3.6. I circuiti oscillanti e l'oscillatore multionda
Lakhovsky comincia a sperimentare l'azione dei circuiti
oscillanti (so-lenoidi di filo metallico) nei primi anni '20. Nel 1925, per
esempio, ave-va posto un circuito oscillante attorno ad un germoglio di geranio
ino-culato con Bacterium tumefaciens, un microrganismo in grado di indurre
nelle piante tumori simili a quelli degli animali. Altri germogli inocula-ti
con lo stesso batterio erano stati utilizzati come controlli. Il tumore si era
sviluppato anche nel geranio con circuito oscillante, però, a diffe-renza degli
altri, il geranio era cresciuto regolarmente. Successivamen-te la pianta era
guarita, con la caduta delle escrescenze, ed aveva mo-strato una tendenza
all'ipertrofia. Negli anni '30 un gruppo di ricercatori, tra cui Lakhovsky,
presentò alla Società Francese di Biologia una relazione sull'influenza
esercitata sul-la materia vivente delle onde magnetiche di elevata frequenza
emesse da un apparecchio inventato da Lakhovsky, il radio-cellulo-oscillatore.
Alcune piante di geranio erano state inoculate con lo stesso tipo di bat-terio
degli esperimenti del 1925, ed erano state trattate con l'apparec-chio, in
grado di produrre oscillazioni di lunghezza d'onda di circa 2m. Le piante non
trattate avevano sviluppato escrescenze tumorali ed era-no andate incontro a
peggioramento, mentre quelle trattate erano so-pravvissute, avevano eliminato
le escrescenze ed erano cresciute fino a raggiungere dimensioni inusuali.
L'oscillatore multionda, costituito da più cerchi concentrici, ciascuno dei
quali vibrante secondo una certa gamma di frequenze, avrebbe agito producendo
una gamma vastissi-ma di vibrazioni: ogni circuito oscillante delle cellule
sarebbe entrato così in risonanza, riequilibrando la propria frequenza grazie
all'inter-vento dell'oscillatore.
Questi fenomeni sono comprensibili alla luce delle teorie di
Lakhovsky, secondo le quali "le malattie sono squilibri oscillatori che
provengono dal-l'alterazione del campo delle onde cosmiche, per causa di
interferenza con un campo secondario alla superficie del suolo o una radiazione
astrale (solare, lu-nare) oppure, ciò che poi è lo stesso, dall'alterazione
delle costanti elettriche della cellula vivente s'
Tra i ricercatori italiani che si sono occupati di questi
temi, Lakhovsky cita il Professor Sordello Attilj di Roma che, dopo aver
presentato alcu-ni importanti casi clinici, così si esprimeva in una relazione
tenuta al Congresso di Radiologia svoltosi a Firenze nel maggio del 1928:
"I casi poco numerosi citati, che rappresentano il principio dell'opera
che desideriamo sviluppare, dimostrano che l'uso dei circuiti oscillanti
Lakhovsky è veramente efficace'. Nel corso degli anni, alcune apparecchiature
brevettate da Lakhovsky in più Paesi sono state sperimentate da numerosi
ricercatori, e diversi hanno cercato di riprodurre la più importante di queste,
l'oscillatore multionda, nonostante alcune difficoltà tecniche dovute alla
mancanza di dati completi sulla sua realizzazione.
3.7 Conclusioni
Concludiamo questo capitolo su Lakhovsky sottolineando
l'importan-za della sua teoria della malattia: questa sarebbe causata da uno
squili-brio oscillatorio prodotto dall'eccesso di onde cosmiche - o da altri
fe-nomeni come l'interferenza dovuta alla frequenza di oscillazione di
microrganismi - e la terapia si proporrebbe di ristabilire un corretto
equi-librio cellulare. Le onde cosmiche in eccesso potrebbero essere filtrate
mediante circuiti oscillanti, che ristabilirebbero naturalmente l'equili-brio
oscillatorio, agendo come regolatori delle onde cosmiche. Alcuni apparecchi,
come l'oscillatore multionda, sarebbero in grado di fornire un range completo
di vibrazioni, in grado di riattivare per risonanza le frequenze di cellule di
qualsiasi tipo.
" G. Lakhovsky, Il segreto della vita, op. cit.
Tratto da: Terapie vibrazionali di Roberto Tresoldi
Bravo Antonio. Qualcuno sta lavorando in questa direzione, ma a luci spente. Pensano di usare il metodo per fare affari? E' molto probabile. Il punto è che i patologi continuano a pensare alle patologie seguendo i soliti schemi. La conseguenza è che accumulano brutte figure. Il batterio può essere controllato o fatto fuori con un modulatore di frequenze. Me ne sto occupando insieme ad alcuni amici. Non è escluso che presto avremo modo di raccontare qualcosa. Un altro importante settore è quello della lotta biologica con batteriofagi e batteri che si nutrono anche di Xylella e che non danneggiano le piante.
RispondiEliminaBravo Antonio. Qualcuno sta lavorando in questa direzione, ma a luci spente. Pensano di usare il metodo per fare affari? E' molto probabile. Il punto è che i patologi continuano a pensare alle patologie seguendo i soliti schemi. La conseguenza è che accumulano brutte figure. Il batterio può essere controllato o fatto fuori con un modulatore di frequenze. Me ne sto occupando insieme ad alcuni amici. Non è escluso che presto avremo modo di raccontare qualcosa. Un altro importante settore è quello della lotta biologica con batteriofagi e batteri che si nutrono anche di Xylella e che non danneggiano le piante.
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