La foresta degli ulivi del Salento leccese bene comune affidato alle cure del Presidente Vendola
di Antonio Bruno*
-------------------------------------
Un bagno di folla a Martano del Salento leccese ha sancito che la Foresta degli ulivi è un BENE COMUNE patrimonio della Collettività del Salento leccese. In questa nota le ragioni di tutto questo.
-------------------------------------
Domenica mattina, nella foresta degli ulivi del Salento leccese con il Preside della Facoltà di Agraria di Bari prof. Vito Nicola Savino. “Sembrate i RIS!” è il commento della gentile signora che accompagna l’altro scienziato che si sta occupando del fungo che “mummifica” le belle drupe d’olivo! Camminiamo sotto le chiome cariche di quei frutti da cui sgorga “l’oro liquido” e nelle parole del dott. Stajano si percepisce la preoccupazione e l’ansia per queste piante di 20 anni messe in ginocchio dalla lebbra.
Poi la sera a Martano del Salento leccese, c’è Domenico Coluccia che ci accoglie, ci dice che è domenica, che prima delle 18 e 30 non verrà nessuno, che non potranno essere moltissimi. Io gli dico che ad Ugento la sera prima c’erano più di 250 persone, che non sapevamo davvero come fare a farle entrare tutte, e lui abbassa lo sguardo come per dire “va bene pensa pure quello che vuoi, ma qui non verrà molta gente!”.
Solo un attimo al Castello di Corigliano d’Otranto, un Open Space dalle 9 alle 2 de mattino gestito da simpatici ragazzi. Il Preside Savino apprezza molto il frantoio nelle scuderie e anche la bella caffetteria, e poi a Melpignano capitale della “Notte della Taranta” sia il Preside Savino che il Prof. Nigro hanno osservato l’immenso spiazzo antistante l'imponente complesso conventuale degli Agostiniani, edificato a partire dal 1573.
E’ tardi! Di volata verso la Cooperativa Nuova Generazione, sono le 18 e 05 e all’entrata c’è il mio collaboratore Cosimino Casciaro che regola il traffico. No! Non è un vigile! E’ ottimo collaboratore ma non è un vigile. Solo che l’ampio spazio antistante la sala convegni della Cooperativa Nuova generazione sembra il parcheggio dello stadio, non durante la settimana che è vuoto e triste, ma la domenica quando è pieno di auto decorate con i colori della squadra del cuore.
Anche l’incredulo Domenico Coluccia, che nella sua vita ne ha viste tante, che afferma la necessità della presenza degli stakeholders, dei soggetti portatori d’interesse, prende atto dell’invasione della sede della Cooperativa.
C’è il dott. Antonio Rollo, Presidente del Consorzio di tutela DOP Terra d'Otranto, c’è il Presidente della Coldiretti di Lecce Ing. Pantaleo Piccinni, c’è il Vice Direttore del Consorzio di Difesa dott. Vincenzo Parisi, c’è l’imprenditore dell’olio d’oliva dott. Giuseppe Cazzetta, c’è il Sindaco di Zollino dott. Francesco Pellegrino, c’è il Direttore dell’Aprol dott. Gianni Gemma ci sono tanti colleghi e colleghe ma soprattutto ci sono i proprietari della Foresta degli ulivi del Salento leccese.
E’ domenica sera, non se l’aspettava nessuno che ci fosse tanta gente, nemmeno la dott.ssa Isabel Tramacere, competente e brava giornalista di Telerama News diretto dall’ottimo Mauro Giliberti, che mentre mi intervista mi dice che c’è tanta gente, che non c’è posto per tutti e si chiede il perché di tanta calorosa e interessata partecipazione. Io gliel’ho detto che Sabato a Ugento e domenica a Martano in totale c’è stata la presenza di oltre 500 persone che hanno sperato ancora una volta che fosse chiaro a tutti che l’olivo è la nostra Storia, che non si tratta solo di agricoltura, di prezzo dell’olio e di sostegni di mercato, che stiamo giocando con il territorio, con i benefici ambientali resi agli 800mila abitanti del territorio dai 9 milioni di alberi di olivo sparsi nei territori dei 97 comuni del Salento leccese, sono un bene comune. I custodi del paesaggio non ce la fanno a “mettere di tasca loro” tutte le spese necessarie a far si che il turista porti a casa oltre che il mare, il sole e il vento di questa terra, anche i panorami suggestivi della Foresta degli ulivi e del paesaggio rurale del Salento leccese.
Il l’ho definita la “monotonia agricola” che attanaglia i tanti Domenico Coluccia, che seppur bravi, attenti, sempre presenti e in perfetta buona fede, hanno lo sguardo rivolto solo a chi l’agricoltura la fa per professione, a quelli che vivono solo di agricoltura, insomma agli imprenditori agricoli. Per carità ! E’ un errore comprensibile, ma è pur sempre un errore e, soprattutto, è un errore grave.
E’ come se un medico facesse una prescrizione della dose di un farmaco senza sapere se il paziente è adulto o un bambino! E se prescrivesse la dose adatta a un adulto ad un bambino? Invece di guarire il nostro bambino malato muore ucciso perché è sconosciuto al medico!
Medici e tanti altri professionisti, postini, impiegati e tante donne e uomini affollano il Paesaggio rurale, sono i più di 200mila associati al Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”, sono i proprietari del Paesaggio rurale del Salento leccese a cui nessuno da voce.
Il Consorzio ha provato a dare voce a tutti. Ieri sera il Preside Savino, alla luce di questa evidenza sotto gli occhi di tutti e, contemporaneamente, a tutti sconosciuta, si è messo a disposizione per formulare un documento da sottoporre al Presidente Vendola. L’ha spiegato a tutti il Preside che è una strada obbligata quella del Presidente Vendola, perché altrimenti si dovrebbe bussare alle porte dell’Assessore all’Ambiente, di quello del Turismo, di quello del Paesaggio, di quello dell’Agricoltura, insomma si dovrebbe investire mezza Giunta Regionale delle Puglie.
Quando domenica mattina il Preside Savino e il prof. Nigro hanno gustato lo splendido sole e la luce del Salento leccese, io gli ho assicurato quelle condizioni metrologiche sino alla fine dei lavori del Convegno di Martano, e poi avevo preannunciato l’arrivo della pioggia.
Mi ha guardato stupito il Preside Savino quando, scendendo le scale che dalla sala Convegni Nuova generazione portano all’uscita, ha visto la pioggia scrosciante. Lui mi ha guardato e io gli ho detto mentre scendevo: “Hai visto Preside? Avevo parlato con la Ditta che mi ha garantito che non avrebbe dato inizio alla pioggia prima della fine del Convegno!”
Abbiamo riso tutti di gusto e, speriamo tutti, che quest’allegria contagi tutto il territorio in maniera tale da incontrarci sempre più spesso per lavorare insieme, perché insieme si può, insieme è bello, insieme si va lontano!
*Dottore Agronomo
Nessun commento:
Posta un commento