giovedì 30 aprile 2015

ESCE DI SCENA L'OLEANDRO di Fabio Ippolito


In un silenzio assordante, centinaia e centinaia di piante di oleandro, quelle che ornavano le nostre superstrade, che riempivano di fiorita allegria la più torrida delle estati, stanno scomparendo sotto la scure delle motoseghe e degli escavatori di stato. troppo umile come pianta, troppo "esotica" per avere la medesima dignità della macchia mediterranea, troppo poco "secolare" per avere considerazione, troppo improduttiva, troppo estranea alla nostra cultura contadina, è stato fin troppo facile sacrificarla sull'altare delle "buone pratiche". non un manifestante, non una associazione ambientalista si sono schierati dalla sua parte, si sono opposti a questo sacrificio probabilmente inutile.
l'Europa aveva bisogno di fatti. e triturare chilometri di siepi fiorite, quando Xylella avanza al ritmo di un carro armato e ben al di fuori degli spartitraffico è apparsa la cosa più semplice. ci voleva, subito, un capro espiatorio,
così, si avvia a uscire di scena una delle siepi più generose, che si accontenta anche di un suolo compatto e arido racchiuso da due strisce di asfalto e da due barriere di cemento.
speriamo che almeno gli alberelli di oleandro che adornano con la loro incessante e allegra fioritura estiva le strade e le piazze dei nostri centri abitati le vogliano risparmiare.

Xylella degli olivi cosa fare di Paolo Pistis (facilitatore per l’apprendimento delle tecniche di coltivazione biodinamica)


mescolamento della pasta per tronchi-blog-paolopistis
In natura ci sono tutti i batteri nocivi e contemporaneamente anche tutti i batteri utili.
Il batterio in questione è endemico e per una serie di motivi è diventato epidemico.
Che cosa porta gli olivi ad ammalarsi?
Naturalmente una serie di concause, ma tra le principali il maltrattamento che hanno subito negli ultimi quarant’anni attraverso diserbanti, concimi chimici, insetticidi sistemici, antiparassitari, inquinamento atmosferico etc etc.
Anche alcune delle persone che dicono spesso che ai propri olivi non danno niente, trattano gli olivi con abbondanti dosi di rame e insetticidi solo apparentemente innocui.
Cosa determina tutto ciò?
L’indebolimento dello xilema, un tessuto estremamente importante in cui viene trattenuto l’eterico (il vivente) della pianta. Anno dopo anno indebolendolo, questo tessuto diventa l’ambiente e il substrato idoneo allo sviluppo delle batteriosi. Pertanto è necessario rafforzare la qualità del legno partendo dalla corteccia, dal tessuto del cambio e dallo xilema.
Se vengono rispettate un insieme di regole agronomiche, come elencato sotto, allora la pasta per tronchi liquida (PAD protezione per alberi biodinamica) sarà un efficace strumento coadiuvante per rafforzare la vitalità degli alberi.
Sulla base delle richieste pervenuteci dagli olivicoltori si stabilisce un protocollo sperimentale con la finalità di limitare il propagarsi dei marciumi e il disseccamento che colpiscono gli olivi.
Si sottolinea qui sotto una breve sintesi di tutte quelle operazioni colturali necessarie e preliminari che favoriscono la salutogenesi della pianta :
1.       controllo millimetrico degli sgrondi d’acqua, l’acqua non deve mai stagnare per più di quattro ore in un unico punto, pena l’inefficacia di quanto qui esposto
2.       utilizzo di macchine leggere durante la raccolta e i trattamenti
3.       la completa assenza di utilizzo di sostanze chimiche di sintesi (pesticidi, diserbanti, insetticidi, fungicidi etc.)
4.       la completa assenza di utilizzo di sostanze ormonali
5.       l’utilizzo di piante provenienti da talea e non da micropropagazione meristematica
6.       l’utilizzo di materiale vivaistico perfettamente sano
7.       l’impiego di sovesci plurispecie a file alternate
8.       utilizzo negli inerbimenti permanenti o nelle miscele per i sovesci di Camomilla Marticaria e di finocchio selvatico, di achillea e altre erbe
9.       utilizzo di preparati biodinamici quali : 500k a Primavera (3 volte), corno silicio-equiseto in primavera (3 volte) al suolo sui rami e sui tronchi e corno silicio-zolfo al suolo e sulle piante tra l’estate e l’autunno (3 volte) , Fladen colloidale (3 volte) a partire da fine settembre fino a dicembre (frequenza annuale)
10.   utilizzo del compost animale vaccino compostato con i preparati da cumulo alla dose di 300 q x ha dati in autunno dopo la raccolta
11.   ripuntature con delta plow specifici a file alternate subito dopo la raccolta
12.   utilizzare la D.O.E. la dinamizzazione degli oli essenziali come descritto nei corsi di biodinamica
13.   utilizzo di decotto di corteccia di quercia come spiegato nei corsi di biodinamica
Queste operazioni vanno eseguite con la massima cura e precisione come indicato nei corsi di Paolo Pistis.

