«Non c'è correlazione diretta tra l'essiccamento degli ulivi
ed il batterio della xylella». à quello che ha spiegato il professore Cristos
Xiloyannis dell'Università della Basilicata nel corso di un'affollata ed animata
assemblea, ieri sera ncl Centro Polivalente per anziani di San Pietro Vernotico.
II docente ha fatto riferimento ad uno studio condotto in California dove solo
una minima parte degli alberi ai quali era stato iniettato il batteno sono poi
stati infettati. Per buona pratica agricola il professore Xiloyannis intende
una lavorazione superficiale, una potatura degli alberi leggera e frequente e soprattutto
trinciare e non bruciare i residui. «Nel rispetto dell'intero ecosistema del
terreno - ha spiegato il docente. Che ha poi aggiunto come «negli ultimi 60
anni i terreni siano stati di fatto desertificati dal modo in cui sono stati
condotti».
Lo Studio a cui ha fatto riferimento il professore Cristos
Xiloyannis dell'Università della Basilicata nel corso di un'affollata ed animata
assemblea, ieri sera martedì 21 aprile 2015 alle ore 17:30 nel Centro Polivalente
per anziani di San Pietro Vernotico è il seguente:
Valutazione dell'olivo come ospite di Xylella Fastidiosa e
delle associate Cicadelle vettori
E' stata verificata la presenza del batterio xylematico
Xylella Fastidiosa negli olivi della California che mostravano foglie secche o
rami deperiti.
Solo il 17% degli alberi ammalati si sono rivelati positivi
alla XF attraverso il metodo "polymerase chain reaction", e i sintomi
della malattia non sono stati potuti attribuire alla XF nei test di patogenicita'
effettuati in serra. Sei ceppi di XF sono stati isolati nel sud della
California. Test molecolari hanno identificato i ceppi recuperati dagli olivi
come appartenenti a XF sottospecie multiplex. Test di patogenicita' di ceppi di
olivo su vite e mandorlo hanno confermato che i ceppi di XF isolati dagli olivi
portano fenotipi di malattia su mandorlo e vite tipici di quelli attesi per la
sottospecie multiplex. L'inoculazione meccanica dei ceppi di XF dell' olivo su
altri olivi ha prodotto infezioni a basso livello di efficienza ma le infezioni
sono rimaste asintomatiche e tendenzialmente auto-limitate. Test di
trasmissione dei vettori hanno dimostrato che Homalodisca vitripennis puo'
trasmettere ceppi sia della sottospecie multiplex che fastidiosa agli olivi in
modo poco efficiente. I dati delle catture degli insetti hanno indicato che due
vettori di XF, "Homalodisca vitripennis" e "Draeculacephala
minerva" erano attivi sugli oliveti. Collettivamente, i dati indicano che
X. fastidiosa non ha causato sull'olivo foglie secche o rami deperiti ma
l'olivo può contribuire alla epidemiologia delle malattie suscitate da XF in
California. L'olivo puo' fungere da ospite alternativo, anche se non ottimale,
di XF. L'olivo può anche essere stato un rifugio dove i vettori Cicadellidi si
sono rifugiati evadendo dagli estensivi trattamenti insetticidi sugli agrumi,
il principale metodo di controllo utilizzato in California per limitare le
popolazioni di Homalodisca vitripennis e, indirettamente, le epidemie della
malattia di Pierce della vite.
Rodrigo
Krugner, Mark S. Sisterson, Jianchi Chen, and Drake C. Stenger, United States
Department of Agriculture—Agricultural Research Service, San Joaquin Valley
Agricultural Sciences Center, Parlier, CA 93648; and Marshall W. Johnson,
Department of Entomology, University of California, Riverside 92521
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