Noi dottori agronomi del Salento leccese imitiamo Carlo Petrini
di Antonio Bruno*
Oggi partecipo a tutti alcune riflessioni che riguardano specificamente i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali del Salento leccese. Per fissare l’argomento vi partecipo ciò che ho potuto osservare a Lecce, lo scorso 10 dicembre 2010, presso la Torre del Parco dove l’Università del Salento presentava i risultati della ricerca sulla Legge della Regione Puglia 23 del 2007 ovvero le opportunità e prospettive delle filiere agroalimentari.
Tu mi dirai che c’entra? Te lo spiego subito, alla tavola rotonda di questo importante avvenimento scientifico del nostro territorio, accanto ad illustri scienziati e ad imprenditori prestigiosi splendeva la presenza del rappresentante di Slow Food, non vi era invece nessuno scienziato dottore agronomo e nemmeno nessun dottore agronomo.
Così come nella prima pagina del giornale “la Repubblica” di oggi 28 dicembre 2010 c’è uno scritto di Carlo Petrini dal titolo “Se il paese del buon cibo umilia i contadini” e nessun articolo di uno scienziato dottore agronomo. Insomma, su uno dei più importanti giornali del nostro paese a scrivere del Paesaggio rurale c’è Carlo Petrini che è qualificato su Wikipedia come Gastronomo, sociologo laureatosi all’Università di Trento e non c’è nessuno degli scienziati dottori agronomi.
Capite? Gli specialisti del settore, i medici della terra, i dottori agronomi e i dottori forestali formati nelle Università italiane a spese della collettività, sono fuori da questo importante dibattito.
Carlo Petrini su “la Repubblica” di oggi scrive della Politica agricola comune (Pac) e soprattutto del documento della Commissione Europea “La PAC verso il 2020” http://www.fidaf.it/attachments/363_COM201~1_NUOVA%20PAC.pdf che secondo il sociologo Petrini deve essere discusso nel nostro paese che, se continua a ignorare ciò che accade a Bruxelles, rischia di rimanere fuori da questo importante momento decisionale promosso dal Commissario Dacian Ciolos.
Ho scritto tante volte della Politica Agricola Comune e penso di aver lanciato l’appello a coinvolgere nel dibattito non solo i 950mila imprenditori agricoli che oggi operano in Italia ma quanta più gente possibile dei più di 60 milioni di abitanti che popolano questo paese, tutti interessati all’ambiente, che ho dimostrato essere nel 90% e più dei casi Paesaggio rurale.
Io sono completamente d’accordo con il sociologo Petrini, faccio il dottore agronomo e sento la necessità e l’urgenza di promuovere un dibattito su questo tema in tutte le possibili sedi. Abbiamo discusso di questo argomento con i colleghi Antonio Andrani e Salvatore Tanieli dell’Agrario di Maglie per promuovere un dibattito in vista della discussione che ci sarà nel prossimo mese di febbraio alla presenza dell’On. Paolo De Castro Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
E’ bello che si occupino di agricoltura, paesaggio e ambiente tanti cultori della materia come Petrini e i componenti della sua importantissima associazione internazionale Slow Food ma c’è la necessità che i Medici della terra siano coloro i quali dirigono il dibattito in corso sul cibo, il territorio e il Paesaggio rurale che se abbandonato all’improvvisazione rischia di essere velleitario!
La presenza di tanti cultori della materia mi rincuora e mi convince degli sconfinati spazi a disposizione dei professionisti dottori agronomi e dottori forestali. Mi rivolgo a voi amici e colleghi perché noi abbiamo la competenza e i saperi per essere utili e servire la collettività per fare il bene del territorio. Si tratta di mettere a disposizione una parte del nostro tempo libero per promuovere in ogni luogo il dibattito sul futuro del Paesaggio rurale del nostro paese.
In quelle sedi avremo la sicura attenzione dei tanti cultori della materia e delle tante associazioni interessate al cibo come Slow Food! Imitiamo Carlo Petrini, ricopiamo le sue rassegne e riempiamole dei nostri contenuti scientifici, nell’interesse del territorio e dell’ambiente che in Italia è Paesaggio rurale nella quasi totalità dei casi. Ma come più volte ho scritto io scrivo esclusivamente della realtà che conosco, del Salento leccese e quindi mi rivolgo ai 300 colleghi dottori agronomi e dottori forestali della Provincia di Lecce, presenti in tutti e 97 i comuni del Salento leccese, trasformiamo le 97 sagre in “Salone del Gusto diffuso” o in “Rassegna Terra madre diffusa” perché ciò che è una buona pratica deve essere imitata, facciamolo nell’interesse del territorio e per favorire lo sviluppo sostenibile.
In qualità di Consigliere dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Lecce posso senz’altro assicurare la consulenza a tutte le manifestazioni sul cibo che si terranno nel Salento leccese per far nascere un dibattito intorno ai temi del cibo, del territorio e dell’ambiente e per far divenire il Salento leccese un modello da esportare nel Mediterraneo.
*Dottore Agronomo (Esperto in diagnostica urbana e territoriale titolo Universitario International Master’s Degree IMD in Diagnostica Urbana e territoriale Urban and Territorial Diagnostics).
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