Ecco la ricetta per 100 lt (un esempio):

Bentonite 2-3 kg o altri tipi di argilla
0.5 lt di silicato di potassio
3 lt o più di decotto di equiseto
3 kg letame fresco di mucca sana con le corna e ben alimentata (previo filtrazione), oppure 3 lt di yogurt con molti probiotici vivi, oppure 3 kg di letame di vitello sano e ben alimentato (previo filtrazione), oppure 7 l di microrganismi effettivi
3 lt di Fladen oppure 500k

Sarà importante dopo aver miscelato abbondantemente filtrare il tutto e irrorare con un atomizzatore ben pulito lasciare asciugare e ripassare più volte. Andrà irrorata tre volte a primavera e tre volte in autunno. Se piove abbondantemente e comunque dopo una pioggia di 15-20 mm andrà ridata. Questa miscela consente di proteggere, nutrire, disinfettare e rivitalizzare l’intero albero.
Irrorare solo di sera all’imbrunire e non in fioritura. Questa preparazione ha un solo difetto : che ha un bassissimo costo e rende l’agricoltore indipendente dall’acquisto di una specifica sostanza.
A seconda delle basi geologiche e quindi anche in base alla regione – puglia, toscana, calabria etc. – possono esserci delle modifiche alla ricetta.

Questo articolo è stato pubblicato in Biodinamica, Frutteto il 28 aprile 2015.

VERSO UNA NUOVA ECOLOGIA DEL SALENTO: gli orizzonti sostenibili nella terra “Fastidiosa” Domenica 3 maggio alle ore 16 e 30 - Marina Serra di Tricase

VERSO UNA NUOVA ECOLOGIA DEL 
SALENTO: gli orizzonti sostenibili nella terra
 “Fastidiosa” 
Domenica 3 maggio alle ore 16 e 30 - 
Marina Serra di Tricase

Osservazioni su SP223 – SP54 e SP323 Taviano, Alezio, Gallipoli del 30 aprile 2015

In tutta l’area osservata sono visibili bruscatura delle foglie (foglie parzialmente disseccate nella parte apicale e/o marginale), disseccamenti delle foglie, disseccamenti estesi della chioma (rami isolati, intere branche e/o l’intera pianta)
Una visibile diffusione di disseccamento sulla chioma a diverso orientamento, con andamento basipeto (dagli apici verso la base) in gruppi di piante limitrofe.
Osservati sintomi di bruscatura delle foglie anche su oleandro.
E’ possibile confrontare la situazione attuale con quella del febbraio 2010 perché sono disponibili le foto delle strade provinciali SP223 – SP54 e SP323 su Google maps.




































Questa sera giovedì 30 aprile 2015 dalle ore 21.00 su LA7 all'interno della trasmissione Servizio Pubblico si parla di Xylella e il collega Cristian Casili​ iscritto all'Ordine di Lecce parlerà di abbandono, uso di diserbanti e inquinamento dei suoli, buone pratiche agronomiche e cura dell'olivo

Questa sera giovedì 30 aprile 2015 dalle ore 21.00 su LA7 all'interno della trasmissione Servizio Pubblico si parlerà di Xylella e del problema del disseccamento rapido. Nel servizio il collega Cristian Casili​ iscritto all'Ordine di Lecce parlerà di abbandono, uso di diserbanti e inquinamento dei suoli, buone pratiche agronomiche e cura dell'olivo comparando i diversi sistemi di gestione, nonché le anomalie di questi anni con aiuti comunitari che molto spesso hanno creato delle rendite parassitarie a danno dell'intero comparto.







mercoledì 29 aprile 2015

Dott. Marco Scortichini può far provare anche a noi la cura per guarire gli olivi dal batterio Xylella fastidiosa subspecie pauca ceppo CoDiRo?


