mercoledì 22 aprile 2015

Lo Studio a cui ha fatto riferimento il professore Cristos Xiloyannis dell'Università della Basilicata nel corso di un'affollata ed animata assemblea martedì 21 aprile 2015 alle ore 17:30 nel Centro Polivalente per anziani di San Pietro Vernotico




«Non c'è correlazione diretta tra l'essiccamento degli ulivi ed il batterio della xylella». à quello che ha spiegato il professore Cristos Xiloyannis dell'Università della Basilicata nel corso di un'affollata ed animata assemblea, ieri sera ncl Centro Polivalente per anziani di San Pietro Vernotico. II docente ha fatto riferimento ad uno studio condotto in California dove solo una minima parte degli alberi ai quali era stato iniettato il batteno sono poi stati infettati. Per buona pratica agricola il professore Xiloyannis intende una lavorazione superficiale, una potatura degli alberi leggera e frequente e soprattutto trinciare e non bruciare i residui. «Nel rispetto dell'intero ecosistema del terreno - ha spiegato il docente. Che ha poi aggiunto come «negli ultimi 60 anni i terreni siano stati di fatto desertificati dal modo in cui sono stati condotti».
Lo Studio a cui ha fatto riferimento il professore Cristos Xiloyannis dell'Università della Basilicata nel corso di un'affollata ed animata assemblea, ieri sera martedì 21 aprile 2015 alle ore 17:30 nel Centro Polivalente per anziani di San Pietro Vernotico è il seguente:

Valutazione dell'olivo come ospite di Xylella Fastidiosa e delle associate Cicadelle vettori


E' stata verificata la presenza del batterio xylematico Xylella Fastidiosa negli olivi della California che mostravano foglie secche o rami deperiti.
Solo il 17% degli alberi ammalati si sono rivelati positivi alla XF attraverso il metodo "polymerase chain reaction", e i sintomi della malattia non sono stati potuti attribuire alla XF nei test di patogenicita' effettuati in serra. Sei ceppi di XF sono stati isolati nel sud della California. Test molecolari hanno identificato i ceppi recuperati dagli olivi come appartenenti a XF sottospecie multiplex. Test di patogenicita' di ceppi di olivo su vite e mandorlo hanno confermato che i ceppi di XF isolati dagli olivi portano fenotipi di malattia su mandorlo e vite tipici di quelli attesi per la sottospecie multiplex. L'inoculazione meccanica dei ceppi di XF dell' olivo su altri olivi ha prodotto infezioni a basso livello di efficienza ma le infezioni sono rimaste asintomatiche e tendenzialmente auto-limitate. Test di trasmissione dei vettori hanno dimostrato che Homalodisca vitripennis puo' trasmettere ceppi sia della sottospecie multiplex che fastidiosa agli olivi in modo poco efficiente. I dati delle catture degli insetti hanno indicato che due vettori di XF, "Homalodisca vitripennis" e "Draeculacephala minerva" erano attivi sugli oliveti. Collettivamente, i dati indicano che X. fastidiosa non ha causato sull'olivo foglie secche o rami deperiti ma l'olivo può contribuire alla epidemiologia delle malattie suscitate da XF in California. L'olivo puo' fungere da ospite alternativo, anche se non ottimale, di XF. L'olivo può anche essere stato un rifugio dove i vettori Cicadellidi si sono rifugiati evadendo dagli estensivi trattamenti insetticidi sugli agrumi, il principale metodo di controllo utilizzato in California per limitare le popolazioni di Homalodisca vitripennis e, indirettamente, le epidemie della malattia di Pierce della vite.

Rodrigo Krugner, Mark S. Sisterson, Jianchi Chen, and Drake C. Stenger, United States Department of Agriculture—Agricultural Research Service, San Joaquin Valley Agricultural Sciences Center, Parlier, CA 93648; and Marshall W. Johnson, Department of Entomology, University of California, Riverside 92521


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