sabato 31 maggio 2014

Tecnica di irrigazione con acqua salata di provenienza marina o con acque salmastre


Kondenskompressor, La tecnica di irrigazione a goccia solare.











Vista la crescita costante della popolazione, l'acqua dolce sta diventando sempre più scarsa, una frazione importante di questa viene utilizzata per l'irrigazione delle colture, gran parte dei sistemi di irrigazione sono spesso inefficaci sprecandone una notevole quantità, i sistemi di irrigazione più efficienti ci sono, come i sistemi a gocciolamento, ma sono costosi e quindi a disposizione di pochi agricoltori soprattutto nei paesi economicamente svantaggiati.

Il sistema di filtraggio solare vuole cambiare questa immagine, fornendo un sistema di irrigazione molto efficiente, semplice ed economico da installare, capace di aiutare milioni di agricoltori in tutto il mondo, favorendo un aumento della produzione con molta meno acqua.

Che cosa è quindi Kondenskompressor?

La goccia solare, noto anche con il nome di Kondenskompressor, è una tecnica d'irrigazione volta a conseguire un utilizzo ottimale di acqua utilizzando l'energia del sole come motore del movimento e distillazione dell'acqua. Si tratta di un sistema sorprendentemente semplice ed efficace con cui è possibile ridurre la quantità di acqua per l'irrigazione fino a 10 volte rispetto ai sistemi di irrigazione tradizionali. Si parla di distillazione perché il sistema ha anche il vantaggio di consentire l'utilizzazione di acque salmastre o di mare.

Il materiale base per la realizzazione di kondenskompressor sono le bottiglie in plastica PET. La realizzazione e l'installazione è molto semplice ed accessibile sia in agricoltura sia per uso domestico. Si richiede inoltre un minimo di manutenzione necessaria solo per riempire il serbatoio d'acqua, quando necessario, ed estirpare le piante che sono state capaci di crescere all'interno del Kondenskompressor. Applicando questa tecnica le piante si sviluppano usando solo la quantità necessaria di acqua, evitando l'evaporazione che normalmente non viene sfruttata.

Come fare un Kondenskompressor e applicare la tecnica della goccia solare?

Per fare un kondenskompressor si ha bisogno di una bottiglie di PET da 1 o 2 litri e un contenitore sempre in PET da 5 litri. Il contenitore deve essere tagliato rimuovendone il fondo, mentre la bottiglia è da tagliare all'incirca a metà utilizzandone solo la parte inferiore.

La base della bottiglia è posizionata a terra piena d'acqua e deve essere coperta dal contenitore più grande, i due contenitori devono essere allineati per consentire di aprire il tappo del contenitore più grande e poter versare l'acqua nel contenitore più piccolo.

Entrambe le bottiglie devono essere collocate accanto alla pianta che ha bisogno di acqua, avendo cura di circondare la pianta e Kondenskompressor, con fieno, paglia o foglie secche in modo tale da mantenere il più possibile l'umidità del terreno.

Come funziona il gocciolamento solare?

La tecnica di gocciolamento solare funziona utilizzando l'energia del sole per far evaporare l'acqua. Quando i raggi del Sole impattano su Kondenskompressor, la temperatura dell'aria all'interno aumenta, creando un effetto serra, facendo sì che l'acqua contenuta nel serbatoio evapori, l'aria all'interno della campana si satura di condensa, le piccole gocce che si depositano alle pareti del contenitore diventano sempre più grandi fino a scivolare sul terreno, ricreando in piccola scala il ciclo naturale dell'acqua.

Venerdì 6 giugno 2014 ore 20,00 Museo della Civiltà Contadina Tuglie (Lecce)