Una sostanza che aiuta la pianta nelle sue difese e l'effetto freddo con due trattamenti. Uno all'inizio dell'inverno ed uno in primavera.
Le difficoltà per il contenimento degli attacchi del  batterio  Xylella fastidiosa sobspecie pauca ceppo CoDiRo sono  legate  soprattutto  alla  mancanza  di  prodotti dotati di specifica attività battericida su olivo. Nella pratica di campo la  lotta per via chimica è affidata quasi esclusivamente ai prodotti  rameici. Il rame è stato empiricamente utilizzato dagli agricoltori nelle oramai famose “buone pratiche del nonno” ogni volta che si creino ferite sulla pianta causate operazioni di potatura.
Ma come noto le limitazioni  d’uso dei prodotti rameici sono legate alla possibile fitotossicità,  benché l’olivo ha dimostrato nei decenni di tollerare abbastanza bene la poltiglia bordolese a basso contenuto di rame, anche se non è da escludere il rischio di selezione di ceppi del  patogeno resistenti al rame.
Il dott. Marco Scortichini che è un batteriologo specialista, con 30 anni di attività e direttore del Cra-Centro di ricerca per la Frutticoltura di Caserta http://sito.entecra.it/portale/cra_dati_istituto.php?id=233 che ha redatto il protocollo ufficiale di diagnosi di Xylella fastidiosa per l’Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante ha riferito  della sperimentazione in corso a Veglie (Lecce) che sta dando risultati ritenuti “molto incoraggianti”, grazie all’impiego di prodotti consentito in agricoltura biologica e a base di idracidi, già usati nella batteriosi del kiwi e per la rogna dell’olivo. Sono sostanze che hanno due scopi: ridurre la carica del batterio all’interno della pianta e rinvigorire gli ulivi. La somministrazione avviene mediante nebulizzazione del prodotto al tronco (inverno) ed alla chioma (primavera-estate).
Forse sono stati proposti  preparati ad azione disinfettante a base di acido acetico, perossido di idrogeno e acido cloridrico e altri ad  azione ricoprente come chitosano e zeoliti?
Sono stati per caso utilizzati prodotti considerati in grado di stimolare la resistenza della pianta, come il fosetyl Al e l’acibenzolar-S-methyl, già registrati e utilizzati su altre colture?

Perché non rendere noto tale protocollo e tali prodotti in maniera da consentirne l’uso nella Provincia di Lecce che è zona infetta per chi lo volesse fare volontariamente seguiti da dottori agronomi che volontariamente si dichiarano disponibili?

C’ è una sperimentazione fatta sul campo e con tanto di validazione scientifica del Centro ricerche in agricoltura che fa ben sperare per il salvataggio degli ulivi con sintomi di disseccamento

Il video che spiega la sperimentazione

C’ è una sperimentazione fatta sul campo e con tanto di validazione scientifica del Centro ricerche in agricoltura. Fa ben sperare per il salvataggio degli ulivi con sintomi di disseccamento perché in cinque mesi sta dando frutti considerati positivi.
è su quelli che la sperimentazione in corso sta dando risultati ritenuti “molto incoraggianti”, grazie all’impiego di prodotti consentito in agricoltura biologica e a base di idracidi, già usati nella batteriosi del kiwi e per la rogna dell’olivo. Sono sostanze che hanno due scopi: ridurre la carica del batterio all’interno della pianta e rinvigorire gli ulivi. La somministrazione avviene mediante nebulizzazione del prodotto al tronco (inverno) ed alla chioma (primavera-estate). A sperimentare sono gli agricoltori locali, assieme ad un’azienda che importa il prodotto e al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (C.R.A.) .


Tra gli esperti sul campo, Marco Scortichini che è un batteriologo specialista, con 30 anni di attività e direttore del Cra-Centro di ricerca per la Frutticoltura di Caserta. Ha redatto il protocollo ufficiale di diagnosi di Xylella fastidiosa per l’Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante. Il suo curriculum dice che nel 1990, in Georgia (Stati Uniti), ha lavorato direttamente sul batterio mettendo in pratica sia tecniche di isolamento del patogeno che relative tecniche diagnostiche. Ha le idee chiare anche sul fronte eradicazione: inutile.

martedì 28 aprile 2015

L'Italia è riuscita ad ottenere "la possibilità di applicare misure di contenimento nell'intera provincia di Lecce, dove l'eradicazione non è più possibile"


Il Salento, però, in parte viene tutelato. L'Italia è riuscita ad ottenere "la possibilità di applicare misure di contenimento nell'intera provincia di Lecce, dove l'eradicazione non è più possibile". Ad eccezione, viene ribadito, della fascia settentrionale "di 20 km adiacente alle province di Brindisi e Taranto" in cui "viene mantenuto il requisito di rimuovere sistematicamente tutte le piante infette e di testare le piante circostanti nell'arco di 100 metri".

