filiere che vi sono connesse, al centro dello sviluppo del territorio.
Persuasi che non si debba cedere in alcun caso alla logica dell’emergenza affidandosi a piani forse impeccabili sulla carta, ma concretamente inapplicabili, poiché non tengono conto delle peculiarità del territorio salentino, con l’incontro del 5 giugno Agricoltura: salute, ricerca, innovazione; l’Amministrazione di Galatina, in collaborazione con realtà associative del territorio, si propone di promuovere un percorso di ricerca e sperimentazione basato su una logica ed una consapevolezza ‘ecosistemiche’. Le piante fanno parte di un ambiente, e la ricchezza degli scambi tra la pianta e gli altri organismi viventi nello stesso ambiente, in primo luogo i batteri presenti nel suolo, sono fondamentali per la ‘salute’ dell’olivo, e garantiscono in ultima istanza la qualità del prodotto. Parafrasando un vecchio luogo comune: il corpo è sano in un ambiente sano.
Come scriveva già decenni fa Fukuoka, collegando in una semplice frase il tema della ricchezza del suolo con la salute dell’uomo: “Milioni di microorganismi si concentrano in ogni singolo grammo di terra. Nel terreno ci sono i batteri, ma vi sono anche altri batteri che li eliminano e ancora altri che uccidono questi ultimi. Il terreno contiene batteri nocivi, ma anche molti altri che sono innocui, o persino benefici per l’uomo. Un bambino che si rotola spensierato e inconsapevole nel fango cresce più sano e robusto”.
Gli esperti convenuti a Galatina, sulla base di esperienze anche pluridecennali, illustreranno metodi di arricchimento dei terreni, del bioma batterico e di rafforzamento delle difese organiche delle piante, non solo in linea col rispetto delle pratiche dell’agricoltura biologica, ma in grado anche, migliorando la qualità dei suoli, di migliorare la qualità dei prodotti; mostrando inoltre quali sono i rischi ambientali e sanitari, collegati all’utilizzo duraturo e intensivo dei trattamenti chimici. La natura si può curare con la natura.
Il Salento è, quasi suo malgrado, all’appuntamento con un cambiamento incerto e di proporzioni storiche; l’appuntamento del 5 vuol essere un contributo teorico ed operativo insieme, il primo di una lunga serie, a che questo mutamento imbocchi la via del rispetto della vita, attuale e futura, e del miglioramento delle condizioni ecologiche ed economiche. L’appuntamento è rivolto a tutti gli stakeholder, proprietari e produttori, frantoiani, lavoratori del settore, associazioni di categoria, amministratori ed esperti e ricercatori di più discipline, incluse quelle mediche; ma anche alle associazioni culturali ed ai semplici cittadini che intendono partecipare attivamente alla definizione dell’identità e dello sviluppo del territorio.
Quali che siano le cause reali del disseccamento degli olivi; non c’è dubbio che per il Salento, ed in prospettiva forse per l’intera Puglia, esso sia il banco di prova delle interdipendenze ecologiche, che si stanno appunto rivelando più rapide e globali di quelle economiche. Con l’occhio rivolto alla saggezza ed alla bellezza che ci sono state lasciate in eredità, da secoli di lavoro di chi ci ha preceduto, dobbiamo tentare di coniugarle con le ricerche scientifiche e le sperimentazioni tecnologiche più innovative; ed a più basso impatto sull’ambiente. Dobbiamo cercare le risposte più adeguate, anche economicamente, all’emergenza; ma dobbiamo al tempo stesso pensare e progettare il futuro del Salento sul medio periodo, contribuendo a ricollocare il settore agricolo, non solo quello olivicolo, e tutte le filiere che vi sono connesse, al centro dello sviluppo del territorio.
Persuasi che non si debba cedere in alcun caso alla logica dell’emergenza affidandosi a piani forse impeccabili sulla carta, ma concretamente inapplicabili, poiché non tengono conto delle peculiarità del territorio salentino, con l’incontro del 5 giugno Agricoltura: salute, ricerca, innovazione; l’Amministrazione di Galatina, in collaborazione con realtà associative del territorio, si propone di promuovere un percorso di ricerca e sperimentazione basato su una logica ed una consapevolezza ‘ecosistemiche’. Le piante fanno parte di un ambiente, e la ricchezza degli scambi tra la pianta e gli altri organismi viventi nello stesso ambiente, in primo luogo i batteri presenti nel suolo, sono fondamentali per la ‘salute’ dell’olivo, e garantiscono in ultima istanza la qualità del prodotto. Parafrasando un vecchio luogo comune: il corpo è sano in un ambiente sano.
Come scriveva già decenni fa Fukuoka, collegando in una semplice frase il tema della ricchezza del suolo con la salute dell’uomo: “Milioni di microorganismi si concentrano in ogni singolo grammo di terra. Nel terreno ci sono i batteri, ma vi sono anche altri batteri che li eliminano e ancora altri che uccidono questi ultimi. Il terreno contiene batteri nocivi, ma anche molti altri che sono innocui, o persino benefici per l’uomo. Un bambino che si rotola spensierato e inconsapevole nel fango cresce più sano e robusto”.
Gli esperti convenuti a Galatina, sulla base di esperienze anche pluridecennali, illustreranno metodi di arricchimento dei terreni, del bioma batterico e di rafforzamento delle difese organiche delle piante, non solo in linea col rispetto delle pratiche dell’agricoltura biologica, ma in grado anche, migliorando la qualità dei suoli, di migliorare la qualità dei prodotti; mostrando inoltre quali sono i rischi ambientali e sanitari, collegati all’utilizzo duraturo e intensivo dei trattamenti chimici. La natura si può curare con la natura.
Il Salento è, quasi suo malgrado, all’appuntamento con un cambiamento incerto e di proporzioni storiche; l’appuntamento del 5 vuol essere un contributo teorico ed operativo insieme, il primo di una lunga serie, a che questo mutamento imbocchi la via del rispetto della vita, attuale e futura, e del miglioramento delle condizioni ecologiche ed economiche. L’appuntamento è rivolto a tutti gli stakeholder, proprietari e produttori, frantoiani, lavoratori del settore, associazioni di categoria, amministratori ed esperti e ricercatori di più discipline, incluse quelle mediche; ma anche alle associazioni culturali ed ai semplici cittadini che intendono partecipare attivamente alla definizione dell’identità e dello sviluppo del territorio.
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