Il consumo di prodotti fitosanitari non conosce freni sul territorio salentino. Stando agli ultimi dati forniti da Arpa Puglia, pubblicati nella Relazione sullo Stato di Salute del 2011, la regione Puglia, con 155.555 quintali di prodotto distribuito nel 2010, resta al quarto posto in Italia, dopo Veneto, Emilia Romagna e Sicilia, per quantità di fitofarmaci utilizzati. Nel leccese, è abuso record, nello stesso anno ne sono stati impiegati 2.032.691 kg, il 15% in più rispetto all’anno precedente.
Tenuto conto che gli effetti nocivi sulla salute umana ed animale possono derivare dall’esposizione diretta, ma anche da quella indiretta, a queste sostanze; considerando che proprio in relazione alla presenza di residui chimici nei prodotti ortofrutticoli, secondo Arpa Puglia, si registrato il più alto numero di irregolarità riscontrate, in aumento rispetto agli anni precedenti, e che la sicurezza alimentare è condizione prioritaria per la tutela della salute;  tenendo presente che “accreditati riscontri medico-scientifici rilevano che l’esposizione a pesticidi, anche a dosi bassissime, rappresenta un rischio per la salute umana, in special modo durante le prime fasi della vita, comportando una documentata associazione a specifiche patologie cancerogene, in particolare linfomi, mielomi e leucemie” (Tar Trento, sentenza del 14 gennaio 2011);  considerando, inoltre, che anche i fertilizzanti chimici sono riconosciuti come una delle principali “pressioni” ambientali generate dall’agricoltura e, soprattutto quelli azotati e fosfatici, possono contaminare le acque superficiali o profonde, come sottolineato dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale);  per tutto questo alcuni cittadini chiedono con urgenza di inibire, sul territorio della provincia di Lecce, l’uso di fitofarmaci chimici, in particolar modo di quelli classificati come “tossici”, “molto tossici” e “nocivi”, e di regolamentare in maniera restrittiva l’utilizzo di quelli catalogati come “irritanti” e “non classificati” e dei fertilizzanti sintetici.

domenica 25 maggio 2014

I produttori preferiscono distruggere le melanzane.


A Vittoria in provincia di Ragusa (Sicilia) si vendono al mercato le melanzane a 20 centesimi al chilo mentre nei supermercati nord si vendono a Euro 2,20. Conseguenza i produttori preferiscono distruggere le melanzane.

Sul mio profilo Facebok è nata la discussione che segue:






Piace a Giulio Faggiano.
  • Roberto Gennaio Che spreco ! Ma mi chiedo non sarebbe il caso che vengano vendute a 20 cent così le mangiano tutti anziché pochi eletti ??? Stessa cosa vale x tutti i prodotti della terra !!!

  • Fabio Bruno non sono daccordo con Roberto perchè anche la tua è speculazione. La gente comune va dal contadino e le paga 1 euro al kg e ci guadagnano entrambi

  • Antonio Bruno Benissimo. Inoltre considerato che i terreni della provincia di Lecce sono quasi tutti abbandonati e che i giovani vanno a lavorare nei call center a 400 euro al mese, se si vedessero garantito l'acquisto di una cassetta da 10 chili a famiglia al prezzo di 10 euro potrebbero tranquillamente vivere alla grande con un paio di ettari di terra

  • Fabio Bruno Daccordo con te Antonio, anche se poi arriva gente che fa la morta di fame e anche 1 euro gli sembra troppo, senza pensare a quanto sacrificio sia fisico che economico c'è nell'agricoltura

  • Antonio Bruno Un patto significa: io ti porto la cassetta di 10 chili, tu mi dai sempre 10 euro sia che al mercato costi a 50 centesimi, sia che costi a 2 euro. Un contratto, con tanto di firma..... per la SOVRANITA' ALIMENTARE

  • Antonio Venneri Antonio Bruno non è solo il problema di avere garantito l'acquisto del prodotto al prezzo giusto. C'è un serio problema di burocrazia, di adempimenti e regole che non sono sopportabili e applicabili. Io li vedo come dazi per favorire le importazioni dai Paesi del Mediterraneo dove si può produrre in barba a regole assurde che vigono in Italia.

  • Antonio Bruno Un settore che ha in provincia di Lecce circa 10mila imprese che hanno la Partita IVA ha la possibilità di farsi ascoltare. Se poi le imprese agricole divenissero 50 mila grazie al PATTO ecco che il settore avrebbe una attrattiva e un attenzione da parte dei decisori e della governance ancora maggiore. Ricordate quanto ha spuntato Marchionne per la Fiat?

  • Antonio Venneri 10.000 non siamo pochi per i tempi che corrono. Il problema è la latitanza di tutte le associazioni di categoria che non fanno altro che difendere il proprio stipendio.

  • Antonio Bruno Antonio le Associazioni di Categoria sono una risorsa per l'agricoltura, fanno moltissimo e sicuramente con il contributo di tutti si potrà ottenere quanto da te richiesto

  • Antonio Venneri Certo una risorsa che attualmente non difende gli interessi degli associati.

  • Antonio Bruno Caro Antonio, generalizzare è sempre un modo per non affrontare il problema. Cerca di intervenire nelle assemblee, stimola i tuoi rappresentanti, loro hanno gli stessi tuoi problemi e sicuramente si faranno affiancare anche da te per giungere a una soluzione soddisfacente per tutti

  • Antonio Venneri Antonio non generalizzo. L'obiettivo delle associazioni oggi è accaparrarsi i fascicoli. Non vedo nessuna associazione che affronta in modo combattivo i problemi veri. Quando vuoi ne possiamo parlare di persona.