1) nella provincia di Lecce non c’è più l’obbligo di espiantare perché in questa zona il Comitato EU ritiene che non sia più possibile eradicare il batterio. Pertanto, in questa zona dovranno essere adottate misure di contenimento (che saranno specificate oltre). E' data la possibilità all'Italia che in tutta la provincia di Lecce non si debba più eradicare il batterio, e di conseguenza debbano applicarsi solo misure di "contenimento".

2) Nella fascia di 20 km verso nord, c’è l’obbligo di abbattere gli alberi malati e nei cento metri intorno ad ogni albero malato c’è l’obbligo di monitorare la situazione.

3) Se ci dovessero essere in Puglia dei nuovi focolai al di là della Provincia di Lecce (Oria), allora in queste zone gli alberi devono essere tagliati.

nella provincia di Lecce non c’è più l’obbligo di espiantare perché in questa zona il Comitato EU ritiene che non sia più possibile eradicare il batterio

COMUNICATO STAMPA DI PEACELINK


Il Comitato EU per la Salute delle Piante ha adottato stasera una nuova decisione in merito alle misure che gli Stati Membri devono adottare al fine di combattere il propagarsi del batterio Xylella fastidiosa in Europa.

Tale decisione ha tre punti fondamentali per la nostra Regione :

1) nella provincia di Lecce non c’è più l’obbligo di espiantare perché in questa zona il Comitato EU ritiene che non sia più possibile eradicare il batterio. Pertanto, in questa zona dovranno essere adottate misure di contenimento (che saranno specificate oltre). E' data la possibilità all'Italia che in tutta la provincia di Lecce non si debba più eradicare il batterio, e di conseguenza debbano applicarsi solo misure di "contenimento".

2) Nella fascia di 20 km verso nord, c’è l’obbligo di abbattere gli alberi malati e nei cento metri intorno ad ogni albero malato c’è l’obbligo di monitorare la situazione.

3) Se ci dovessero essere in Puglia dei nuovi focolai al di là della Provincia di Lecce (Oria), allora in queste zone gli alberi devono essere tagliati.

Nel pomeriggio, Peacelink ha presentato presso il Gabinetto del Commissario Andriukaitis una proposta che prevede misure di continemento alternative al taglio nella fascia di 20 km ( isolamento degli alberi).

Nuovi dettagli seguiranno domani.

Antonia Battaglia, Peacelink
Spiego il mio comunicato in un punto su cui mi fate molte domande: è data la possibilità all'Italia che in tutta la provincia di Lecce non si debba più eradicare il batterio ( perché il batterio secondo EU è diffuso ormai), e di conseguenza debbano applicarsi solo misure di "contenimento".
Scrive Aska News : " Non c'è più l'obbligo di espiantare gli alberi infetti, salvo che in una fascia di 20 Km a Nord-Ovest, a ridosso dei limiti provinciali di Brindisi e Taranto. In questa zona, resta l'obbligo di espianto degli ulivi infetti dalla Xylella, ma non viene confermata la proposta iniziale della Commissione europea di eliminare anche tutte le piante potenziali "ospiti" del batterio in un raggio di 100 metri (per una superficie di più di tre ettari) attorno all'albero infetto. Le piante presenti in quest'area dovranno essere solo "monitorate" per accertare l'eventuale presenza del batterio (solo in questo caso vanno espiantate). "
Adesso deve passare ancora un mese prima che questa decisione della Commissione sia effettiva e quindi esecutiva.

IMPORTANTE:
Sulla base di questa nuova decisione della Commissione , ci vorrà adesso un nuovo Piano che sostituisca il Piano Silletti ( basato sulla decisione vecchia della Commissione e quindi ormai decaduto).
Questo nuovo Piano chiediamo che sia fatto tenendo conto delle esigenze del biologico e senza l'uso di pesticidi chimici.
Approfittiamo di questa nuova possibilità per rivedere la strategia e usare misure di contenimento biologiche.
Comunque "rebus sic stantibus", la decisione di stasera del Comitato sulla Salute delle Piante è da considerare una vittoria per il Salento tutto, le Associazioni e Peacelink.
La decisione EU di stasera sarà applicabile da qui a un mese.
Confidiamo in nuovi risultati delle ricerche in atto!

