sabato 23 dicembre 2023

"Carota: Un Viaggio Nutraceutico tra Colori, Sapori e Benefici per la Salute"

 

"Carota: Un Viaggio Nutraceutico tra Colori, Sapori e Benefici per la Salute"

La carota, ortaggio diffuso in tutto il mondo, ha radici che affondano nei secoli, con le prime notizie documentate sulla sua coltivazione in Italia risalenti al 1700. Oggi, la produzione globale è guidata dalla Cina, seguita da Uzbekistan, Russia, USA e altri paesi. In Italia, regioni come Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia e Puglia spiccano come i principali produttori nazionali, contribuendo a una superficie coltivata di 10.800 ettari nel 2017, con una produzione totale di 488.000 tonnellate.

La carota, con la sua radice succosa, è un vero e proprio camaleonte climatico, adattandosi a una vasta gamma di condizioni, ma con esigenze specifiche per quanto riguarda il terreno. Suoli profondi, ben strutturati e di medio impasto o sciolti sono ideali per coltivare questo prezioso ortaggio. La semina o il trapianto sono seguiti da un attento controllo delle infestanti, utilizzando tecniche come le sarchiature o gli erbicidi.

L'apporto di nutrienti è cruciale per ottenere una buona resa. La concimazione fornisce quantità adeguate di azoto, fosforo e potassio, con particolare attenzione per evitare l'eccesso di azoto, che potrebbe compromettere la conservabilità delle radici. Il metodo di irrigazione più comune è l'aspersione con mini sprinkler.

Ma le carote non sono solo radici deliziose, sono anche nutraceutiche, offrendo benefici per la salute che vanno oltre il semplice piacere del palato. Ricche di antiossidanti, vitamine e fibre, le carote possono contribuire a migliorare la salute della pelle, favorire la salute degli occhi e sostenere il sistema immunitario.

La raccolta, un momento critico per garantire la qualità del prodotto finale, avviene prima che le radici raggiungano la loro crescita massima. La cura continua con la pulizia dei fittoni e la conservazione in celle frigorifere a 1 °C con un'umidità relativa del 90%.

Oltre al consumo fresco, le carote sono versatili, entrando nell'industria alimentare per la produzione di disidratati, farine, pellets, chips, centrifugati, smoothies, puree e prodotti surgelati. In Italia, varietà locali come la Carota di Polignano, la Carota di Zapponeta e la Carota di Tiggiano portano con sé storie di tradizione e gusti unici.

La Carota dell'Altopiano del Fucino IGP e la Carota Novella di Ispica IGP detengono un ruolo di rilievo per la superficie investita, la produzione e il valore economico. Coltivate rispettivamente in Abruzzo e in alcune province siciliane, queste varietà incarnano l'eccellenza ortofrutticola italiana.

Tra le varietà che fanno risplendere la tavola e raccontano storie uniche, la Pestanaca di Sant’ Ippazio di Tiggiano, in provincia di Lecce, emerge con la sua bellezza e i suoi sapori distintivi.

Contrariamente a quanto il nome potrebbe suggerire, la Pestanaca di Sant’ Ippazio non appartiene al genere Pastinaca, ma è una carota a radice lunga: Daucus carota L. var. sativus cultivar "Santu Pati". Questa varietà, celebrata durante la festa di Sant'Ippazio, presenta una gamma di colori che variano dal giallo chiaro al viola scuro, a seconda della purezza e della maturazione. La sua croccantezza e fragilità la rendono un'autentica delizia, mentre il suo gusto fresco e succoso conquista i palati più esigenti.

Ciò che rende la Pestanaca di Sant’ Ippazio davvero unica è la sua capacità di produrre cianidina, un pigmento organico naturale. Questo conferisce alla carota un aspetto vibrante e contribuisce ai suoi benefici nutraceutici, offrendo non solo un piacere per il palato ma anche un sostegno per la salute.

La festa a Tiggiano, che si svolge a gennaio, è un'occasione per celebrare la ricchezza culinaria e le tradizioni legate a questa carota straordinaria. La Sagra della Pestanaca offre un'opportunità unica per degustare prelibatezze locali, come ravioli con ripieno di pestanaca conditi con sugo, l'insalata di pestanaca appena raccolta, pittule, carne alla brace e dolci al liquore di pestanaca.

La festa non è solo una celebrazione gastronomica ma anche un evento carico di simbolismo. L'alzata di "lu standardu", il palo di 7 metri sormontato da una palla di ghisa, diventa un rituale che riflette la connessione tra la fertilità dei campi e la vita quotidiana. Il successo nell'innalzare il palo è interpretato come un auspicio positivo per l'anno nuovo.

In questo modo, la Pestanaca di Sant’ Ippazio non solo delizia i sensi ma rappresenta anche un ponte tra la tradizione agricola, la cultura locale e il nutrimento, confermando la carota come un elemento prezioso nella tavola e nella vita di ogni giorno.

In conclusione, la carota non è solo un ortaggio che delizia il palato, ma è anche un alleato prezioso per la salute. Il suo viaggio dalla terra alla tavola racconta una storia di tradizione, qualità e benessere nutraceutico che si fonde armoniosamente con la cucina e la cultura italiane.

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