  • Antonio Bruno Aiutali, affiancali, stimolali e vedrai che anche con il tuo contributo avrai dei risultati. Ci vuole sempre il contributo di tutti per ottenere un risultato.
  • Mauro Perrone A QUESTO PUNTO SAREBBE STATO MEGLIO,ANZICHè DISTRUGGERLE,REGALARE LE MALENZANE A CHI STA MORENDO DI FAME!!!!!

  • Fabio Bruno bisognerebbe andare a comprare direttamente dai contadini.... Quando si mettono in mezzo i fruttivendoli e i supermercati che ci marciano alla grande, chi ci rimette sono i contadini e la gente comune

  • Francesco Drugo Chetta La disperazione è disperazione...ma qui hanno esagerato...un buon contadino non getterebbe mai il frutto del suo lavoro

  • Antonio Bruno Intanto sarebbe opportuno che la gente acquistasse il cibo a non più di un Euro al chilo, ci vuole un patto tra cittadini e contadini (spero giovani) per ottenere benefici per tutti

  • Fabio Bruno Ripeto dovremmo boicottare i fruttivendoli e i supermercati, chi ha la possibilità dovrebbe coltivarsi il suo orticello e andare direttamente dal contadino. Ci guadagnerebbero entrambi

  • Francesco Drugo Chetta appunto...qui al nord (esempio Bologna), le speculazioni delle coop sono un tumore che va estirpato al più presto

  • Fabio Bruno non sono solo la coop ma è tutto il sistema marcio. Finché a noi va bene pagare 2 euro un kg di melanzane, non dobbiamo lamentarci

  • Francesco Drugo Chetta Era solo un esempio...la lista dei tumori da estirpare è infinita!

  • Antonio Venneri Le Melanzane in Sicilia, le patate Sieglinde in Salento, ecc., ecc., ecc.. Un film che si ripete ogni anno. Purtroppo la televisione queste cose non le dice. Dicono che l'agricoltura va bene ed è il futuro per i giovani. Non dicono quante aziende agricole hanno chiuso, quante sono indebitate senza nessuna possibilità di pagare. Pochi sanno che il prezzo del prodotto non viene fatto dal produttore agricolo . Pochi sanno che gli adempimenti burocaratici in agricoltura sono asfissianti e non sostenibili dalle imprese agricole. Pochi sanno che l'agricoltura è un'industria a cielo aperto e che gli eventi atmosferici danneggiano parte della produzione.

  • Antonio Bruno Antonio io mi chiedo e ti chiedo, come mai in ognuno dei 100 comuni della provincia di Lecce ci sono 3 o 4 distributori collegati alla grande distribuzione organizzata da cui tutti noi acquistiamo frutta e verdura? Come mai nessuno si rivolge ai contadini? E' semplice: i contadini non esistono più, sono tutti ultra 70enni e hanno già la pensione. I giovani? Non ci sono. Quindi bisogna che ci sia un nuovo patto tra contadini giovani e cittadini, il PATTO CITTA' CAMPAGNA DEL TERZO MILLENNIO

  • Antonio Venneri Ti do atto Antonio Bruno. Nel mio Comune, le aziende ancora in vita e giovani si contano su una mano. 20 anni fà in questo periodo c'era un trambusto impressionante. Sai meglio di me che è difficile far prendere coscienza al cittadino consumatore.

  • Antonio Bruno Difficile è una parola che mi piace, sempre quando dico o scrivo ciò che penso mi dicono questa parola e sempre io rispondo come quando i miei colleghi dell'Università mi chiedevano se il professore mi aveva fatto delle domande difficili. Io gli rispondevo sempre che io avevo ricevuto domande di cui conoscevo la risposta e domande di cui non conoscevo la risposta. Quando non conoscevo la risposta mi incuriosivo al punto tale che la risposta, inesorabilmente, dopo un po', arrivava. Sempre!

  • Antonio Venneri Infatti perchè è difficile ancora ci siamo e ci saremo.

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    Ivano Gioffreda Queste foto rievocano tempi passati. Sono passati 20 anni, quando alle 3:00 del mattino andavo ai mercati con il motoape, una mattina avevo portato alcune casse di finocchi, si avvicinò un commerciate con aria da spaccone, tirò una piedata alla cassetta di finocchi e disse: quantu taggiu dare de tutti sti finucchi ? Innervosito dal gesto gli risposi: sotta li peti si ma a te no! Tornai a casa innervosito. Da allora non ho più prodotto per i commercianti. Lu sangu meu nu se l'hane mangiare l'addhi. La dignità non ha prezzo. Così m'insegnò mio nonno.