Ricordate due mesi fa quando si voleva tagliare un milione di ulivi?

Fonte: https://www.facebook.com/antonia.battaglia.92?fref=nf

Xylella, l'Ue ha deciso: "Eradicazione nei 100 metri"

Xylella, l'Ue ha deciso: "Eradicazione nei 100 metri" 
ore 19.59 del 28 aprile 2015
Conclusa la lunga maratona del comitato europeo per la salute: respinta la richiesta della Regione Puglia
Dopo una lunga maratona negoziale, il Comitato Ue per la salute delle piante ha adottato le misure anti-Xylella. Tra queste, l'eradicazione degli alberi malati nelle aree infette e di tutte le piante ospiti situate in un raggio di 100 metri.
In particolare, sono previste "rigide misure di eradicazione" nelle aree infette, che "includono la rimozione e la distruzione delle piante infette, e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute".
Queste includono inoltre "la possibilità per l'Italia di applicare misure di contenimento nell'intera provincia di Lecce, dove l'eradicazione non è più possibile". In questo caso, "viene mantenuto il requisito di rimuovere sistematicamente tutte le piante infette e di testare le piante circostanti nell'arco di 100 metri in una zona di 20 km adiacente alle province di Brindisi e Taranto".
Inoltre "importazione e movimentazione nell'Ue di piante vive note per essere suscettibili alla Xylella nel mondo saranno soggette a strette condizioni", con un "bando specifico" per le importazioni di piante di caffè provenienti da Honduras e Costa Rica, dato l'elevato rischio di essere infettate dal batterio.


Fonte: http://m.repubblica.it/mobile/r/locali/bari/cronaca/2015/04/28/news/xylella_l_ude_ha_deciso_eradicazione_nei_centro_metri_-113081087/

Sarebbe ora di prendere atto che il sequenziamento del genoma inchioda l'Europa alle sue responsabilita' e sgombra il campo da tutte le fantasiose ipotesi.

Francesco Pasqualini ha scritto:
Il batterio ormai si sa' e' arrivato in Salento per colpa del mancato controllo da parte dell'Europa.
L'Europa impone ora delle pesanti misure di contenimento dell'infezione dall' esito non garantito (per stessa ammissione dell'EFSA ed evidenza scientifica) e abbandona a se' stessa la zona contaminata.
I sacrifici di pochi per il bene di tutti.
L'Europa come pensa di gestire con equita' questa emergenza !?
Questo e' un punto nodale.
I complottisti sono ancora impegnati a far volare la fantasia, la magistratura ha ancora aperta un'inchiesta a carico dello IAM ed altre istituzioni pugliesi.
Sarebbe ora di prendere atto che il sequenziamento del genoma inchioda l'Europa alle sue responsabilita' e sgombra il campo da tutte le fantasiose ipotesi.

Luigi Strazzabosco ha scritto: Adesso Antonio e tu lo sai quando verrà è messo il decreto di lotta obbligatoria o rispetti le prescrizioni o tolgono la ZP è tutta la produzione agricola della splendida Puglia ve la mangiate in casa anche se sappiamo che lo fanno strumentalmente cito Francia Spagna Marocco che su questo ci sperano, oggi il protocollo per le batteriosi che è lo stesso dell'Erwinia prevede quello che descrivi tu i protocolli si possono cambiare ma in EPPO vogliono prove scientifiche su campioni rappresentativi analizzati con confidenza statistica e sai che per un esperimento in regressione ci vogliono tre anni molti sperano su allicina di cui ti ho parlato ma adesso non ci sono altre strade.

Che cosa significa sradicamento di tutti gli alberi, anche sani, compresi nel raggio di 100 metri da una pianta infetta? 
Che cosa significa sradicamento di tutti gli alberi, anche sani, compresi nel raggio di 100 metri da una pianta infetta?
Significa che, siccome in un raggio di 100 metri si contano almeno 300 piante di olivo, si sradicheranno 300 piante di olivo per ogni pianta che risulterà infetta.

Che cosa significa sradicamento di tutti gli alberi, anche sani, compresi nel raggio di 100 metri da una pianta infetta?

Che cosa significa sradicamento di tutti gli alberi, anche sani, compresi nel raggio di 100 metri da una pianta infetta? 
Significa che, siccome in un raggio di 100 metri si contano almeno 300 piante di olivo, si sradicheranno 300 piante di olivo per ogni pianta che risulterà infetta.